Venerdì una delegazione della Confederazione Italiana
Armatori è stata ricevuta dalla presidente del Consiglio dei
ministri, Giorgia Meloni, accompagnata tra gli altri dai ministri
Fitto, Giorgetti, Salvini, Urso e Zangrillo. Nel corso
dell'incontro, incentrato sulla manovra di Bilancio 2024, il
direttore generale della Confitarma, Luca Sisto, ha evidenziato che
«la notizia più bella, per la quale - ha specificato -
ringraziamo in particolare il ministro dell'Economia e delle Finanze
Giorgetti e il viceministro Leo, insieme con i ministri del Lavoro e
dei Trasporti, è la conferma, come richiesto da Confitarma,
degli stanziamenti connessi al Registro Internazionale Italiano e al
tonnage tax system, i due pilastri - ha sottolineato Sisto - che
consentono il mantenimento della flotta di bandiera nazionale e la
competitività della nostra industria armatoriale. Industria
da sempre, e mi rivolgo in particolare al ministro Urso, simbolo e
vettore del Made in Italy nei mercati globali».
Ricordando poi che Confitarma da sempre sostiene la positività
di una misura come il Marebonus che favorisce l'intermodalità
strada-mare con evidenti benefici per la collettività,
soprattutto in termini ambientali, Sisto ha spiegato che la
Confederazione ha «accolto, quindi, con favore la
pubblicazione sulla “Gazzetta Ufficiale” del nuovo
incentivo sull'intermodalità marittima “Sea Modal
Shift”, ma purtroppo - ha precisato il direttore generale
della Confitarma - la Legge di Bilancio contiene un taglio alle già
ridotte risorse a suo tempo stanziate per uno strumento che si è
dimostrato essere dieci volte più efficiente del Superbonus
110%. È necessario - ha affermato Sisto - che questo governo
punti su questo incentivo, aggiungendo finanziamenti, per promuovere
uno strumento come le Autostrade del Mare che rappresentano la
modalità più green di spostamento delle merci e delle
persone».
Rivolgendosi poi al ministro delle Infrastrutture e dei
Trasporti Salvini, Sisto ha evidenziato come l'ETS dell'UE, con
l'inclusione del trasporto marittimo nel sistema dello scambio di
quote di emissione dell'Unione Europea, vada a colpire il trasporto
marittimo con una tassa che avrà l'effetto del back modal
shift, con le merci che ritorneranno sulla strada, nonostante lo
shipping, che muove il 90% delle merci del mondo emettendo in
atmosfera meno del 3% del totale dei gas serra, sia la modalità
di trasporto più sostenibile per unità di merce
trasportata.
«Quanto al Fondo complementare - ha osservato inoltre
Sisto - vorrei ritornare sul tema del “decreto flotte”
(unico intervento diretto previsto dal PNRR), che riteniamo
importante per accompagnare il settore verso la transizione green
dell'intera flotta mercantile. Il 90% delle somme stanziate non è
stato impegnato, non per mancanza di interesse dell'armamento verso
tale sistema di incentivazione ma, piuttosto, a causa di alcuni
vincoli previsti per l'accesso che, come più volte da noi
segnalato, hanno escluso un'importante quota della flotta operata
dall'armamento nazionale. Tra le maggiori criticità
riscontrate vanno sicuramente annoverate la previsione di un vincolo
geografico quinquennale legato all'impiego dell'unità oggetto
di incentivazione e l'obbligo di effettuare gli interventi green,
anche quelli di refitting, solo nei cantieri europei. Per questo
chiediamo al ministro Fitto di non disperdere le risorse stanziate
per il rinnovo della flotta e di mantenerle per la transizione green
del settore».