Nel primo trimestre di quest'anno il traffico delle merci nel
porto di Venezia è stato di 5,55 milioni di tonnellate, in
calo del -9,8% sul corrispondente periodo del 2023. Nel settore
delle rinfuse liquide sono state movimentate 1,70 milioni di
tonnellate (+6,4%), in quello delle rinfuse secche 1,52 milioni di
tonnellate (-25,4%) e nel segmento delle merci varie 2,32 milioni di
tonnellate (-7,4%). L'Autorità di Sistema Portuale del Mare
Adriatico Settentrionale ha spiegato che nel comparto delle rinfuse
solide sulla diminuzione ha inciso pesantemente il calo repentino
dei carboni fossili e della lignite (-61,45%) legato alla strategia
energetica nazionale, mentre in quello delle merci varie i rotabili,
con 795mila tonnellate, hanno segnato una crescita del +7,9%, e i
container, risultati pari a 112mila teu, hanno accusato una
riduzione del -8,6% che - ha precisato l'ente portuale - è
riconducibile alla crisi del Canale di Suez che sta riguardando la
maggior parte dei porti italiani e del Mediterraneo orientale, scalo
veneto compreso.
Relativamente al porto di Chioggia, i primi tre mesi di
quest'anno sono stati archiviati con 166mila tonnellate e un
incremento del +40,7% legato quasi totalmente alle rinfuse solide
che mostrano una crescita del +24,5% con 117mila tonnellate
movimentate.
L'AdSP ha evidenziato, in particolare, i dati del traffico
passeggeri legato alla crocieristica grazie - ha specificato l'ente
- al nuovo modello di crocieristica sostenibile inaugurato a seguito
del decreto 103 del 2021: nel primo trimestre del 2024 i crocieristi
sono stati quasi 12mila rispetto agli oltre mille del corrispondente
periodo dello scorso anno.
«Come molti analisti hanno già preannunciato - ha
commentato il presidente dell'AdSP, Fulvio Lino Di Blasio - il 2024
per i porti italiani e quindi anche per quelli veneti sarà un
anno alquanto complesso sul fronte dei traffici marittimi a causa
del perdurare delle tensioni internazionali che provocano una
congiuntura non favorevole per l'economia mondiale e, di
conseguenza, su quella locale e sull'Adriatico in particolare. È
un periodo che sta mettendo alla prova l'intero comparto, lo stesso
che, come già detto da Federlogistica, ha visto il traffico
marittimo attraversare a testa alta quattro crisi internazionali in
pochi anni e mantenere la propria centralità globale. In
questo senso va letto il dato di sostanziale tenuta, con una
crescita del 2%, del settore commerciale nel periodo aprile
2023-marzo 2024, in virtù delle performance dei settori ro-ro
e siderurgico, per i porti di Venezia e Chioggia. Per questo
l'Autorità di Sistema, con gli sforzi dell'intera comunità
portuale, continua a lavorare per mantenere alta la competitività
dei nostri scali con tutte quelle attività e progetti
finalizzati alla creazione di valore per il nostro territorio: dai
lavori finanziati dal PNRR e i bandi per l'escavo dei canali alla
realizzazione del nuovo terminal crociere e del futuro terminal
container a Montesyndial passando per gli investimenti legati alle
nuove concessioni e, prossimamente e con un ruolo attivo del porto,
con la Zona Logistica Semplificata».