Nel primo trimestre del 2023 si sono verificati nel mondo 27 atti di pirateria contro le navi, numero di incidenti che è il più basso dal 1993. Lo evidenzia il Piracy Reporting Centre dell'International Maritime Bureau (IMB) sottolineando nel contempo la necessità che venga mantenuta la presenza continua, consistente e coordinata delle forze navali impiegate per contrastare la pirateria a livello regionale e internazionale, presenza di navi militari che funge anche da deterrente.
Nell'ambito dei 27 incidenti occorsi nei primi tre mesi di quest'anno, rispetto a 37 nel primo trimestre del 2022, in 24 attacchi (34 nel primo trimestre dello scorso anno) i pirati sono riusciti a salire a bordo delle navi assaltate. Inoltre due navi (2) sono state oggetto di tentativi di attacco che sono stati sventati dalla tempestiva reazione degli equipaggi, mentre i pirati sono riusciti a sequestrare una nave (1) e il suo equipaggio. IMB ha evidenziato, inoltre, che, nonostante sia diminuito il numero di incidenti, anche nel primo trimestre del 2023 il livello di violenza è rimasto elevato con sei membri degli equipaggi rapiti, due marittimi presi in ostaggio, altri due minacciati e un marittimo aggredito.
L'ultimo rapporto del Piracy Reporting Centre rende noto che nel Golfo di Guinea, area in cui recentemente erano aumentate le azioni dei pirati, nei primi tre mesi di quest'anno si sono verificati solo cinque incidenti rispetto ad otto nei primi tre mesi del 2022 e a 16 nel primo trimestre del 2021. Nello Stretto di Singapore, in cui si sono verificati quasi il 30% degli incidenti del primo trimestre del 2023, sono stati segnalati otto atti di pirateria rispetto a 15 nei primi tre mesi dello scorso anno. Circa il 33% degli incidenti totali si è verificato in Sud America, con l'area di ancoraggio di Callao, in Perù, che continua ad essere particolarmente a rischio con cinque incidenti segnalati nei primi tre mesi del 2023.