La Guardia di Finanzia di Livorno ha dato esecuzione a un provvedimento emesso dal Tribunale di Livorno che dispone la misura interdittiva del divieto di temporaneo di contrattare con la pubblica amministrazione per la durata di 12 mesi nei confronti di quattro persone e di tre aziende, nonché il sequestro preventivo per equivalente per un importo di 8.410 euro nei confronti di un funzionario pubblico dell'Autorità Portuale, in pensione dal dicembre scorso, quale prezzo/profitto del reato di induzione indebita oltre che illecito amministrativo da reato per le società.
Secondo le indagini svolte dalle Fiamme Gialle con il coordinamento della Procura della Repubblica di Livorno, il dipendente pubblico, abusando del suo ruolo istituzionale di RUP (Responsabile Unico Procedimento) nell'ambito dell'affidamento di lavori di manutenzione inerenti la struttura portuale livornese, avrebbe indotto imprese compiacenti a fornirgli indebite utilità/beni (ad esempio, la riparazione di un'autovettura e di un'imbarcazione privata). Per contabilizzare i costi necessari ai fini del pagamento della contestata corruzione, le società avrebbero fatto ricorso a fatture per operazioni inesistenti, inserendole nelle loro rispettive contabilità.
I militari del locale Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria hanno raccolto prove documentali e dichiarazioni di persone informate sui fatti, che, secondo l'accusa, hanno messo in luce le condotte illecite contestate dall'autorità giudiziaria. Al termine delle perquisizioni e degli interrogatori delegati dal PM, gli indagati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.
I finanzieri hanno proceduto al sequestro preventivo per equivalente delle somme detenute sui conti correnti dell'indagato fino all'importo disposto dal tribunale.