L'associazione dei produttori agricoli ucraini UCAB ha reso noto
che lo scorso mese l'Ucraina è riuscita ad esportare solo 3,7
milioni di tonnellate di prodotti agricoli, il 29% in meno rispetto
a giugno. Precisando che relativamente al dato del luglio 2023
bisogna tener conto del fatto che non tutti i prodotti hanno avuto
il tempo di attraversare fisicamente il confine e una quantità
significativa di merci è ancora in attesa della partenza,
l'associazione ha evidenziato che tuttavia il dato è
deludente ed è conseguenza della sospensione dal 18 luglio
dell'accordo sul “corridoio del grano” nonché
della scarsa attività anche prima della sospensione
dell'intesa che era stata siglata un anno fa da Russia, Ucraina e
Turchia sotto l'egida delle Nazioni Unite al fine di consentire il
riavvio delle esportazioni di cereali dai porti ucraini nonostante
il conflitto in corso tra Russia e Ucraina
(
del
17
luglio 2023).
L'UCAB ha specificato che lo scorso mese solo 292mila tonnellate
sono state esportate attraverso il corridoio e che anche i
bombardamenti russi delle infrastrutture portuali fluviali sul
Danubio, tuttora in corso, hanno avuto un impatto negativo sui
volumi delle esportazioni.
«La mancanza della possibilità di esportare
attraverso i porti marittimi, la distruzione delle infrastrutture
dei porti marittimi della regione di Odessa e dei porti fluviali del
Danubio, i rischi della prosecuzione del divieto di importazione di
una serie di prodotti agricoli ucraini verso i paesi vicini dell'UE
- ha rilevato l'associazione in una nota - tutto ciò avrà
un effetto molto negativo sulle nostre future esportazioni. Potremo
esportare prodotti non quando il mondo ne avrà bisogno, ma
quando ne avremo l'opportunità e allo stesso tempo gravati da
costi logistici assai più elevati. Ecco perché il
ripristino della libera navigazione è così necessario
sia per l'Ucraina che per il mondo».