Come nei due trimestri precedenti, nei primi tre mesi del 2023 il traffico delle merci movimentato dal porto di Rotterdam ha registrato una lieve flessione generata dalla prosecuzione della riduzione dei volumi di merci containerizzate, in atto dall'ultimo trimestre del 2021, a cui si è sommato l'effetto del calo delle altre merci varie. «Come atteso - ha commentato l'amministratore delegato dell'Autorità Portuale di Rotterdam, Allard Castelein - il 2023 è iniziato con un leggero calo del traffico. Soprattutto nel segmento dei container abbiamo dovuto confrontarci con una flessione dei volumi causata dall'elevata inflazione e dall'indebolimento dell'economia. I risultati degli altri segmenti mostrano prevalentemente una crescita e confermano che la dipendenza dai flussi energetici russi è stata ulteriormente ridotta in linea con le sanzioni. Per la parte restante dell'anno - ha aggiunto Castelein - prevediamo un limitato calo dei volumi di traffico a causa delle incertezze poste dall'attuale situazione geopolitica e dall'elevata inflazione». Nel primo trimestre di quest'anno lo scalo portuale olandese ha movimentato complessivamente 111,7 milioni di tonnellate di merci, con una diminuzione del -1,5% sul corrispondente periodo del 2021, di cui 78,6 milioni di tonnellate di merci allo sbarco (-1,8%) e 33,1 milioni di tonnellate di merci all'imbarco (-0,7%). Il trend negativo del traffico containerizzato si è accentuato essendo state movimentate globalmente nei primi tre mesi di quest'anno 31,5 milioni di tonnellate (-11,%) realizzate con una movimentazione di contenitori pari a 3.225.000 teu (-11,6%). L'Autorità Portuale ha precisato che la contrazione del traffico containerizzato è anche il risultato del fermo di questo traffico da e per la Russia, che in passato rappresentava l'8% del traffico totale dei container, contrazione che è risultata significativa - ha precisato l'authority - dato che la guerra in Ucraina è iniziata alla fine del febbraio dello scorso anno e il traffico con la Russia è cessato successivamente. Inoltre l'ente portuale ha reso noto che sono diminuite anche le importazioni containerizzate dall'Asia (-14,2% in teu) a causa della minore domanda di beni dovuta alle scorte accumulate e all'inflazione. Le altre merci varie sono ammontate a più di 7,9 milioni di tonnellate (-6,0%), di cui 6,6 milioni di tonnellate di rotabili (-2,2%) e meno di 1,4 milioni di tonnellate di altre merci varie (-20,9%). Relativamente alla flessione dei carichi ro-ro, l'authority portuale ha spiegato che è conseguenza della minore domanda dal Regno Unito, mentre il calo del traffico delle altre merci varie è stato causato principalmente dal ritorno delle spedizioni di merci alla modalità del trasporto containerizzato a seguito della riduzione del valore dei noli per queste spedizioni. Nei primi tre mesi del 2023 il traffico delle rinfuse secche ha registrato un lieve incremento del +0,2% salendo ad oltre 17,9 milioni di tonnellate, di cui 7,4 milioni di tonnellate di carbone (+26,3%), 6,2 milioni di tonnellate di minerali e rottami di ferro (+10,1%), 3,3 milioni di tonnellate di rinfuse agricole (+69,7%) e 1,1 milioni di tonnellate di altre rinfuse solide (-76,2%). Nel settore delle rinfuse liquide sono state movimentate 54,3 milioni di tonnellate (+5,6%), incluse 26,3 milioni di tonnellate di petrolio grezzo (+3,2%), 15,1 milioni di tonnellate di prodotti petroliferi raffinati (+12,0%), 3,0 milioni di tonnellate di gas naturale liquefatto (+14,3%) e 9,9 milioni di tonnellate di altri carichi liquidi (+0,8%). Relativamente al flusso di rinfuse liquide, la port authority ha specificato che, in sostituzione del petrolio russo, sono aumentati i flussi di greggio dagli Stati Uniti, dall'Africa Occidentale e dal Medio Oriente ed essendo più lunghe le rotte marittime per il trasporto da queste regioni è cresciuto anche il numero di very large crude carrier approdate a Rotterdam che nel primo trimestre di quest'anno è raddoppiato salendo a 50 navi. Anche il rialzo dei volumi di prodotti petroliferi è conseguenza del rimpiazzo delle importazioni di gasolio russo sanzionato, mentre la crescita del gas naturale liquefatto è conseguenza dell'elevato prezzo del gas europeo e del maggior volume di trasporti spot, con maggiori importazioni dagli USA in alternativa alla riduzione delle importazioni europee di gas russo via gasdotto.
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