
Gli agenti marittimi genovesi sollecitano la nomina del
presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure
Occidentale, ente che governa il porto cittadino nonché
quello di Savona-Vado Ligure. Dalla metà dello scorso anno
l'AdSP è diretta da un commissario straordinario, il
contrammiraglio Massimo Seno, e da un commissario straordinario
aggiunto, Alberto Maria Benedetti, che sono subentrati nella carica
di commissario straordinario a Paolo Piacenza, attuale segretario
generale dell'ente portuale, che aveva ricevuto l'incarico a
settembre 2023 a seguito delle dimissioni del presidente dell'ente
Paolo Emilio Signorini che aveva accettato la nomina ad
amministratore delegato e direttore generale del gruppo Iren e che
successivamente era stato arrestato nell'ambito di un'inchiesta per
corruzione relativa a fatti avvenuti quando era presidente
dell'authority portuale.
«Abbiamo la sensazione - ha spiegato presidente di
Assagenti Genova, Gianluca Croce - di camminare sulla sottile linea
di demarcazione fra un futuro di forte rilancio dei traffici del
porto di Genova e una stagnazione che inevitabilmente sfocia nel
declino. Per questo il fattore tempo nelle scelte non può
essere, e certo non è, più una variabile indipendente.
Con tutta la stima per il lavoro prezioso che i due commissari
stanno svolgendo - ha proseguito il presidente dell'associazione
degli agenti marittimi - non è accettabile che da più
di un anno il sistema portuale più importante per l'economia
italiana, quello che gestisce i porti di Genova e Savona, e
attraverso il quale transita circa il 35% di tutto il traffico
container del Paese, sia acefalo. I poteri commissariali, per legge
e di fatto, sono circoscritti all'ordinaria amministrazione e il
porto di Genova ha invece bisogno di risposte definitive e
trasparenti sul piano regolatore, sulle concessioni, sulla gestione
e sul recupero di spazi, su tematiche apparentemente accantonate
come il destino delle aree siderurgiche. La velocità con cui
il quadro geopolitico, economico, quello relativo alle rotte
dell'interscambio commerciale via mare, non consente esitazioni o
rinvii. Considerando che le imminenti elezioni comunali
polarizzeranno le attenzioni della politica, è necessario e
non più rinviabile la scelta del nuovo presidente
dell'Autorità di Sistema Portuale al quale affidare in chiave
manageriale il timone del porto».
Il presidente di Assagenti ha sollecitato «anche un
chiarimento in tempo reale “quasi quotidiano” sulla
tempistica delle grandi opere che riguardano direttamente o
indirettamente il porto» che - ha specificato - «è
connessa sì alla nomina del presidente, ma è comunque
necessaria da subito. Lo è a maggior ragione - ha spiegato -
per noi agenti marittimi che dobbiamo comunicare ai nostri
principals quando la diga consentirà l'ingresso delle grandi
navi container, quando i treni economicamente compatibili
arriveranno in banchina, quando il Terzo Valico sarà
operativo e se nel porto di Genova sarà garantita la
polifunzionalità. Come operatori portuali - ha concluso Croce
- siamo pronti a rimboccarci le maniche e a collaborare su tutto e
con tutti. Ma il mercato ha bisogno di certezze. Non domani, e forse
nemmeno oggi. Ieri».