La Commissione Europea ha adottato oggi un parere motivato
nell'ambito del procedimento avviato dall'Italia nei confronti
dell'Austria sostenendo che quest'ultima viola il diritto dell'UE in
quanto impone determinate misure che limitano il traffico stradale
sull'asse del Brennero. La Commissione ha confermato che alcune
misure in vigore in Austria impongono restrizioni al trasporto di
merci sulle autostrade A12 e A13 e di conseguenza limitano la libera
circolazione delle merci di cui agli articoli 34 e 35 TFUE: un
divieto di transito notturno, un divieto settoriale di circolazione
per alcune tipologie di merci “compatibili con il trasporto su
rotaia”, un divieto di circolazione invernale nelle giornate
di sabato e il razionamento dei veicoli pesanti che entrano in
autostrada (noto come “sistema di dosaggio”).
La Commissione Europea ha specificato che, pur prendendo atto di
alcune spiegazioni fornite dall'Austria in relazione a
considerazioni di natura ambientale, ritiene che le misure
austriache non siano coerenti e non possano quindi essere
giustificate appieno in funzione del conseguimento degli obiettivi
prefissati (tutela dell'ambiente, sicurezza stradale, fluidità
del traffico o sicurezza dell'approvvigionamento). Inoltre alcune di
queste misure hanno maggiori probabilità di incidere sulle
imprese straniere piuttosto che su quelle austriache.
Per quanto riguarda la contestazione dell'Italia nei confronti
dell'Austria in merito ad una presunta mancanza di leale
cooperazione, la Commissione ritiene che l'Italia non abbia fornito
elementi di prova sufficienti a sostegno di tale affermazione.
A seguito dell'adozione del parere motivato della Commissione,
l'Italia potrà decidere di deferire il caso alla Corte di
Giustizia dell'UE. Le parti hanno comunque la possibilità di
giungere a una composizione amichevole della controversia e la
Commissione si è dichiarata pronta a sostenerle in tale
sforzo.
Appreso il pronunciamento di Bruxelles, il Ministero delle
Infrastrutture e dei Trasporti, sottolineando che la Commissione ha
censurato in maniera inequivocabile tutti i divieti austriaci al
traffico lungo il Corridoio del Brennero, ha confermato l'intenzione
dell'Italia di procedere a formalizzare il ricorso presso la Corte
di Giustizia dell'UE. Il MIT ha evidenziato che il parere della
Commissione conferma la bontà della posizione del governo
italiano che, su forte input del vicepresidente del Consiglio e
ministro Matteo Salvini, ha deciso di intraprendere la strada
giudiziaria dopo anni di interlocuzioni finalizzate a trovare una
soluzione negoziata, frustate dall'intransigenza austriaca.
Compiacimento per il pronunciamento della Commissione UE è
stata espressa dalle associazioni italiane dell'autotrasporto ANITA
e Fai-Conftrasporto. «La notizia - ha affermato il presidente
di ANITA, Riccardo Morelli - rappresenta una vittoria significativa
per il nostro Paese e per le imprese che quotidianamente muovono
l'economia nazionale, portando il made in Italy verso il Nord
Europa. ANITA esprime un sentito ringraziamento al ministro delle
Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, per aver sollecitato
il governo italiano a intraprendere l'iniziativa nei confronti
dell'Austria, dimostrando di credere fermamente nelle ragioni
evidenziate da ANITA, nonché a coloro che si sono impegnati
per raggiungere questo risultato. Garantire la libera circolazione e
la concorrenza leale tra le imprese è di fondamentale
importanza per la competitività dell'economia nazionale».
«Abbiamo sempre sostenuto - ha ricordato Thomas
Baumgartner, past president di ANITA con delega al Brennero - che le
varie misure austriache contro il transito delle merci attraverso il
Tirolo sono discriminatorie e contrarie al principio della libera
circolazione delle merci e che oltre a ledere le normative
comunitarie comportano un grave danno all'economia italiana. Siamo
contenti della netta presa di posizione della Commissione Europea
che dà ragione alle nostre tesi, confermando che le
giustificazioni espresse dall'Austria rispetto alla sicurezza della
circolazione e alla tutela ambientale non sono valide».
