Denunciando che «Vienna blocca il confine vietando il
transito dei Tir in Austria», lunedì a Bolzano il
ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha
annunciato che «il governo italiano farà ricorso alla
Corte di Giustizia europea per chiedere di fermare un atto
illegittimo, arrogante, che porta inquinamento, traffico, caos e
disparità economica tra imprenditori e autotrasportatori,
italiani, tedeschi ed europei nei confronti di quelli austriaci».
Sulla questione è intervenuta anche l'International Road
Transport Union (IRU) che ha indirizzato una nuova lettera alla
presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen,
invitandola ad avviare un nuovo ciclo di negoziati tra Germania,
Italia e Austria per trovare una soluzione all'impasse del Brennero.
Nella missiva, sottoscritta dall'IRU assieme alle associazioni
nazionali AISÖ (Austria), BGL (Germania), FAI (Italia), FNTR
(Francia), ITD (Danimarca), 3NLA (Danimarca, Norvegia, Svezia) e TLN
(Olanda), si ricorda che le scriventi hanno più volte
segnalato «la situazione intollerabile del traffico
transalpino. Nel quadro della politica tirolese contro i trasporti
stradali - hanno spiegato le associazioni - negli ultimi anni la
giunta regionale del Tirolo ha adottato numerose misure che hanno
portato a massicci blocchi del traffico merci stradale transalpino
lungo la linea del Brennero. Una delle misure più evidenti
sono le restrizioni unilaterali imposte al valico di frontiera di
Kufstein, che nel 2023 hanno luogo ogni 41 giorni. Il risultato sono
ripetute code di camion lunghe sino a 70 chilometri e tempi di
attesa fino a dieci ore sul versante tedesco della valle dell'Inn.
Ne risultano situazioni insopportabili e pericolose per la
circolazione di tutti gli utenti della strada».
Ricordando i colloqui avviati nei mesi scorsi dalla Commissione
UE con i tre Stati membri interessati per trovare una soluzione
amichevole ai problemi del traffico transalpino, nella lettera si
sottolinea che, nonostante ciò, «finora non è
stato raggiunto alcun accordo su come in futuro la libera
circolazione delle merci potrà essere gestita in conformità
con il diritto comunitario. Nella riunione del Consiglio dei
ministri dei Trasporti del giugno 2023, numerosi Stati membri, tra
cui Italia e Germania, coinvolti nei negoziati in corso, hanno
manifestamente espresso il loro malcontento per la mancanza di
progressi nei negoziati e hanno invitato la Commissione ad agire una
volta per tutte e a trovare una soluzione al problema del Brennero».
Ricordando a von der Leyen che lo scorso 25 luglio, durante i
colloqui con il governo bavarese a Bayreuth, aveva riferito alla
stampa che fino ad allora l'Austria aveva respinto tutte le proposte
di soluzione e che la Commissione avrebbe proposto agli Stati
coinvolti un incontro finale di mediazione, nella lettera si lamenta
che «questo incontro non ha ancora avuto luogo. Apprezzeremmo
quindi molto - hanno scritto le associazioni - qualsiasi
informazione sulla data prevista per quest'ultimo incontro di
mediazione e sulle misure che la Commissione ha in mente nel caso in
cui non si raggiunga alcun risultato. Se anche l'ultimo incontro di
mediazione fallisse - conclude la lettera - ciò potrebbe
significare, a nostro avviso, solo che la Commissione darebbe corso
finalmente ad una procedura d'infrazione contro l'Austria».
All'appello rivolto alla presidente della Commissione Europea si
è associata l'European Shippers' Council (ESC),
l'organizzazione che rappresenta i caricatori europei.