A poche ore dall'incidente mortale verificatosi nel porto di Trieste, oggi nello scalo portuale di Civitavecchia un altro lavoratore ha perso la vita travolto da un container. Vittima del secondo incidente, avvenuto all'alba, è il ventinovenne Alberto Motta, dipendente di Roma Terminal Container.
«Due morti sul lavoro nei porti italiani in poche ore sono un peso insopportabile sull'intero mondo del lavoro e sulla portualità italiana». Lo ha denunciato l'Associazione Italiana Terminalisti Portuali (Assiterminal) in una lettera inviata al ministro e al vice ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini ed Edoardo Rixi, e alle segreterie nazionali di Fit Cgil, Filt Cisl e Uiltrasporti. Esprimendo la propria vicinanza alle famiglie dei due lavoratori a alle organizzazioni sindacali che rappresentano i lavoratori dei porti italiani e alle rispettive aziende, Assiterminal ha evidenziato che, «oltre alle azioni immediate dettate dal dolore e dalla comprensibile rabbia che desta ogni morte sul lavoro, occorre intensificare ancora di più l'azione e gli investimenti sulla formazione e sulla certificazione dei processi aziendali organizzati per prevenire gli incidenti e costruire sistemi che abbiano al centro la sicurezza dei lavoratori nel luogo di lavoro». A tal proposito l'associazione ha ricordato di essersi fatta promotrice, con il supporto dei sindacati, della proposta della norma approvata nell'ultima legge di bilancio che istituisce un fondo per promuovere i sistemi di gestione sulla sicurezza e ulteriori strumenti per la promozione della formazione e della cultura della sicurezza sul lavoro. «Ora - ha specificato Assiterminal - serve il decreto attuativo rendere efficace il percorso che abbiamo costruito».
Nella comunicazione Assiterminal ha ripercorso i passi avanti compiuti nel campo della sicurezza del lavoro: «questi anni, anche attraverso l'azione di aggiornamento e rinnovo del CCNL dei lavoratori dei porti - ha ricordato l'associazione - hanno visto il rafforzamento delle azioni volte ad incrementare la sicurezza nei porti italiani. Le parti sociali sottoscrittrici il CCNL sono state le prime, nel 2008, a sottoscrivere un protocollo ai sensi del decreto legislativo 81 per disciplinare le misure di prevenzione nei porti italiani. Sulla base di quel protocollo sono nati in tutte le maggiori portualità italiane altri strumenti frutto della relazione tra le parti sociali con l'obiettivo di sviluppare ulteriormente strumenti per accrescere una cultura della sicurezza condivisa e diffusa».
«Queste due morti - prosegue la lettera del direttivo dell'associazione - ci dicono, ci urlano, che tutto ciò non è sufficiente e che non si può diminuire la tensione su questo punto mai, neanche per un attimo». Assiterminal ha concluso mettendosi a disposizione delle istituzioni, delle organizzazioni sindacali, «per aprire un nuovo confronto che verifichi l'efficacia degli strumenti già in campo e ragioni sulla adozione di nuove azioni dedicate alla sicurezza di tutti i lavoratori, anche attraverso, finalmente, l'aggiornamento delle normative specifiche per il nostro settore, in una visione di sistema che continua a mancare».