Lo scorso anno il traffico delle merci movimentato dai porti svizzeri sul Reno, che costituiscono uno dei primari snodi logistici sul corridoio Genova-Rotterdam, è stato di 4,60 milioni di tonnellate di carichi, con un deciso calo del -15% sul 2021 determinato dalla notevole riduzione (-29%) delle importazioni di prodotti petroliferi (2,33 milioni di tonnellate). Schweizerische Rheinhäfen, l'ente che gestisce gli scali fluviali, ha spiegato che la diminuzione dell'attività è stata causata soprattutto dagli effetti della guerra in Ucraina e dalle sue ripercussioni sui mercati mondiali dei prodotti energetici e dei prodotti agricoli, sempre più scarsi e più costosi, che hanno avuto un impatto già lo scorso marzo, con una flessione del -26% sullo stesso mese del 2021, trend negativo che si è notevolmente accentuato nel corso del 2022. A ciò si è sommato l'effetto negativo del basso livello estivo dell'acqua nel fiume, livello che è risalito in autunno determinando un recupero dei volumi di traffico che tuttavia non è stato sufficiente per colmare l'andamento negativo dei trimestri precedenti.
Relativamente al solo traffico dei container, lo scorso anno è stato pari a 125.470 teu, volume di poco inferiore ai 126.042 teu del 2021.