Nel primo trimestre di quest'anno il gruppo navalmeccanico Fincantieri ha acquisito nuovi ordini per un valore complessivo di 909 milioni di euro, con un incremento del +77% sul corrispondente periodo del 2022, di cui 252 milioni nel segmento Shipbuilding (+227%), 533 milioni in quello Offshore e navi speciali (+83%) e 238 milioni di euro nel segmento Sistemi, componenti e servizi (-23%).
Nei primi tre mesi del 2023 i ricavi del gruppo sono ammontati a 1,76 miliardi di euro, in crescita del +5%, di cui 1,43 miliardi dal segmento Shipbuilding (0%) - inclusi 930 milioni dal settore delle navi da crociera (+1%) e 484 milioni da quello delle navi militari (-2%) -, 238 milioni dal segmento Offshore e navi speciali (+31%) e 265 milioni da quello Sistemi, componenti e servizi (+30%). L'EBITDA è risultato pari a 87 milioni di euro (-26%), con apporti dalle tre principali divisioni del gruppo pari rispettivamente a 78 milioni (-34%), nove milioni (+50%) e 10 milioni (+150%).
«Il primo trimestre del 2023 - ha commentato l'amministratore delegato di Fincantieri, Pierroberto Folgiero - si è confermato pienamente in linea con le previsioni per il FY 2023, con un aumento dei ricavi del 4,9% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Nell'area delle navi da crociera abbiamo registrato un incremento dei volumi di produzione in virtù dello sviluppo dell'importante backlog acquisito mentre nel militare prosegue come da programmi l'avanzamento dei programmi in essere nel rispetto delle tempistiche previste. Un'ottima performance è stata segnata in particolare dal settore offshore e navi speciali, con 238 milioni di euro di ricavi pari a un incremento del 31%, che beneficia del crescente contributo delle unità per il comparto eolico. Questo risultato conferma la validità della revisione del modello di business di Vard, focalizzato ora sul mercato offshore e delle energie rinnovabili».
«Nei primi mesi del 2023 - ha aggiunto Folgiero - abbiamo avviato una serie di iniziative prioritarie per assicurare gli obiettivi del Piano Industriale 2023-27, tra cui la prosecuzione delle azioni volte a digitalizzare ed incrementare l'efficienza produttiva dei cantieri e all'ottimizzazione dei costi di procurement e delle spese generali, oltre a quelle per mettere in sicurezza e valorizzare l'area di attività delle infrastrutture. La performance operativa attesa per l'anno ci consentirà di consolidare i ricavi e la marginalità che, uniti ad un un portafoglio ordini molto robusto ed a un EBITDA in miglioramento rispetto ai risultati del FY 2022, confermano la nostra come una società solida nel business tradizionale ed al tempo stessa proiettata strategicamente sulle nuove tecnologie».
Relativamente alle prospettive future nei settori della costruzione di navi da crociera e di unità militari, Fincantieri ha rilevato che nel segmento delle crociere «si confermano i segnali positivi già registrati a fine 2022, con i principali brand crocieristici che hanno raggiunto tassi di occupazione prossimi a valori pre-pandemici. Tale ripresa - ha evidenziato l'azienda - sostiene le aspettative di acquisizione di nuovi ordinativi. Nel settore della difesa, i riflessi del conflitto russo-ucraino e gli squilibri internazionali in un contesto di crescente competizione, confermano che la politica industriale non può prescindere dalla situazione geopolitica e dagli indirizzi di politica estera, creando così nuove opportunità per gli operatori del settore».
Al 31 marzo scorso Fincantieri aveva 89 navi in portafoglio con un backlog pari a euro 22,7 miliardi di euro rispetto a 23,8 miliardi al 31 dicembre 2022.