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PORTI
Nel 2024 le merci nel porto di Civitavecchia sono diminuite del -13,5%
Calo del -10,8% a Gaeta, mentre nello scalo portuale di Fiumicino i volumi sono cresciuti del +10,6%
Civitavecchia
14 marzo 2025
Dopo la ripresa post-Covid, il trend del volume di traffico
delle merci movimentato dal porto di Civitavecchia si è fatto
discendente e nel 2024 è stata registrata una flessione del
-13,5% sull'anno precedente essendo state movimentate 7,88 milioni
di tonnellate rispetto a 9,11 milioni di tonnellate nel 2023. Lo
scorso anno il calo è stato più accentuato per le
merci allo sbarco che hanno totalizzato 4,76 milioni di tonnellate
(-18,6%) e in diminuzione sono risultati anche i carichi all'imbarco con
3,12 milioni di tonnellate (-4,3%).
Nel settore delle merci varie hanno registrato una riduzione sia
i volumi di rotabili con 4,93 milioni di tonnellate (-5,1%) sia le
merci containerizzate scese del -2,6% a 875mila tonnellate con una
movimentazione dei container pari a 106.592 teu (+5,2%) che le altre
merci varie con 5mila tonnellate (-57,1%). Il traffico delle rinfuse
solide si è più che dimezzato essendo ammontato a
873mila tonnellate (-55,7%) a causa del crollo del traffico di
carbone, pari a 100mila tonnellate (-92,8%), in vista della chiusura
entro fine 2025 della centrale termoelettrica di Torre Valdaliga
Nord, mentre i prodotti metallurgici sono cresciuti del +54,0% a
547mila tonnellate e in aumento sono risultati anche i minerali e
materiali da costruzione con 176mil tonnellate (+198,6%). Nel
segmento delle rinfuse liquide, costituito essenzialmente da
prodotti petroliferi raffinati, sono state movimentate 1,19 milioni
di tonnellate (+15,6%).
Se nel 2024 il traffico crocieristico nel porto di Civitavecchia
ha segnato un nuovo record storico con 3,46 milioni di passeggeri
(
del 4
febbraio 2025), nel comparto dei traghetti il traffico è
diminuito del -4,6% essendo arrivate e partite 1,54 milioni di
persone con i servizi marittimi di linea.
Lo scorso anno il traffico delle merci nel porto di Fiumicino,
costituito da prodotti petroliferi, è aumentato del +10,6% a
3,41 milioni di tonnellate, mentre nel porto di Gaeta è
calato del -10,8% a 1,02 milioni di tonnellate.
Evidenziando che la flessione del traffico nel porto di
Civitavecchia «è imputabile, principalmente, alla
chiusura della centrale a carbone Enel e a scelte nazionali e di
sistema prese negli ultimi dieci anni che vanno ben oltre le nostre
competenze e che sono state imposte all'Autorità e che sono,
anche, fuori dalla facoltà di ogni singolo operatore»,
il commissario straordinario dell'Autorità di Sistema
Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale, Pino Musolino - ha
sottolineato che «il sistema nel complesso comunque tiene, con
dati molto significativi e importanti nei porti di Fiumicino e Gaeta
soprattutto nelle rinfuse e a Civitavecchia i dati in generale sono
positivi e confortanti, tenuto conto delle due importanti crisi che
hanno attraversato il Mediterraneo nel 2024, vedendoci allineati
alle stime di traffico della stragrande maggioranza dei porti
italiani e mediterranei. Restiamo comunque vigili - ha concluso
Musolino - e monitoriamo la questione di Torre Valdaliga Nord che
rappresenta una ferita importante e un grande limite alla
pianificazione e alla possibilità di fare dei ragionamenti
concreti per il prossimo futuro rispetto al nostro sistema
portuale».
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