Oggi presso il Crowne Plaza di San Donato (Milano) è stato presentato lo studio “Il sistema del trasporto aereo italiano: la parola agli operatori” nell'ambito del quinto convegno dell'Osservatorio Cargo Aereo, il progetto di analisi del settore nato per iniziativa dell'omonimo cluster costituito da ANAMA, Assaeroporti, Assohandlers e IBAR. L'analisi è basata su una doppia survey qualitativa condotta nel 2023 da TRT - Trasporti e Territorio e destinata a imprese di spedizioni aeree e imprese dell'industria produttiva per valutare la qualità del servizio reso dalla filiera dell'air cargo a beneficio del mercato italiano in termini di capacità di risposta alle esigenze della produzione - quanto a velocità, sicurezza, economicità, sostenibilità - di raggiungere i mercati di destinazione in tutto il mondo.
L'indagine presentata da Giuseppe Galli, senior partner di TRT, ha evidenziato un fattore particolarmente interessante e in controtendenza rispetto alle evidenze degli anni passati: la centralità del fattore “security” per la valutazione di una spedizione, un'eredità probabilmente dell'esperienza pandemica che ha reso più evidente la necessità di poter contare su servizi sicuri e di qualità oltre che su transit time ridotti e su cui occorre puntare per costruire strategie di crescita di medio-lungo periodo del settore. Imprese di spedizioni e industria produttiva sono, inoltre, concordi nel considerare il sistema aeroportuale italiano buono ma evidenziano alcune carenze a partire dalla mancanza di infrastrutture adeguate - penalizzanti rispetto agli hub competitor europei - che si inseriscano in progetti di sviluppo strategico che facciano fare al settore logistico e all'economia del Sistema-Paese un salto di qualità. Inoltre, è emersa la carenza di voli diretti e di frequenze nei voli dagli aeroporti italiani.