Oggi, partecipando ai lavori del Consiglio dei ministri per
l'Ambiente dell'Unione Europea in corso a Lussemburgo, il ministro
italiano Gilberto Pichetto ha chiesto misure correttive alla
direttiva europea che dal prossimo primo gennaio-settembre includerà
il trasporto marittimo nell'ambito di applicazione del sistema per
lo scambio delle quote di emissione dell'UE (EU ETS). L'Italia - ha
spiegato Pichetto - intende «aprire una discussione seria e
approfondita che possa portare a iniziative concrete per mitigare
alcuni effetti negativi derivanti dall'inclusione nel sistema ETS
del settore marittimo». Il ministro italiano ha reso noto che
già in precedenza aveva comunicato l'intenzione di far
inserire tra i punti all'ordine del giorno del Consiglio di oggi una
informativa al fine di difendere gli scali portuali italiani.
«Come riconosciuto dalla stessa Commissione - ha affermato
Pichetto - le soluzioni adottate fino a oggi non valgono ad
affrontare con efficacia il problema di reindirizzamento dei
traffici marittimi di merci con trasbordo su rotte esterne
all'Unione, che comporta, oltre che risultati indesiderati dal punto
di vista ambientale, gravi conseguenze negative per la stessa
competitività europea». «Senza modifiche - ha
sottolineato il ministro - si va verso una sicura perdita di
competitività di molti porti di scalo europei, e in
particolare italiani».
Il nostro Paese, quindi - ha aggiunto - ritiene che il
meccanismo correttivo a oggi individuato «non sia
assolutamente sufficiente». Pichetto ha avanzato a nome del
governo italiano la richiesta alla Commissione di fornire una lista
di possibili misure correttive e ha precisato che il governo «si
rende disponibile a una discussione immediata per evitare le
indesiderate conseguenze economiche, sociali ed ambientali che
deriverebbero dall'applicazione delle regole attuali».