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TRASPORTO MARITTIMO
Dopo 16 trimestri di crescita il risultato operativo della ZIM è diventato di segno negativo
Nei primi tre mesi di quest'anno i ricavi sono diminuiti del -63,0%. Carichi trasportati dalla flotta in calo del -10,5%
Haifa
22 maggio 2023
C'è chi dice che la recente fase positiva nell'ambito della tradizionale ciclicità del mercato dello shipping containerizzato si è esaurita anche per la ZIM. Ci sono quelli (come noi) che - traendo conclusioni dalla lettura dell'ultimo bilancio trimestrale della compagnia di navigazione israeliana - rilevano come il documento, come quelli degli altri principali competitor del mercato, testimoni che l'eccezionale e tutt'altro che consueta ultima fase di questo mercato si sta effettivamente concludendo.
Sta di fatto che anche per la ZIM il primo trimestre del 2023 suggella la chiusura di un periodo forse irripetibile per i vettori marittimi containerizzati, ciclo che anche per il carrier israeliano è iniziato nel terzo trimestre del 2020 quando l'impulso ai trasporti di linea via mare impresso dagli effetti della pandemia planetaria di Covid-19 ha impresso ai ricavi della compagnia di Haifa una progressione tendenziale del +20,3% e all'utile netto un rialzo del +128,7%. Astronomica crescita delle performance finanziarie che ha avuto il suo apice nel primo trimestre dello scorso anno quando già si avvertivano i primi segnali di un'inversione di tendenza. Trend discendente che ha portato infine nel primo trimestre del 2023 la ZIM a registrare un risultato operativo di segno negativo dopo 16 trimestri consecutivi di risultato aziendale al netto di interessi e imposte positivo.
Il risultato operativo dei primi tre mesi di quest'anno, infatti, è sceso a -13,9 milioni di dollari rispetto ad un utile operativo record di ben 2,24 miliardi di dollari nel corrispondente periodo del 2022. Un risultato negativo conseguente una riduzione del -63,0% dei ricavi, attestatisi a 1,37 miliardi di dollari solo parzialmente compensata da una più contenuta diminuzione del -16,0% dei costi operativi che sono scesi a 939,7 milioni. Così anche la perdita netta di -58,1 milioni accusata nel primo trimestre del 2023 è lontana anni luce dall'utile netto record di 1,71 miliardi di dollari totalizzato nei primi tre mesi dello scorso anno.
Fattore primo ad aver determinato prima la rapida e sbalorditiva ascesa e poi l'ancor più veloce flessione dei risultati economici è il valore dei noli marittimi, tariffa del trasporto marittimo containerizzato che per la ZIM si è rivelata essere nei primi tre mesi del 2023 mediamente pari a 1.390 dollari per container imbarcato, con un calo del -63,9% rispetto al record di 3.848 dollari/teu dei primi tre mesi del 2022.
Al forte deterioramento delle performance finanziarie ha contribuito anche la diminuzione dei volumi di carichi containerizzati trasportati dalla flotta della compagnia israeliana, in riduzione ormai negli ultimi quattro trimestri, con un totale che nel periodo gennaio-marzo di quest'anno è stato pari a 769mial teu (-10%), di cui 274mila teu trasportati sulle rotte transpacifiche (-4%), 109mila su quelle transatlantiche (-30%), 219mila teu sulle rotte intra-asiatiche (-19%), 51mila teu dai servizi con l'America Latina (-9%) e - unico dato in crescita - 116mila teu sulle rotte Asia-Europa (+23%).
ZIM prevede comunque di archiviare l'intero esercizio annuale 2023 con un utile operativo. «La nostra aspettativa - ha spiegato il presidente e amministratore delegato della compagnia, Eli Glickman - è di una ripresa della domanda, in coincidenza con la necessità di ripristinare le scorte, che inizierà nella seconda metà di quest'anno, con un conseguente miglioramento dei noli». Glickman ha precisato che l'EBITDA rettificato atteso è compreso fra 1,8 e 2,2 miliardi di dollari rispetto ad un EBITDA rettificato di 7,54 miliardi nell'esercizio 2022 e l'EBIT rettificato previsto per il 2023 è compreso tra 100 e 500 milioni di dollari rispetto a 6,14 miliardi nel 2022.
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