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PORTI
Firmato l'atto per il riequilibrio della concessione in capo a Venezia Terminal Passeggeri
Spagna: l'obiettivo è di «dar vita ad una “nuova normalità”, che punta fortemente su un segmento di clientela medio-alta, con l'obiettivo di creare a Venezia un polo per le crociere di lusso»
Venezia
3 dicembre 2024
L'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico
Settentrionale ha sottoscritto oggi con Venezia Terminal Passeggeri,
la società che gestisce il traffico dei passeggeri nel porto
di Venezia e che è partecipata dalla stessa AdSP, l'atto
suppletivo che prevede l'estensione della concessione in capo a VTP
di ulteriori dieci anni, un nuovo piano di investimenti e la
ridefinizione degli ambiti oggetto della stessa per i terminal
Venezia Marittima, Isola Saloni di Chioggia e Canale Nord di
Marghera e degli interventi da realizzare
(
del 26
febbraio e 20
giugno 2024).
Il documento disciplina le modifiche intervenute rispetto a
quanto già previsto dagli atti di concessione che dal 2000
hanno dato assetto e sviluppo ai terminal passeggeri di Marittima e
di Chioggia, nel contesto delle ordinanze del commissario crociere
Venezia, Fulvio Lino Di Blasio, che è presidente della stessa
AdSP, emanate nel periodo 2021-2024 a seguito del decreto
governativo del 2021 che impedisce alle grandi navi di raggiungere
la stazione marittima di Venezia attraverso il Bacino di San Marco,
il Canale di San Marco e il Canale della Giudecca
(
del 13
luglio 2021). L'obiettivo dell'atto suppletivo è di
consentire a VTP, quale gestore interessato dal divieto di transito
di cui all'art. 1, comma 2 del decreto-legge n. 103/2021, il
mantenimento della gestione dei beni demaniali destinati alle
operazioni di sbarco e imbarco passeggeri e delle attività
collegate e/o connesse previste all'interno degli atti di
concessione già rilasciati.
Sulla base del comma 5 dell'articolo 1 del decreto-legge che,
per il riequilibrio del piano economico finanziario della
concessione, stabilisce che la revisione della concessione può
prevedere la proroga della sua durata, la riduzione, rateizzazione o
rimodulazione del canone concessorio, l'atto siglato oggi prevede la
riparametrazione temporale della concessione vigente dal termine di
attuale scadenza, fissato al 31 maggio 2026, sino al 31 maggio 2036,
sulla base del piano delle attività di VTP.
Tale estensione - ha spiegato l'ente portuale veneziano - tiene
conto sia del tempo necessario al recupero della piena funzionalità
della concessione, che ha risentito dell'entrata in vigore del
decreto-legge n. 103/2021, sia del tempo strettamente necessario
all'ammortamento degli investimenti necessari all'attrezzaggio dei
terminal e l'utilizzo dei nuovi ormeggi che VTP Spa si è
impegnata a realizzare con un investimento di 19,2 milioni di euro.
Il tutto in parallelo con le opere commissariali legate al
miglioramento dell'accessibilità nautica (manutenzione dei
canali e “smussi”) e alla costruzione della stazione
marittima a Canale Nord.
Per quanto riguarda gli ambiti, invece, l'atto di concessione
regola e dà assetto ai tre compendi in gestione a VTP: il
Terminal Venezia Marittima comprensivo di aree, viabilità,
banchine, specchi acquei e fabbricati come risulterà a
seguito della restituzione di alcuni fabbricati in area Marittima,
San Basilio e Santa Marta , il Terminal Isola Saloni con le aree,
viabilità, banchine, specchi acquei e fabbricati che
costituiscono il terminal operativo a Chioggia e il Terminal Canale
Nord Marghera comprensivo di aree, viabilità, banchine,
specchi acquei e fabbricati che verranno realizzati da VTP a
conclusione delle opere commissariali previste dal decreto
interministeriale n. 545 del 31 dicembre 2021.
Insieme a una ridefinizione dei tempi e degli ambiti della
concessione, il documento stabilisce un sistema di monitoraggio e
revisione volto a verificare e mantenere l'equilibrio economico e
finanziario della concessione e il rispetto delle condizioni assunte
ai fini del mantenimento dell'estensione decennale.
«Questo atto - ha commentato il presidente dell'AdSP e
commissario straordinario, Fulvio Lino Di Blasio - è il
risultato di un lungo e fruttuoso lavoro tecnico di confronto con
VTP, condotto in ottemperanza del decreto-legge n. 103/2021. Non era
facile, ma abbiamo raccolto la sfida facendo squadra: come struttura
commissariale e come Autorità di Sistema - insieme al vice
ministro Rixi, alla Direzione porti del Ministero delle
Infrastrutture e dei Trasporti, al Comitato di gestione, alla
Capitaneria di Porto e con il supporto fondamentale dell'Avvocatura
Distrettuale dello Stato - abbiamo individuato la migliore soluzione
per garantire continuità allo sviluppo del traffico
passeggeri degli scali veneti e dei servizi collegati, fornendo così
maggiori certezze per il mercato e conferme per tutti i lavoratori
del comparto. Il futuro della crocieristica in ottica più
sostenibile, senza mai dimenticare il necessario equilibrio con il
settore commerciale, passa anche per questo importante passaggio
amministrativo che rappresenta una vera e propria svolta per la
nostra portualità».
Evidenziando che oggi è la conclusione di « un
grande lavoro di concertazione e di confronto che ha permesso di
dare piena forma al nuovo modello di offerta crocieristica in
laguna, fondato sul programma di approdi diffusi nato a seguito del
decreto 103 del 2021», il presidente e amministratore delegato
di Venezia Terminal Passeggeri, Fabrizio Spagna, ha specificato che
l'intento è di «dar vita ad una “nuova
normalità”, che punta fortemente su un segmento di
clientela medio-alta, con l'obiettivo di creare a Venezia un polo
per le crociere di lusso fondato sulla qualità dei servizi e
sul rispetto per il contesto in cui opera. Grazie all'atto
suppletivo firmato oggi - ha aggiunto Spagna - saremo dunque in
grado di portare avanti con chiarezza un programma di investimenti
ambizioso, che prevede l'impiego di 19,2 milioni di euro per dotare
i porti di Venezia e Chioggia di infrastrutture e tecnologie
all'avanguardia che consentiranno una fluida gestione dei flussi.
Siamo certi che la strada intrapresa sia quella giusta e che, grazie
alla collaborazione tra tutti i soggetti in gioco, potremo dar vita
ad un modello compatibile con la bellezza e la fragilità di
Venezia e, al contempo, rispettoso del tessuto economico e sociale
del territorio, bilanciando la necessità di accogliere
visitatori con l'impegno a proteggere e valorizzare il nostro
patrimonio unico».
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