L'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico
Orientale è diventata gestore dei binari nel Porto Franco
Nuovo di Trieste avendo acquisito da parte di ANSFISA (Agenzia
Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie e delle Infrastrutture
Stradali e Autostradali) l'autorizzazione di sicurezza per gli
impianti ferroviari, certificazione che attesta l'implementazione di
un sistema di coordinamento della sicurezza specifico che consenta,
a seguito di un'analisi del rischio, il controllo in sicurezza di
tutti i processi e di tutte le attività propri del gestore
infrastruttura ferroviario.
L'AdSP dell'Adriatico Orientale ha potuto ottenure la
certificazione a seguito dell'accordo quadro siglato a fine 2017 dal
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, dall'Agenzia
Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie, da Assoporti, da Rete
Ferroviaria Italiana (RFI) e da ASSTRA in base al quale «ciascuna
Autorità di Sistema Portuale può svolgere le funzioni
di gestore dell'infrastruttura delle tratte di collegamento portuale
di propria giurisdizione, purché acquisisca dall'ANSFISA la
necessaria autorizzazione di sicurezza».
L'AdSP, ricordando che attualmente in Italia risultano
autorizzati solamente una decina di gestori, il più
importante tra i quali è RFI (Rete Ferroviaria Italiana), ha
sottolineato che Trieste è il primo porto italiano ad aver
ottenuto tale certificazione ai fini della sicurezza e l'AdSP
dell'Adriatico Orientale è l'unico ente portuale nazionale ad
aver creato nel 2018 una direzione dedicata alle infrastrutture
ferroviarie, incorporando le competenze ferroviarie proprie del
gestore infrastruttura. L'authority portuale di Trieste ha
evidenziato che, grazie all'istituzione di questa specifica unità
interna all'ente, l'AdSP ha potuto assumere attivamente quel ruolo
di “coordinatore” del sistema ferroviario portuale,
previsto anche dalla legge 84/94, che ha consentito di aumentare la
sicurezza delle manovre, ridurre le inefficienze e contribuire al
raggiungimento di performance assolute nel settore intermodale anche
in termini di sostenibilità con il 54% dei container
indirizzati via ferrovia.