Per la decarbonizzazione dello shipping non si può
prescindere dal ricorso di tutte le soluzioni offerte dai carburanti
alternativi e dai biocarburanti, in particolare dal GNL e bioGNL. Lo
ha evidenziato Andrea Arzà presidente di
Assogasliquidi-Federchimica, intervenendo oggi a Genova al Green
Ports&Shipping Summit, all'interno della quindicesima edizione
del Port&ShippingTech. In occasione dell'incontro
l'associazione, che nell'ambito Federchimica rappresenta i gas
liquefatti, ha presentato un focus sul contributo che il gas
naturale liquefatto ed il bioGNL possono fornire, assieme
all'impiego dei biocarburanti liquidi, in questo lungo percorso,
partendo dal presupposto che non esiste una effettiva concorrenza
fra i diversi vettori energetici, perché tutti devono
contribuire a sostituire il bunker fossile che alimenta il 99% dei
mezzi navali (il 95% del tonnellaggio) della flotta mondiale.
Assogasliquidi ha evidenziato che il GNL, e sempre più il
bioGNL, possono svolgere un ruolo rilevante contribuendo a ridurre
l'impatto ambientale sia in fase di navigazione che nelle fasi di
stazionamento della nave in banchina, con diretti benefici sul
sistema portuale e retroportuale, ponendosi anche come soluzione
complementare al cold ironing, in modo da non sovraccaricare
l'infrastruttura per l'approvvigionamento dell'energia elettrica. In
particolare, secondo i dati riportati dalla pubblicazione “The
role of bio-LNG in the decarbonisation of shipping” di Sea
LNG, il bioGNL potrebbe consentire - a seconda dei feedstock e dei
processi utilizzati - riduzioni di CO2 sino a -188%, generando così
addirittura un credito di carbonio.
«Quando si considera il GNL all'interno del processo di
transizione energetica - ha osservato Arzà - lo si può
già proiettare al futuro, ben oltre l'orizzonte temporale del
2050, grazie allo stato di avanzamento della ricerca e della
produzione di bioGNL. Come dimostrano gli studi richiamati non si
può prescindere dall'utilizzo di tutte le soluzioni offerte
dai carburanti alternativi e dai biocarburanti: in questo quadro, il
GNL sia nell'ottica della diversificazione delle fonti di
approvvigionamento sia in relazione al contributo già oggi
rilevante per il raggiungimento degli obiettivi di
decarbonizzazione, rappresenta una soluzione pronta e disponibile.
Ma occorre sostenere il settore rivalutando le misure previste dal
pacchetto Fit for 55, prevedendo specifici interventi di sostegno
per l'utilizzo del bioGNL e individuando misure strutturali di
riduzione del costo».
«In termini fiscali - ha concluso Arzà -
bisognerebbe confermare l'esenzione dal regime di accisa per i
quantitativi di GNL impiegati nel trasporto marittimo, confermare la
possibilità per i singoli Stati di definire un quadro di
accisa agevolato per i prodotti gassosi nei trasporti, negli usi
civili e nelle industrie. E inoltre, estendere la possibilità
di usufruire di incentivi anche per quei volumi di bioGNL destinati
alla navigazione internazionale, oltre che nelle acque interne,
massimizzando la penetrazione delle rinnovabili nel settore
marittimo. Infine, mettere a terra importi già assegnati sul
Fondo complementare al PNRR superando gli ostacoli di natura
burocratica che alcuni dei progetti stanno incontrando».