Con sentenza pubblicata ieri, il Tribunale Amministrativo
Regionale per il Lazio ha accolto i ricorsi sostenuti
dall'Associazione Italiana Terminalisti Portuali (Assiteminal) e da
Asso.N.A.T. - Associazione nazionale approdi e porti turistici e
proposti contro gli aumenti Istat dei canoni delle concessioni
demaniali marittime relativi all'anno 2023 e i criteri di
definizione degli aggiornamenti dei canoni.
Assonat-Confcommercio ha espresso grande soddisfazione per la
sentenza del Tar che annulla il decreto del Ministero delle
Infrastrutture e dei Trasporti del 10 dicembre 2023 che disponeva un
incremento Istat del 25,15% sui canoni per le concessioni demaniali
marittime, basandosi - ha specificato Assonat - su un indice non
previsto dalla normativa vigente: «il Tribunale Amministrativo
- ha spiegato l'associazione - ha rilevato che tale incremento era
stato calcolato mediante un metodo alternativo, non conforme a
quanto stabilito dal legislatore (articolo 04, comma 1, del
decreto-legge n. 400/1993), in violazione del principio di legalità.
In particolare, il Tar ha sottolineato che l'indice applicato dal
Ministero differiva da quello previsto, ovvero la media degli indici
Istat relativi ai prezzi al consumo per le famiglie di operai e
impiegati e ai valori per il mercato all'ingrosso».
«Questa decisione - ha sottolineato il presidente di
Assonat, Luciano Serra - rappresenta un importante riconoscimento
delle istanze portate avanti da Assonat a tutela dei concessionari e
ribadisce l'importanza del dialogo della pubblica amministrazione
con l'utenza».
Il direttore di Assiterminal, Alessandro Ferrari, ha rilevato
che «ora sta al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
adeguare i propri provvedimenti stabiliti per decreto, alle Autorità
di Sistema Portuale procedere ai conguagli, ovvero trovare forme di
compensazione per tutti i concessionari - compresi i terminal
crociere -, e risolvere un tema dibattutto e contrastato anche da
Assiterminal da almeno due anni nell'interesse di tutto il cluster
della portualità».