Lo scorso anno i porti di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta hanno movimentato complessivamente 14,95 milioni di tonnellate di merci, volume che rappresenta un incremento del +11,8% sul 2021, un aumento più accentuato del +32,5% sul 2020 quando la pandemia di Covid-19 aveva un impatto più marcato sulle attività portuali e con una crescita del +2,4% sul 2019 quando la crisi sanitaria non era ancora iniziata. Il superamento dei livelli pre-pandemia è stato generato dall'aumento dei volumi movimentati nel 2022 dal solo porto di Civitavecchia, rialzo che si è prodotto essenzialmente nella prima metà dell'anno per poi attenuarsi notevolmente nel terzo trimestre e virare in negativo nel quarto periodo trimestrale. Lo scorso anno il solo porto di Civitavecchia ha movimentato un totale di 10,24 milioni di tonnellate di carichi, con progressioni rispettivamente del +6,1%, +27,5% e +7,0% sul 2021, 2020 e 2019. Lievemente inferiore alla quota pre-pandemia è risultato il traffico delle merci varie che lo scorso anno si è attestato a 6,38 milioni di tonnellate (-0,1%, +16,8% e -3,0%), di cui 5,46 milioni di tonnellate di rotabili (+0,5%, +19,7% e -1,8%), 907mila tonnellate di merci containerizzate (-3,1%, +2,8% e -9,6%) realizzate con una movimentazione di container pari a 112.200 teu (+11,9%, +5,5% e 0%) e 9mila tonnellate di merci convenzionali (-24,6%, -42,7% e +64,3%). Il traffico globale delle rinfuse solide è stato di 3,06 milioni di tonnellate (+25,9%, +57,1% e +29,6%), di cui 2,36 milioni di tonnellate di carbone (+24,9%, +51,9% e +24,1%), 448mila tonnellate di prodotti metallurgici, minerali e metalli non ferrosi (+31,1%, +116,7% e +102,9%), 15mila tonnellate di prodotti chimici (+13,8%, +45,9% e +702,6%), 11mila tonnellate di minerali grezzi e materiali da costruzione (-43,7%, -61,1% e -60,1%), 2mila tonnellate di fertilizzanti (-9,1%, -80,8% e -75,9%) e 221mila tonnellate di altre rinfuse liquide (+36,8%, +65,2% e +11,0%). Nel comparto delle rinfuse liquide sono state movimentate 801mila tonnellate (-4,4%, +28,3% e +25,3%), incluse 763mila tonnellate di prodotti petroliferi raffinati (-7,8%, +22,8% e +19,7%) e oltre 30mila tonnellate di altri carichi (+222,9%, +1.159,8% e +1.726,1%). Nel solo ultimo trimestre del 2022 lo scalo portuale di Civitavecchia ha movimentato 2,38 milioni di tonnellate di carichi, con un calo del -6,7% sullo stesso periodo del 2021, un aumento del +9,0% sul corrispondente periodo del 2020 e una flessione del -0,7% sul quarto trimestre del 2019. Le merci varie hanno totalizzato 1,41 milioni di tonnellate (-8,5%, -0,9% e -8,6%), di cui 1,20 milioni di tonnellate di rotabili (-6,7%, +0,9% e -4,1%) e 206mila tonnellate di merci in container (-16,0%, -8,5% e -27,5%). Le rinfuse solide sono ammontate a 747mila tonnellate (-6,5%, +16,6% e -5,7%), con 604mila tonnellate di carbone (-2,9%, +15,9% e -10,1%) e 79mla tonnellate di prodotti metallurgici, minerali metalli e metalli non ferrosi (-29,8%, +86,3% e +31,2%). Le rinfuse liquide, per la quasi totalità composte da prodotti petroliferi raffinati, sono state 228mila (+6,0%, +83,3% e +36,8%). Relativamente al traffico dei passeggeri, ancora distante dai livelli precedenti l'emergenza sanitaria, il porto di Civitavecchia ha chiuso l'intero 2022 con un totale di 1,47 milioni di passeggeri dei servizi di linea (+19,9%, +53,0% e -18,4%) e di 2,17 milioni di crocieristi (+318,6%, +949,7% e -18,1%). Nel solo quarto trimestre del 2022 i passeggeri dei servizi di linea sono stati 169mila (+5,4%, +82,7% e -16,1%) e i crocieristi 516mila (+136,9%, +2.007,4% e -15,6%). Quanto agli altri due porti gestiti dall'Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale, nel 2022 il porto di Fiumicino ha movimentato 2,86 milioni di tonnellate di merci, con un incremento del +47,2% sull'anno precedente, mentre il traffico nel porto di Gaeta è stato di 1,09 milioni di tonnellate (-3,7%). «Il 2022 - ha commentato il presidente dell'AdSP, Pino Musolino - ha confermato che il nostro cauto ottimismo di inizio anno era giustificato e i dati di traffico in netta crescita, anche rispetto al periodo pre-pandemico, ci hanno sicuramente dato ragione confermando, ancora una volta, che la strategia di diversificazione dei traffici commerciali sta portando i primi frutti concreti».
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