L'Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno
Meridionale e Ionio ha invitato il Consorzio regionale per lo
sviluppo delle attività produttive (Corap) a trasferirle la
disponibilità delle aree ex Enel destinatarie di un
investimento di 10 milioni di euro nell'ambito del PNRR finalizzato
alla realizzazione di opere infrastrutturali di viabilità a
servizio del porto di Gioia Tauro. Da anni l'area è contesa
in giudizio dall'AdSP e dal Corap, con quest'ultimo che recentemente
ne è stato riconosciuto proprietario dal Consiglio di Stato.
Proprietà di cui l'ente portuale ritiene che il Corap non sia
niente altro «se non il mero intestatario» e ciò
– ha specificato l'AdSP – sulla base di un parere
richiesto all'Avvocatura Distrettuale dello Stato di Reggio
Calabria, obbligatorio in caso di transazioni tra pubbliche
amministrazioni.
L'invito dell'Autorità di Sistema Portuale giunge in
vista della scadenza del prossimo 31 dicembre entro cui i lavori
dovranno essere aggiudicati pena la perdita dei finanziamenti del
Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. L'AdSP ha specificato che
per definire un iter celere che non facesse perdere il finanziamento
europeo e quindi che permettesse il completamento dei lavori, vi
sono state tante interlocuzioni con il Corap e con la Regione
Calabria.
L'authority portuale ha ricordato che i lavori sono anche
funzionali all'implementazione di un ampliamento dell'attività
del terminalista Automar con il quale lo scorso 24 febbraio l'ente
portuale ha sottoscritto uno specifico accordo di programma
riguardante l'utilizzo delle aree adeguatamente infrastrutturate a
cui rivolge analogo interesse il terminalista Medcenter Container
Terminal.
L''Autorità di Sistema Portuale ha reso noto di aver
inviato richiesta formale al Corap affinché trasferisca nella
propria disponibilità le aree ex Enel entro 30 giorni,
altrimenti l'AdSP adirà le vie legali sia per la
riacquisizione delle aree sia per il risarcimento dei danni
consistenti nell'eventuale perdita del finanziamento PNRR,
dell'eventuale maggior costo che l'ente dovrà sostenere per
l'infrastrutturazione portuale, sia ancora per la perdita delle
occasioni di sviluppo del porto di Gioia Tauro.