Negli ultimi mesi di quest'anno e nel 2023 la crescita del commercio mondiale rallenterà. La probabilità che ciò avvenga è segnalata dal Goods Trade Barometer, l'indicatore definito dalla World Trade Organization (WTO) per valutare l'andamento degli scambi globali delle merci, la cui attuale lettura segna 96,2, valore che è inferiore a quello base di 100, che indica una crescita in linea con i trend di medio termine, e più basso rispetto alla precedente lettura che era appunto di 100.
L'Organizzazione Mondiale del Commercio ha rilevato che il peggioramento segnalato dal barometro è coerente con le previsioni della WTO dello scorso 5 ottobre che prevedevano una crescita del volume degli scambi di merci del +3,5% nel 2022 e del +1,0% nel 2023 a causa di diversi shock collegati, tra cui la guerra in Ucraina, gli elevati prezzi dell'energia e il deterioramento delle principali economie. La WTO ha specificato che nel secondo trimestre di quest'anno il traffico globale delle merci ha registrato un aumento del +4,7% su base annua dopo una crescita del +4,8% nel trimestre precedente e, affinché la previsione della WTO si realizzi, nella seconda metà del 2022 la crescita del commercio mondiale dovrebbe attestarsi in media intorno al +2,4%.
Relativamente alla recente divergenza rilevata nel 2021 e nel 2022 fra le letture dell'indice del barometro e il trend del volume degli scambi di merci, evidenziata nel grafico che rappresenta le due tendenze, la WTO ha specificato che potrebbe essere spiegata dal ritardo nella spedizioni di merci causato dalle interruzioni della supply chain verificatesi a seguito della pandemia di Covid-19.
La World Trade Organization ha spiegato che all'ultima lettura del Goods Trade Barometer, che indica “pioggia”, si è giunti a causa del peggioramento dei singoli indici che rappresentano gli ordini di esportazione (91,7), il trasporto aereo (93,3) e i componenti elettronici (91,0). Gli indici del trasporto containerizzato (99,3) e delle materie prime (97,6) sono risultati leggermente al di sotto del trend ed hanno perso slancio. L'unica eccezione è rappresentata dall'indice relativo ai prodotti automobilistici (103,8) che è salito al di sopra del trend a seguito delle maggiori vendite di veicoli negli USA e dell'aumento delle esportazioni dal Giappone.