In vista della nuova composizione della Commissione Europea che
sarà definita dai membri del Parlamento UE che verranno
eletti il prossimo mese, SEA Europe, l'associazione che rappresenta
il settore europeo della cantieristica navale, e industriAll Europe,
la federazione sindacale che rappresenta i lavoratori europei
dell'industria, hanno invitato il prossimo esecutivo dell'UE a
definire una solida strategia industriale marittima dell'Unione
sulla scia della “Dichiarazione di Anversa per un accordo
industriale europeo” presentata lo scorso febbraio dai
rappresentanti di gran parte dei settori industriali europei.
Secondo SEA Europe e industriAll Europe, questa futura strategia
industriale marittima dovrebbe poggiare su quattro pilastri
principali costituiti dal rafforzamento della sovranità
industriale e della competitività dell'Europa, dalla
definizione di un quadro normativo di sostegno, dal rafforzamento
della leadership tecnologica dell'Europa e da misure per attrarre
forza lavoro qualificata. Inoltre, secondo le due associazioni, tale
strategia dovrebbe essere accompagnata da misure quali
l'introduzione del requisito “Made in Europe” nei
mercati strategici degli appalti pubblici, di incentivi finanziari
per ridurre il divario di prezzo tra i cantieri navali europei e
quelli asiatici e per impedire che attraverso gli strumenti
finanziari dell'UE siano realizzati investimenti al di fuori
dell'Europa.
Presentando oggi la sollecitazione alla prossima Commissione
Europea, Isabelle Barthès, vice segretaria generale di
industriAll Europe, specificando che l'esortazione ai politici è
perché sostengano il settore e i suoi lavoratori, ha
precisato che l'appello «è per una strategia
industriale settoriale per il comparto marittimo con un piano di
investimenti dedicato, soggetto a condizionalità sociali che
garantiscano posti di lavoro di qualità e un forte dialogo
sociale».
Per il segretario generale di SEA Europe, Christophe Tytgat,
questo il momento di agire: «l'UE - ha sottolineato - deve
varare con urgenza una strategia settoriale per l'industria delle
tecnologie marittime in un contesto di crescenti tensioni e di
incertezze geopolitiche. Prendendo questa iniziativa urgente, i
politici dell'UE salvaguarderanno e rafforzeranno le capacità
industriali, l'autonomia strategica, la difesa e la leadership
tecnologica dell'Europa, sfruttando al tempo stesso le opportunità
commerciali offerte dalla duplice transizione verde e digitale e dai
mercati emergenti».