L'Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno
Meridionale e Ionio ha reso noto che la Corte d'Appello di Reggio
Calabria si è pronunciata a favore dell'ente nel contenzioso
che contrappone l'AdSP al Consorzio per lo Sviluppo delle Attività
Produttive (Corap). L'obiettivo di quest'ultimo è di ottenere
il riconoscimento della proprietà delle infrastrutture e
delle opere pubbliche realizzate dal Corap, nel tempo, a servizio
dell'agglomerato industriale di Gioia Tauro. In particolare, tra le
infrastrutture rivendicate dal Corap, la costruzione delle opere
viarie e ferroviarie nella zona industriale di Gioia Tauro-Rosarno,
con riferimento specifico al tronco di strada a scorrimento veloce
tra il varco portuale e l'autostrada A3, dotato di relativo impianto
di illuminazione e segnaletica. A ciò, il Corap aggiungeva la
rivendicazione della proprietà di quattro svincoli, anch'essi
attrezzati di impianto di illuminazione e segnaletica, varie opere
d'arte stradali quali sottopassi, cavalcavia e viadotto. Più
ancora, il Corap richiedeva la proprietà delle opere
infrastrutturali realizzate per l'avvio del porto di Gioia Tauro
come terminal container, consistenti nella pavimentazione in
calcestruzzo, nella sistemazione idraulica, rete idrica e
illuminazione dei piazzali limitrofi alle banchine, destinati alla
costruzione di un container terminal nella zona del porto e
ulteriori piazzali nell'area nord lungo la banchina ro-ro. E poi,
ancora, sette edifici di servizio al container terminal (oggi
utilizzati dalla società MCT), l'edificio attualmente
utilizzato dalla Capitaneria di Porto di Gioia Tauro e l'asse di
servizio alle industrie ed al porto di Gioia Tauro con relativo
impianto di illuminazione e acquedotto.
Dal canto suo, l'Autorità di Sistema Portuale, tra le
tesi sostenute a difesa della propria posizione, sin dal primo grado
di giudizio evidenziava la non plausibilità del trasferimento
della proprietà in capo al Corap di opere ricadenti nel
territorio del porto di Gioia Tauro, classificato “porto
internazionale” dal decreto-legge n. 457 del 30 dicembre 1997,
in virtù del quale veniva escluso il trasferimento alle
regioni delle funzioni esercitate dalle autorità portuali.
Oggi l'ente portuale ha evidenziato che, nel porre
definitivamente fine al contenzioso in favore dell'AdSP, la Corte
d'Appello di Reggio Calabria ha dichiarato infondata la tesi
sostenuta dal Corap sia perché gli atti prodotti a fondamento
della domanda non hanno le caratteristiche e il valore di atti di
trasferimento della proprietà, sia perché le opere
infisse al suolo hanno caratteristiche e natura di beni immobili
(art 812 c.c.), e tali atti non hanno il potere di derogare alle
regole ed ai principi fondamentali dettati dal codice civile in
materia di proprietà immobiliare.
Rimane pendente un contenzioso di fronte la Corte di Cassazione,
avverso la sentenza della Corte di Appello di Reggio Calabria che,
con sentenza n. 111/2023 emessa il 3 febbraio 2023, aveva
riconosciuto il diritto del Consorzio ad ottenere la restituzione di
vaste aree ubicate nell'ambito territoriale in cui insiste il porto
di Gioia Tauro e ricomprese nel demanio marittimo.