I finanzieri del nucleo di polizia economico e finanziaria di Palermo hanno eseguito un provvedimento del Gip di Messina nei confronti della compagnia di navigazione Caronte & Tourist che ha determinato il sequestro dei traghetti
Helga,
Bridge e
Ulisse, impiegati nei collegamenti di linea tra la Sicilia e Ustica e le Eolie e nello Stretto di Messina, nonché il sequestro preventivo di beni per circa 29 milioni di euro, somma che la compagnia avrebbe ricevuto tra il 2017 e il 2020 come agevolazione dalla Regione Siciliana. Secondo le indagini dei finanzieri, le navi non sarebbero attrezzate per trasportare viaggiatori a mobilità ridotta, requisito dichiarato dalla società al momento di partecipare al bando regionale per i collegamenti da Milazzo alle Isole Eolie e da Palermo a Ustica.
Nell'inchiesta, che costituisce un'altra trance di quella che nel 2020 portò al sequestro dei tre traghetti Caronte, Pace e Ulisse ( del 10 gennaio 2020), sono indagate quattro persone: Vincenzo Franza, presidente del consiglio di amministrazione della compagnia di navigazione, l'amministratore delegato Edoardo Bonanno, nonché Sergio La Cava e Luigi Genchi, in passato amministratori della Navigazione Generale Italiana che nel 2017 fu incorporata dalla Caronte & Tourist. Sono tutti indagati per frode nelle pubbliche forniture. A La Cava vengono contestate anche la truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e la falsità ideologica.
Appreso del sequestro delle tre navi della Caronte & Tourist, il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha reso noto che l'ente si è subito attivato per limitare al massimo i disagi alla popolazione e trovare soluzioni sostitutive. «La priorità del nostro governo - ha specificato - è quella di garantire un servizio stabile, efficiente e funzionale con le isole minori per tutelare residenti e viaggiatori». «Abbiamo preallertato - ha aggiunto l'assessore regionale alle Infrastrutture e alla mobilità, Alessandro Aricò - i prefetti di Palermo e Messina e contattato la società Caronte & Tourist per verificare in che modo intenda garantire il servizio, mediante l'utilizzo di altri traghetti. Inoltre, abbiamo chiesto all'amministratore giudiziario, che si è appena insediato, di poter disporre la ripresa del servizio delle tre navi sequestrate solo per il trasporto dei passeggeri che non presentano mobilità ridotta e delle merci».
Caronte & Tourist, in una nota, ha manifestato «enorme sorpresa» per il provvedimento disposto dall'autorità giudiziaria per vicende relative alle gare per i servizi di trasporto marittimo del 2015. «La sorpresa - ha spiegato la compagnia - deriva dal fatto che già a suo tempo avevamo esposto una serie di elementi sia tecnici che giuridici a dimostrazione della insussistenza dei reati (sostanzialmente gli stessi) anche allora ipotizzati in un procedimento riguardante altro lotto della medesima gara. In quella sede le nostre tesi erano state ben valutate con la presa d'atto finale che non c'era alcun pericolo per la sicurezza delle persone e dei passeggeri con mobilità ridotta (PMR), come del resto certificato dall'ente tecnico che per legge è tenuto a fornire tale attestazione. “Ribadiamo pertanto la assoluta linearità e legalità dei nostri comportamenti, dovendosi inquadrare la vicenda nell'ambito della interpretazione delle normative a tutela del diritto alla mobilità e alla sicurezza delle PMR. Interpretazione la nostra che ha trovato conferma nelle attestazioni dell'ente certificatore oltre che in numerose sentenze dell'autorità giurisdizionale amministrativa e da ultimo in una sentenza del tribunale di Cagliari, che in una vicenda processuale assolutamente sovrapponibile ha prosciolto la compagnia di navigazione coinvolta per l'insussistenza del reato. Confermiamo - conclude la nota - piena fiducia nell'operato della magistratura, certi che anche stavolta la idoneità delle nostre navi sarà accertata».