L'Agenzia per il Lavoro Portuale della Sardegna (ALPS), la società per la fornitura di lavoro portuale temporaneo costituita a maggio 2018 e partecipata da imprese portuali di Cagliari e dall'Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna, ha avuto una proroga all'autorizzazione ad operare di 36 mesi. Lo ha deliberato ieri il Comitato di gestione dell'AdSP sarda. L'Autorità di Sistema Portuale ha ricordato che l'Agenzia, ex art. 17 della legge 84/94, era stata costituita dopo il riassorbimento di gran parte degli operatori dell'ex CLP di Cagliari nel mese di febbraio 2019 ed ha operato negli ultimi tre anni con un organico di 29 unità full time equivalent, fornendo manodopera temporanea in un crescendo di giornate lavoro, in virtù dei picchi di traffico. Attività che, dalle imprese portuali che operano nello scalo del capoluogo sardo, si è estesa anche su Portovesme e, nei prossimi mesi, potrebbe interessare anche i porti di Olbia, Oristano, Porto Torres ed Arbatax.
L'AdSP ha evidenziato che quello del lavoro portuale, in base alle risultanze dell'aggiornamento del Piano Operativo di Sistema 2022 approvato ieri, è un settore che gode di ottima salute: secondo il documento, più della metà (55,6%) delle 26 imprese (su 27 totali) che hanno risposto al questionario somministrato dall'ente ha dichiarato di aver assunto nuovi addetti (lo scorso anno erano il 40%) e che, per un 59,3% (rispetto al 40% dello scorso anno), nei prossimi due anni è intenzionata a procedere con nuove assunzioni. Prospettiva, questa - ha precisato l'authority portuale - sostenuta, non tanto dalla sostituzione di dipendenti in pensionamento o da copertura lavorativa stagionale, ma da nuove dinamiche del settore tra cui, ad esempio, il miglioramento della qualità e dell'efficienza aziendali (per il 33%) e, aspetto di rilievo, da una domanda di servizi in crescita (per il 30% delle imprese) legata all'incremento dei volumi del traffico merci che, anche in periodo Covid, ha mantenuto un trend comunque positivo. L'ente portuale ha specificato che, in considerazione di tale scenario, dopo il via libera delle Commissioni Consultive Locali, anche per il 2023 rimarrà invariato il numero massimo delle imprese autorizzate a svolgere operazioni e servizi specialistici portuali in conto proprio e in conto terzi (art. 16 e 18 della legge 84/94).