La Confederazione Italiana Armatori chiede al governo di
estendere alle navi costruite o ammodernate in cantieri navali
extra-UE l'applicazione delle risorse economiche previste dal Piano
nazionale per gli investimenti complementari al Piano Nazionale di
Ripresa e Resilienza in quanto - ha spiegato Confitarma in una nota,
evidenziando che tali risorse potrebbero diventare un volano di
sviluppo importante - il vincolo all'utilizzo dei soli cantieri
europei «di fatto, esclude gran parte della flotta operata
dalle imprese nazionali».
«Il primo decreto - ha osservato la Confederazione - non
ha raggiunto i risultati sperati perché conteneva requisiti
escludenti, in primis il vincolo geografico alla costruzione, al
refitting e all'utilizzo della flotta, che nessun altro Paese
europeo aveva adottato nei rispettivi provvedimenti di
incentivazione al rinnovo delle flotte. Il decreto-legge 59/2021 ha
stanziato a favore dell'armamento importanti risorse per le
cosiddette “navi verdi” per perseguire l'obiettivo della
“Protezione ambientale”, come specificato chiaramente
dalla Commissione UE nella decisione C/2022/8247 di autorizzazione
della misura. Le imprese di navigazione nazionali sono fortemente
intenzionate a cogliere questa importante occasione ma la
maggioranza di esse non può accedere all'incentivo in quanto
i cantieri europei da tempo non costruiscono le tipologie di
naviglio richieste dal mercato».
«Auspichiamo che il governo - prosegue la nota - colga
l'opportunità di dare una svolta concreta ad uno strumento
che può rappresentare, davvero, un volano per la transizione
green della flotta con ricadute importanti per il Paese e
l'occupazione. Confitarma, che rappresenta il 70% della flotta
italiana, chiede quindi al governo di intervenire per rimuovere il
vincolo geografico alla costruzione e refitting delle navi nonché
per innalzare le aliquote di incentivazione fino ai massimali
previsti dalle linee guida europee (CEEAG e GBER) e posticipare il
termine attualmente previsto al 2026 per la conclusione degli
interventi».