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La Corte dei Conti promuove l'AdSP dell'Adriatico Orientale per i progetti legati al PNRR, ma la bacchetta per averne rinviato altri
L'analisi evidenzia inoltre che gli oneri di funzionamento dell'ente, in continua crescita, hanno raggiunto il 24,5% delle spese correnti, percentuale eccessivamente elevata
Roma
2 ottobre 2023
Per realizzare i nuovi interventi legati al Piano Nazionale di
Ripresa e Resilienza, l'Autorità di Sistema Portuale del Mare
Adriatico Orientale ha rinviato l'attuazione di numerosi progetti
per i quali aveva già individuato le fonti di finanziamento e
programmato i tempi di realizzazione, con un'inversione dell'ordine
delle priorità che ha inciso sulla sua complessiva capacità
realizzativa e determinato un rallentamento dei pagamenti (da 20,8 a
9,1 milioni di euro), oltreché un'eccezionale crescita dei
residui provenienti dalla competenza (76,2 milioni). È quanto
evidenzia la Corte dei Conti nell'analisi, approvata con delibera n.
93/2023, che i magistrati contabili della Sezione controllo enti
hanno condotto sulla gestione 2021 dell'AdSP che gestisce i porti di
Trieste e Monfalcone.
Ai nove progetti PNRR programmati dall'AdSP - specifica la Corte
- se ne sono aggiunti ulteriori quattro nel 2022, per un totale
complessivo di 32,5 milioni di euro impegnati (di cui 24,2 pagati),
su un ammontare di anticipazioni pari a 146 milioni. I progetti
stanno procedendo regolarmente secondo i tempi programmati, rileva
la magistratura contabile.
Dall'analisi è, inoltre, emerso che sulle ridotte
capacità di pianificazione degli interventi, di controllo dei
risultati e di ottimizzazione delle risorse ha inciso anche la
prolungata vacanza di figure apicali nel personale, accentuatasi in
seguito all'assorbimento delle unità dell'Azienda speciale
del porto di Monfalcone, incorporata di fatto dall'AdSP nel 2020.
Con riferimento alla consistenza dell'organico dell'ente, la
Corte rileva che «sul piano organizzativo, gli organi
dell'AdSP risultano tutti regolarmente in carica, mentre la
consistenza del personale, pari a 126 unità, di cui cinque a
tempo determinato, si presenta ampiamente disallineata rispetto alle
qualifiche previste in organico, con 17 scoperture nell'organico dei
quadri e 14 soprannumeri tra gli impiegati, su un organico di 129
unità. Lo squilibrio, andato accentuandosi con l'assorbimento
del personale dell'Azienda speciale del porto di Monfalcone - spiega
la relazione della magistratura contabile - ha prodotto ripetute
assegnazioni a mansioni superiori e progressioni di carriera, con
possibili riflessi sulla capacità organizzativa e gestionale
dell'ente, oltreché sulla capacità di pianificare gli
interventi, controllarne i risultati e ottimizzare le risorse. Per
superare le criticità derivanti dalle carenze di organico
mediante una gestione più flessibile del personale, il nuovo
contratto integrativo aziendale, approvato con deliberazione n. 10
del 27 aprile 2022, ha previsto inedite forme di indennità e
coperture assicurative, in ordine alle quali il Collegio dei
revisori e il Ministero vigilante hanno chiesto una revisione,
intervenuta con deliberazione del Comitato di gestione n. 28 del 23
settembre 2022».
«La spesa per il personale - prosegue l'analisi della
Corte dei Conti - risulta in costante aumento e gli oneri da
contrattazione decentrata integrativa costituiscono la voce di spesa
di più significativo incremento, con una media annua del
21,4% nell'ultimo triennio. La sua incidenza rispetto alla spesa per
il personale è cresciuta dal 16,3% nel 2019 al 21,4% nel
2021. In ordine alle modalità di reclutamento del personale,
l'ente, nonostante i ripetuti inviti di questa Corte e ora anche del
Ministero vigilante, non risulta aver ancora modificato il proprio
regolamento interno nella parte in cui prevede la selezione dei
candidati mediante la modalità per “titoli e colloquio”
anziché la modalità per “titoli ed esami”.
Nel complesso - sottolinea la Corte - gli oneri di funzionamento, in
continua crescita, hanno raggiunto il 24,5% delle spese correnti.
Come osservato anche dal Ministero vigilante, tale percentuale di
spesa appare eccessivamente elevata.
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