Quello di presidente di un'Autorità di Sistema Portuale è uno dei più impegnativi incarichi dirigenziali della pubblica amministrazione italiana dovendo affrontare innumerevoli questioni di ordine lavorativo, economico, sociale, ambientale e infrastrutturale. Pasqualino Monti ritiene di poter assolvere questi compiti quale presidente dell'AdSP del Mare di Sicilia Occidentale pur ricoprendo nel contempo anche l'incarico di amministratore delegato dell'ENAV, l'ente nazionale di gestione del traffico aereo, al quale è stato nominato dal Ministero dell'Economia e delle Finanze e che è centrale per il funzionamento della società
( del
4 aprile 2023).
Il secondo mandato di Monti alla guida di una delle due Autorità di Sistema Portuale siciliane si concluderà a metà del 2025. Si tratta quindi della sovrapposizione di due impegnativi incarichi per la durata di circa due anni. È evidente a tutti, e primo fra questi al diretto interessato, che possano sorgere dei dubbi sulla possibilità di esercitare contemporaneamente due così onerosi uffici.
Tutto si può dire sull'opportunità di nominare Monti amministratore delegato di ENAV e sulla decisione di Monti di accettare l'incarico. Da parte sua ha evidenziato che quella di diventare presidente di ENAV era un'opportunità da non perdere: «da manager pubblico - ha dichiarato Monti - non posso perdere questo treno ma non posso, e non voglio, lasciare in asso una rivoluzione avviata che ha prodotto soprattutto un cambiamento di mentalità, ha introdotto un modello Sicilia occidentale che in pochi si aspettavano e che adesso è realtà. E di cui io vado fiero».
Lo stesso Monti, parlando di piantare in asso un percorso avviato e non concluso e affermando di ritenere «che sia dovere di un amministratore pubblico completare le opere avviate con fatica che hanno consegnato a quest'isola porti in grado di attrarre traffici e commerci, di garantire occupazione ai giovani e ricchezza alle comunità su cui insistono», ha assicurato che «il nuovo ruolo, se verrà, è assolutamente compatibile - come dimostrano numerosi altri casi - con quello di presidente dell'AdSP. Naturalmente - ha precisato - sarà mia intenzione rinunciare al compenso che ho fin qui percepito. Ma mai verranno meno nella mia attività professionale spirito di sacrificio, senso del dovere e massima dedizione ed efficienza».