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TRASPORTO MARITTIMO
Gli USA hanno scavalcato la Russia diventando primo partner commerciale via mare dell'UE
Nel secondo trimestre del 2022 i porti europei hanno movimentato 61,0 milioni di tonnellate di merci da e per gli Stati Uniti (+21,1%)
Bruxelles
16 febbraio 2023
Nel secondo trimestre dello scorso anno gli Stati Uniti sono diventati il primo partner commerciale dell'Unione Europea relativamente alle merci scambiate via mare avendo scavalcato la Russia. Gli ultimi dati statistici di Eurostat indicano che nel periodo il traffico marittimo tra gli USA e l'UE è stato pari a 61,0 milioni di tonnellate, con un forte incremento del +21,1% sul secondo trimestre del 2021. Se nel primo trimestre del 2022 gli scambi per via marittima tra l'UE e la Russia erano ancora i più consistenti, con 74,4 milioni di tonnellate scambiate rispetto a 54,7 milioni di tonnellate di traffico tra USA e UE, nel periodo aprile-giugno dello scorso anno i trasporti via mare tra la Russia e l'Unione Europea sono ammontati a 57,5 milioni di tonnellate, con una diminuzione - la prima dopo quattro trimestri consecutivi di crescita - del -22,1% sul secondo trimestre del 2021.
Nel secondo trimestre dello scorso anno, periodo nel quale i porti dell'Unione Europea hanno movimentato complessivamente 872,9 milioni di tonnellate di merci (+2,2%), gli altri principali partner commerciali via mare dell'UE sono risultati essere il Regno Unito (54,6 milioni di tonnellate, +3,6%), la Turchia (36,2 milioni di tonnellate, +0,1%), la Cina (31,2 milioni di tonnellate, -2,1%), la Norvegia (28,5 milioni di tonnellate, +5,0%), il Brasile (24,2 milioni di tonnellate, -12,6%), l'Egitto (19,1 milioni di tonnellate, +22,9%), la Nigeria (13,6 milioni di tonnellate, +9,8%) e il Canada (12,9 milioni di tonnellate, -0,3%).
Oltre a quello con la Russia, nel secondo trimestre del 2022 il più rilevante calo degli scambi commerciali via mare dell'UE è stato quello con il Brasile (-12,6%), mentre il più accentuato aumento è stato quello con l'Egitto (+22,9%) seguito da quello con gli USA.
Nel secondo trimestre dello scorso anno 17 dei 20 più consistenti volumi di merci movimentati dai porti europei erano in importazione e tre in esportazione. Questi ultimi erano consistenti in rotabili diretti nel Regno Unito (11 milioni di tonnellate) e in container diretti in Cina (otto milioni di tonnellate) e nei porti della costa orientale degli USA (sette milioni di tonnellate). I primi tre flussi commerciali in importazione erano costituiti da container provenienti dalla Cina (16 milioni di tonnellate), da petrolio grezzo proveniente dai porti della costa est degli Stati Uniti (10,4 milioni di tonnellate) e da prodotti petroliferi provenienti dai porti russi sul Mar Baltico (10,4 milioni di tonnellate).
Tra le merci in entrata nell'UE, il più consistente quantitativo è risultato essere di gran lunga quello delle rinfuse liquide, ma rilevanti quantitativi sono risultati essere anche quelli di container provenienti dalla Cina, di carbone dalla costa est degli USA e dall'Australia, di minerali e di prodotti agricoli provenienti dal Brasile e di carichi ro-ro giunti dal Regno Unito.
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