Entro il 2023 la società italiana di certificazione,
classificazione e consulenza ingegneristica RINA prevede di arrivare
a registrare ricavi organici pari a due miliardi di euro e il 20% di
EBITDA. L'obiettivo è indicato dal nuovo piano strategico a
sostegno della nuova fase di sviluppo presentato oggi dall'azienda
che ha reso noto di aver archiviato l'esercizio annuale 2023 con
ricavi pari a 797 milioni di euro, in crescita del 10% rispetto al
2022, un EBITDA del 13% ed un utile netto stabile pari a 12,5
milioni di euro.
RINA ha evidenziato che i numeri del bilancio 2023, approvato
oggi dall'assemblea dei soci, confermano il percorso di crescita in
termini di volumi e redditività degli ultimi anni e pongono
le basi per la nuova fase di sviluppo del gruppo, che beneficerà
anche dell'iniezione di capitali dal nuovo azionista Fondo Italiano
d'Investimento
(
del 13
dicembre 2023). Il piano prevede una crescita media dei
dipendenti del +8% all'anno, fino ad arrivare a quota 10.000 nel
2030.
Il gruppo italiano ha specificato di avere in programma anche la
valutazione di eventuali acquisizioni o fusioni: «un'ulteriore
spinta alla crescita - ha precisato l'azienda - potrebbe arrivare da
operazioni di M&A: RINA è infatti attiva sul mercato con
un focus particolare sulle aree di interesse strategico che il nuovo
piano ha identificato. I capitali provenienti dai nuovi azionisti,
insieme al loro deciso impegno a sostenere ulteriormente il gruppo
nel suo percorso di crescita, saranno di primaria importanza nello
sviluppo del piano di M&A». A tal proposito Ugo Salerno,
presidente esecutivo di RINA, ha sottolineato che «i nuovi
azionisti hanno dimostrato di credere nel potenziale di RINA,
supportando una nuova fase di sviluppo che avverrà sia per
linea organica sia inorganica».
Inoltre RINA ha comunicato di aver chiuso il primo trimestre
2024 con una raccolta ordini di circa 310 milioni di euro, stabile
rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, e con ricavi
gestionali pari a 210 milioni di euro (+17%).