Centinaia di persone hanno partecipato al flash mob svoltosi
stamane di fronte il gate dello scalo portuale di Gioia Tauro per
portare l'attenzione sugli effetti fortemente negativi per il porto
calabrese che potrebbero derivare dalla direttiva europea 959/2023
che dal prossimo primo gennaio includerà il trasporto
marittimo nell'ambito di applicazione del sistema EU ETS per lo
scambio di quote di emissioni dei gas a effetto serra nell'UE. «Dopo
aver doverosamente sensibilizzato governo nazionale e Commissione
Europea, anche suggerendo soluzioni condivise con altri porti
europei coinvolti - ha spiegato il presidente dell'Autorità
di Sistema Portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio. Andrea
Agostinelli - abbiamo inteso promuovere una manifestazione spontanea
davanti al nostro gate portuale, che ha visto un'altissima e
autorevole partecipazione, con il coinvolgimento dei livelli apicali
della politica calabrese, delle istituzioni locali, parlamentari,
delle forze produttive e di tutte le organizzazioni sindacali,
durante la quale l'intera Regione si è stretta intorno al
proprio porto ed ai suoi lavoratori, confidando che una azione
politica trasversale ed unita possa riflettersi, a livello di Unione
Europea, in un sollecito “riesame” della direttiva ETS».
«La direttiva 2023/959 “Emission Trading Scheme”,
cui deve essere riconosciuto il merito di perseguire interessi
nobili quali la tutela dell'ambiente - ha specificato Agostinelli -
tuttavia preoccupa, e non poco, l'assetto della logistica europea
con il rischio di un effetto distorsivo nel settore strategico dei
trasporti marittimi. Le stesse istituzioni europee sono consapevoli
del rischio di delocalizzazione degli hub di transhipment europei,
tanto da aver previsto una norma specifica antievasione che, sebbene
comprovi la fondatezza del rischio, non risolve assolutamente il
problema, poiché mantiene un favore ai porti nord-africani in
tema di rimborso delle emissioni prodotte».