Nel secondo trimestre di quest'anno gli scambi commerciali delle
nazioni del G20 sono diminuiti in termini di valore. Lo ha reso noto
l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE),
specificando che le esportazioni e le importazioni, risultate di
valore pari rispettivamente a 4.542,5 miliardi e 4.640,1 miliardi di
dollari, sono diminuite del -3,1% e del -2,0% rispetto ai valori del
trimestre precedente. Le variazioni tendenziali rispetto al secondo
trimestre del 2022 risultano sempre di segno negativo è pari
a -5,7% e -6,9%.
L'OCSE ha spiegato che le diminuzioni congiunturali riflettono
la debolezza della domanda globale e il calo dei prezzi delle
materie prime, soprattutto dell'energia. In particolare - ha
precisato l'organizzazione di studi economici - il calo dei prezzi
dell'energia ha contribuito alla riduzione del valore degli scambi
in Nord America: negli Stati Uniti le esportazioni e le importazioni
si sono contratte rispettivamente del -5,7% e del -2,0% rispetto al
primo trimestre del 2023, mentre le esportazioni canadesi sono
diminuite del -3,7% e le importazioni sono rimaste stabili. In
Unione Europea le esportazioni di merci sono diminuite in Germania e
Italia, ma sono cresciute ad un ritmo sostenuto, anche se in
rallentamento, in Francia, trainate dai mezzi di trasporto, in
particolare dall'aeronautica. Le importazioni dell'UE si sono
contratte del -1,2%, ancora una volta principalmente a causa del
calo dei prezzi dell'energia. Nel Regno Unito le esportazioni sono
aumentate del +2,1% riflettendo le rilevanti vendite di macchinari e
mezzi di trasporto. Inoltre gli scambi di merci hanno subito una
brusca contrazione nell'Asia orientale: in Cina le esportazioni sono
diminuite del -5,7%, in parte a causa del calo delle vendite di
elettronica di consumo; le importazioni sono diminuite notevolmente
in Giappone (-8,1%) e Corea (-7,9%) a causa della riduzione delle
spese per l'importazione di energia. Il calo dei prezzi delle
materie prime ha spinto al ribasso le esportazioni in Australia e
Indonesia.
Quanto alla sola Italia, nel secondo trimestre di quest'anno il
valore delle esportazioni di merci, pari a 171,2 miliardi di
dollari, ha registrato una variazione congiunturale del -0,7% e una
variazione tendenziale del +3,7%, mentre il valore delle
importazioni ha segnato una variazione congiunturale del -1,7% e
tendenziale del -9,2%.
Inoltre le stime preliminari dell'OCSE indicano un netto
rallentamento del commercio di servizi delle nazioni del G20 nel
secondo trimestre del 2023 rispetto al primo trimestre del 2023.
Misurate in dollari statunitensi, si stima che le esportazioni e le
importazioni, pari rispettivamente a 1.472,7 miliardi e 1.347,5
miliardi di dollari, abbiano registrato variazioni percentuali del
+0,2% e del -0,6% dopo la forte crescita del +4,5% e del +8,8%
registrata nel primo trimestre del 2023. Nel secondo trimestre di
quest'anno le variazioni tendenziali del valore del commercio di
servizi risultano pari rispettivamente a +4,9% e +6,8%.
Relativamente alla variazioni congiunturali, l'OCSE ha osservato
che nel secondo trimestre del 2023 le esportazioni di servizi sono
cresciute del +1,0% negli USA, mentre le importazioni sono diminuite
del -1,3% a causa soprattutto alle minori spese per trasporti e
viaggi. In Canada, i servizi di viaggio e alle imprese hanno dato
impulso alle esportazioni. In Germania, i servizi di viaggio e alle
imprese hanno causato un calo del -1,7% delle esportazioni mentre
hanno sospinto le importazioni che hanno segnato un aumento del
+1,0%. Le importazioni francesi hanno subito una forte contrazione
(-7,2%) a causa delle minori spese di trasporto e viaggio. Nel Regno
Unito, le esportazioni di servizi sono diminuite del -1,0%, mentre
le importazioni sono aumentate del +2,9% a causa dei maggiori
acquisti di servizi finanziari, di proprietà intellettuale e
alle imprese. Per contro, il commercio di servizi è cresciuto
notevolmente in Australia e Corea. In Australia, i principali motori
della crescita delle esportazioni sono stati i viaggi e il trasporto
passeggeri, mentre i viaggi, la finanza e le ICT hanno spinto le
esportazioni in Corea. Le importazioni di servizi in Giappone sono
diminuite del 4,2%, riflettendo la minore spesa per i servizi alle
imprese, mentre le esportazioni sono leggermente aumentate. Il calo
delle entrate derivanti dai trasporti ha avuto un impatto negativo
sulle esportazioni di servizi in Cina (-4,4%), mentre le
importazioni sono diminuite del -1,4%.
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