Mariella Amoretti ha assunto temporaneamente la guida della
Confederazione Italiana Armatori in attesa che il consiglio generale
della Confitarma scelga il nominativo da proporre quale nuovo
presidente all'assemblea della Confederazione chiamata a confermare
o respingere la designazione. Il conferimento della guida
pro-tempore alla Amoretti, come stabilito dallo Statuto della
Confitarma, è stata annunciata martedì da Mario
Mattioli giunto al suo ultimo giorno alla presidenza della
Confederazione essendo - come ricorda lo stesso Mattioli in una
lettera inviata ai soci e ai consiglieri di Confitarma e ai
probiviri di Confindustria - il 31 ottobre 2023 «la data
fissata un anno fa dal collegio dei probiviri di Confindustria per
arrivare all'elezione del nuovo presidente confederale».
Nella missiva Mattioli rammenta i passaggi compiuti negli ultimi
mesi per arrivare alla designazione e quindi all'elezione del nuovo
presidente della Confitarma specificando che, «grazie alla
disponibilità degli ultimi past president Nicola Coccia,
Paolo d'Amico e Emanuele Grimaldi a formare la commissione di
designazione, d'accordo con il consiglio e con il prezioso
contributo della nostra struttura e del suo direttore, a far data
dal mese di maggio u.s. ho predisposto tutto quanto necessario
affinché si potesse compiere questo importante passaggio. I
noti ultimi eventi, però - ricorda ancora Mattioli - hanno
impedito il perfezionamento del processo, rendendo necessario un
altro giro di consultazioni, come deliberato dall'ultimo consiglio
confederale del 24 ottobre u.s.».
Nella lettera Mattioli ha tracciato anche un bilancio degli
ultimi sei anni sotto la sua presidenza, durante i quali - precisa -
si sono incontrate «alcune criticità. La scissione del
2018 e la nascita di AssArmatori - ricorda - ha originato una
duplice voce per le richieste del nostro settore, spesso distonica
perché per giustificare il dualismo bisogna anche rimarcare
la diversità, e questo non ha aiutato con la politica e le
istituzioni abituate da sempre ad avere un'unica voce. Abbiamo
imparato, qualora ce ne fosse stato bisogno, che uno più uno
in questo caso non fa due, ma quasi zero!».
«Gli anni del Covid-19, con effetti che nessuno di noi
avrebbe mai immaginato - prosegue la lettera - hanno fatto
proliferare le riunioni on-line che ci hanno consentito, per
fortuna, nonostante le rigide restrizioni, di continuare a fare
impresa. Hanno, però, anche ridotto o azzerato i contatti
personali che, specialmente nelle associazioni, costituiscono invece
momenti di confronto estremamente importanti. Il conflitto
russo-ucraino prima e la tensione in Medio Oriente oggi, con le loro
tante vittime, ci fanno vivere situazioni che, ancora una volta, mai
avremmo immaginato di affrontare. Con una ripercussione importante
sulla sicurezza dei mari che le nostre navi solcano e una
restrizione commerciale che impatta su quella libertà dei
traffici, da sempre volano di sviluppo dell'economia mondiale. I
grandi dossier sui tavoli internazionali, dalla decarbonizzazione
alla digitalizzazione, senza dimenticare, in Italia, le riforme, la
semplificazione sono sfide epocali, rivoluzionarie ma necessarie.
Per alcune non è ancora chiaro il percorso e, soprattutto,
quando sarà fruibile la tecnologia per implementarle, ma
l'unica certezza che abbiamo è che sono già iniziate e
noi ne dobbiamo essere protagonisti».
Riferendosi al dibattito interno alla Confederazione e
specificando che «in quest'ultimo periodo abbiamo notizie di
“spaccature”», nella lettera Mattioli sottolinea
che «se questo vuol dire differenza di opinioni, ben venga:
dovremmo avere “spaccature” tutti i santi giorni!
Significa pluralismo, il sale di tutte le politiche democratiche e
illuminate. Se, al contrario, dovessimo tutti rispondere ad un unico
“dominus”, allora il pluralismo diventerebbe
individualismo, dove forse è più rapida la sintesi. Ma
noi - evidenzia ancora Mattioli - sintesi sempre l'abbiamo fatta e
sempre la faremo, soprattutto quando le idee sono diverse. Mi auguro
che in Confitarma il pluralismo e il dibattito - anche acceso ma
franco, costruttivo e vivace, che abbia come obiettivo l'unità
dell'associazione - sia sempre una costante».
|