In vista del voto di domani della Commissione Trasporti del Parlamento europeo sugli accordi di compromesso raggiunti sulla revisione del Regolamento TEN-T, l'associazione dei porti europei ha ribadito la necessità che, per decidere della loro inclusione nelle reti transeuropee dei trasporti, i porti vengano valutati non solo in base alla quantità di merci che movimentano, criterio - ha precisato ESPO - peraltro ancora valido, ma anche per il loro ruolo di centri per la fornitura di nuove energie.
L'European Sea Ports Organisation ha ricordato che a sostegno di questa idea sono stati presentati più di 40 emendamenti presentati da sei diversi gruppi politici che chiedono di tenere conto anche del ruolo cruciale che i porti svolgono come hub nella transizione verde e nella sicurezza dell'approvvigionamento energetico dell'Europa.
«Il ruolo che alcuni porti in Europa stanno svolgendo nello sviluppo, nella fornitura e nella catena del valore delle nuove energie - ha evidenziato Isabelle Ryckbost, segretario generale di ESPO - è immenso ma non può essere misurato in termini di tonnellate, che è attualmente l'unico criterio per essere un porto TEN-T. ESPO ritiene che sia giunto il momento che la politica sulle TEN-T comprenda e rifletta sul fatto che la transizione energetica ha un impatto importante sulle catene di approvvigionamento, sulle connettività, sulle modalità di trasporto e sulle infrastrutture portuali. È giunto il momento di adattare la politica TEN-T a queste nuove realtà e includere i porti che svolgono un ruolo importante nella catena del valore dell'energia. Senza questi porti, la fornitura di energia rinnovabile sarà ostacolata».
A sostegno di questa posizione si è schierata anche l'associazione per lo sviluppo dell'energia eolica WindEurope: «i porti - ha ricordato il CEO di WindEurope, Giles Dickson - sono hub logistici essenziali per l'eolico offshore. Non possiamo costruire l'eolico offshore senza espandere e migliorare anche le infrastrutture portuali europee. La TEN-T deve riconoscerlo. Molte tonnellate di materiale vengono movimentate dentro e fuori i porti durante lo stoccaggio, il montaggio e l'installazione delle turbine eoliche. Ma non è la fine della storia. I porti garantiscono anche una produzione di energia affidabile e sicura in mare. Ma queste attività essenziali di esercizio e manutenzione non sono contemplate dagli attuali criteri per l'accesso dei porti alla rete TEN-T. I deputati devono affrontare questo problema. Le TEN-T - ha sottolineato Dickson - dovrebbero includere metriche in linea con gli obiettivi di decarbonizzazione dell'Europa».