Nel 2022 il porto di Marina di Carrara ha contribuito con oltre 400 milioni di euro e 7mila posti di lavoro alla ricchezza della provincia. Lo evidenzia lo studio “Il ruolo del porto di Marina di Carrara nell'economia e nella comunità locale” realizzato dall'Istituto Studi e Ricerche - ISR e dall'ufficio studi della Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest in collaborazione con l'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale che è stato presentato stamani presso la sede di Carrara dell'ente camerale.
Nel 2021 l'impatto economico dello scalo portuale apuano era stimato in 363 milioni di euro, tra attivazione diretta, indiretta e indotta (pari al 9% del valore aggiunto di Massa-Carrara) e in grado di generare un'occupazione complessiva di circa 5mila unità di lavoro (7% dell'occupazione locale), di cui 1,3 mila dirette. Tra il 2018 e il 2021 - specifica lo studio - a fronte di una crescita dei traffici portuali del +39% (si è passati da 2,5 a 3,5 milioni di tonnellate movimentate), l'impatto economico del porto di Carrara è aumentato del +25% e l'occupazione del +53%. Considerato che tra il 2021 e il 2022 i traffici portuali sono cresciuti ben oltre l'aumento dei tre anni precedenti (l'incremento è stato del +60% essendo state movimentate 5,5 milioni di tonnellate di merci), alla fine dello scorso anno il porto di Carrara si stima sia riuscito a produrre un impatto economico complessivo tra i 400 e i 500 milioni di valore aggiunto ed un'occupazione non distante dalle 7mila unità di lavoro.
In occasione della presentazione dello studio, il presidente della Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest, Valter Tamburini, ha sottolineato che «il porto di Marina di Carrara rappresenta una risorsa preziosa per l'economia della Toscana e, in particolare, per la provincia apuana, grazie alla sua posizione strategica e alle infrastrutture di cui dispone». Tamburini ha osservato come il documento evidenzi, «se ancora ce ne fosse bisogno, l'interdipendenza tra attività portuali ed i settori economici che qui sono localizzati come la meccanica, il lapideo, la cantieristica da diporto e la logistica».
Nel suo intervento il presidente dell'AdSP del Mar Ligure Orientale, Mario Sommariva, ha specificato che un ulteriore salto di qualità sarà determinato da «un nuovo Piano Regolatore del porto che superi quello ormai obsoleto del 1981. Con il nuovo Piano - ha rilevato Sommariva - i numeri del porto sono destinati a migliorare notevolmente dando uno spazio migliore all'attività commerciale, all'attività cantieristica con l'installazione del travel Lift ed alla crocieristica con una banchina dedicata. Oggi le condizioni possono esserci e - ha concluso - ci auguriamo che a breve il Piano possa essere adottato in Comitato di gestione».