«Quella di oggi - ha commentato, il presidente di
Fai-Conftrasporto Paolo Uggè - è una prima risposta
che non si discosta dalla linea tenuta nel passato. Ricordo che più
volte il governo austriaco è stato oggetto di pronunciamenti
negativi per la politica dei divieti alla libertà di
circolazione, principio sancito dalla stessa Unione Europea.
L'ultima “bocciatura” nei confronti dell'Austria avvenne
nel 2004 con il governo Berlusconi sugli eco-punti, e a presiedere
il trilogo che si espresse negativamente c'ero io, in qualità
di sottosegretario ai Trasporti. Il ministro austriaco era Gorbach.
Quello italiano Pietro Lunardi. Ora attendiamo la Suprema Corte, ma
- ha concluso Uggè - occorrerà immediatamente togliere
le limitazioni e aprire ad un confronto che porti a soluzioni
adeguate che garantiscano il rispetto dell'ambiente e quello della
libertà di circolazione».
Da parte austriaca il ministro per la Protezione del clima e il
governatore dello Stato del Tirolo, Leonore Gewessler e Anton
Mattle, hanno anticipato che la risposta dell'Austria sarà
quella di sottolineare ancora una volta la propria disponibilità
a tenere colloqui, nonostante lo scorso anno l'Italia abbia
abbandonato i negoziati, e hanno precisato che né il governo
federale austriaco né il governo regionale tirolese
rinunceranno alle misure d'emergenza tirolesi che - hanno
evidenziato - non solo tutelano la vita e la salute delle persone in
tutto il Tirolo, ma sono anche un obbligo ai sensi del diritto
europeo in quanto l'Austria deve adottare misure per conformarsi
alla direttiva UE sulla qualità dell'aria, soprattutto perché
a breve, a livello UE, verrà decisa un'ulteriore riduzione
dei valori limite.
«Le misure d'emergenza tirolesi - ha ribadito Gewessler -
sono giuridicamente conformi e corrette. Perché per noi la
salute e la vita delle persone non sono negoziabili. Siamo uniti
dalla parte della popolazione tirolese e faremo tutto il possibile
per proteggerla costantemente. Le nostre argomentazioni - ha
aggiunto - sono buone. Le misure d'emergenza tirolesi hanno una base
giuridica adeguata. Sono convinta che alla fine l'aria pulita, la
sicurezza stradale e la salute vinceranno sugli interessi lobbistici
dell'industria dei trasporti italiana. Una cosa è chiara:
prima ciò accade, meglio è. Ecco perché
l'Austria resta aperta al dialogo. Ora Matteo Salvini - ha affermato
Gewessler - deve decidere se essere ministro a vantaggio dei
trasportatori o del popolo».
«Continuiamo ad essere pronti - ha confermato Mattle - a
discutere nuove misure che miglioreranno la situazione lungo il
corridoio del Brennero. Tuttavia, il limite sopportabile dalle
persone, dalla natura e dalle infrastrutture è stato
raggiunto da tempo. Per questo motivo continueremo a difendere le
misure d'emergenza tirolesi con buoni argomenti e ricorderemo ai
nostri vicini europei e alla Commissione Europea gli accordi
esistenti, come la Convenzione delle Alpi o il Libro Bianco sui
Trasporti. Chi parla di riduzione del traffico sulle strade deve
sostenere anche le regioni in questo obiettivo».
«Esamineremo e valuteremo nel dettaglio - ha dichiarato il
responsabile dei Trasporti e della conservazione dell'ambiente e
della natura del governo tirolese, René Zumtobel - la
dichiarazione della Commissione Europea presentata oggi e le
critiche in essa sollevate. In definitiva, purtroppo, non sorprende
che il commissario ai Trasporti dia priorità assoluta alla
libera circolazione delle merci. Presumo che ora l'Italia porterà
avanti la causa con il sostegno del commissario ai Trasporti e che
poi verrà presa una decisione davanti alla Corte di Giustizia
Europea tra la libera circolazione delle merci e la tutela della
salute, dello spazio vitale e dell'ambiente. Ci prepareremo in
stretto coordinamento con la Confederazione e in ogni caso metteremo
tutto in gioco e lotteremo davanti alla Corte di Giustizia Europea
per la tutela del clima e della salute e contro l'incontrollato
traffico di camion attraverso il Tirolo».
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