Il vice ministro italiano alle Infrastrutture e Trasporti,
Edoardo Rixi, ha reso noto che ieri a Bruxelles, a margine del
Consiglio informale dei Trasporti, si è tenuta una riunione a
cui hanno partecipato i rappresentanti di Spagna, Cipro, Finlandia,
Malta, Grecia, Croazia, Lituania, Francia, Germania e Slovenia con
l'obiettivo - ha spiegato - di «consolidare le posizioni e
continuare a tenere alta l'attenzione della Commissione UE sul
dossier ETS per il settore marittimo». A seguito
dell'estensione allo shipping del sistema ETS per lo scambio di
quote di emissioni dell'UE, con effetto dallo scorso primo gennaio,
diversi porti europei hanno infatti manifestato preoccupazione circa
l'impatto negativo sulla competitività degli scali portuali
dell'Unione che potrebbero perdere quote di mercato rispetto ai
concorrenti extra-europei.
Rixi ha reso noto che si è trattato di «un incontro
utile per definire i prossimi passi da parte degli Stati membri che
condividono l'opportunità di un intervento urgente per
affrontare l'impatto dell'estensione della direttiva ETS al settore
marittimo. In ballo - ha ricordato - c'è la competitività
dei porti di transhipment UE, senza alcun effetto positivo sulla
riduzione delle emissioni che sarebbero soltanto “deviate”
sui porti extra-UE». L'obiettivo comune - ha specificato il
vice ministro - è «di evitare di indebolire la capacità
marittima UE in un momento in cui le crisi geopolitiche mettono a
forte rischio le nostre linee logistiche».