Sono state 35.146, con un calo del -8,8% sull'anno precedente, le navi transitate nel 2022 nello Stretto del Bosforo, l'importante via d'acqua turca che permette il traffico navale tra il Mar Nero e il Mediterraneo e che è diventata negli ultimi mesi uno dei punti più “caldi” del rapporto tra le nazioni in considerazione della guerra Russia-Ucraina in atto dallo scorso 24 febbraio.
La flessione è stata determinata dalla riduzione dei transiti nello Stretto delle principali tipologie di navi a partire da quelle per il trasporto di merci generali che lo scorso anno sono state 15.371 (-9,0%). In diminuzione anche le rinfusiere con 7.076 unità transitate (-18,5%), le portacontainer con 2.426 (-11,3%) e le navi porta bestiame con 491 unità (-13,3%). In aumento, invece, le chimichiere con 2.782 unità (+3,0%), mentre sono calate le gasiere con 424 unità (-8,2%) e sono cresciuti i transiti di altre navi cisterna con 5.447 unità (+7,1%).
Nel solo quarto trimestre del 2022 sono transitate complessivamente 9.309 navi, con una riduzione del -5,1% sul corrispondente periodo dell'anno precedente. Le navi per merci generali sono state 3.939 (-4,6%), le portarinfuse 2.005 (-15,0%), le portacontainer 677 (-1,6%), le chimichiere 733 (-15,8%), le gasiere 115 (+16,2%) e le navi cisterna di altro tipo 1.409 (+17,8%).