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COMMERCIO
Nel quarto trimestre del 2022 gli scambi commerciali di merci e servizi del G20 sono diminuiti
La variazione congiunturale delle esportazioni è stata del -3,5% e delle importazioni del -3,1%
Parigi
23 febbraio 2023
Proseguendo nel trend decrescente seguito al picco del secondo trimestre del 2022, anche nel quarto trimestre dello scorso anno il valore degli scambi commerciali delle nazioni del G20 è diminuito rispetto al periodo trimestrale precedente. La World Trade Organization (WTO) ha reso noto oggi che nel periodo ottobre-dicembre del 2022 la variazione congiunturale delle esportazioni, il cui valore è risultato di 4.573,8 miliardi di dollari, è stata del -3,5% e quella delle importazioni, che hanno totalizzato un valore di 4.786,9 miliardi, del -3,1%, a riflettere la debole domanda e il calo dei prezzi dell'energia. Nell'ultimo trimestre del 2022 la variazione tendenziale sullo stesso periodo dell'anno precedente è stata positiva sia per le esportazioni (+1,6%) che per le importazioni (+3,9%).
La WTO ha spiegato che nel quarto trimestre dello scorso anno il calo dei prezzi del petrolio ha pesato in modo particolare sul commercio di merci in Nord America, con esportazioni in calo congiunturale del -6,7% in Canada, del -5,4% negli Stati Uniti e del -3,1% in Messico. Al contrario, le esportazioni di merci sono cresciute del +0,9% nell'Unione Europea in quanto le forti vendite di macchinari e mezzi di trasporto in Italia, Francia e Germania hanno in parte compensato le minori spedizioni di prodotti chimici e in metallo. Nel Regno Unito le esportazioni sono diminuite del -1,6%, trainate da energia e chimica. Le esportazioni e le importazioni cinesi sono diminuite rispettivamente del -7,1% e del -2,5% dato che - ha specificato la WTO - le rigide misure di contenimento del Covid-19 hanno pesato sul commercio, in particolare nel settore dell'elettronica. La debole domanda dalla Cina ha messo ulteriormente a dura prova il commercio con l'Asia orientale: le esportazioni coreane sono diminuite del -8,3%, in gran parte a causa del calo dei prezzi dei semiconduttori, mentre le esportazioni giapponesi sono diminuite del -1,4%. Le minori vendite di materie prime hanno inciso sulle esportazioni dal Sudafrica (-9,7%), dall'Indonesia (-7,4%) e dall'Arabia Saudita (-14,5%).
Nel quarto trimestre del 2022 anche il commercio di servizi del G20 è diminuito in termini di valore. Si stima che le esportazioni, del valore complessivo di 1.352,8 miliardi di dollari, e le importazioni, ammontate a 1.221,4 miliardi, abbiano registrato diminuzioni congiunturali rispettivamente del -0,8% e del -1,5%, dopo il calo del -1,0% e l'aumento del +0,3% segnati nel terzo trimestre del 2022. Nell'ultimo trimestre del 2022 le variazioni tendenziali del commercio di servizi sono risultate positive e pari al +1,7% per le esportazioni e al +4,6% per le importazioni.
La World Trade Organization ha rilevato che nel quarto trimestre dello scorso anno, con i costi di spedizione che sono tornati ai livelli pre-pandemia, il valore degli scambi di servizi di trasporto è notevolmente calato in tutto il G20, mentre i viaggi hanno continuato a riprendersi dai minimi della pandemia di Covid-19. Le esportazioni di servizi hanno registrato diminuzioni congiunturali del -1,5% in Francia e del -1,7% nel Regno Unito, mentre le importazioni sono diminuite a un ritmo più lento in entrambi i Paesi. In Germania, le esportazioni e le importazioni sono diminuite rispettivamente del -1,9% e del -3,9%, nonostante le elevate spese di viaggio. L'Italia, invece, ha registrato un aumento delle esportazioni (+4,5%) e delle importazioni (+2,9%), riflettendo una ripresa dei viaggi. Il crollo delle entrate dei trasporti e i blocchi ricorrenti hanno depresso le esportazioni cinesi (-12,6%). Allo stesso modo, le esportazioni e le importazioni coreane si sono fortemente contratte. In Canada, le esportazioni e le importazioni sono diminuite del -0,7% e del -4,0%. Al contrario, gli Stati Uniti hanno registrato un aumento delle esportazioni del +4,3%, trainato da viaggi, trasporti e servizi alle imprese. Un rimbalzo dei viaggi ha anche alimentato la crescita delle esportazioni in Giappone (+2,9%), Australia (+5,0%) e Brasile (+2,1%).
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