 Il Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica ha
espresso parere favorevole all'istanza di Valutazione di Impatto
Ambientale relativa al progetto presentato a maggio 2023 per la
realizzazione del porto turistico-crocieristico di Fiumicino - Isola
Sacra portato avanti dalla Fiumicino Waterfront Srl controllata
dalla Cruise Terminals International (CTI), società a sua
volta partecipata al 90% da fondi gestiti da iCON Infrastructure e

al 10% dal gruppo crocieristico americano Royal Caribbean. Nel suo
pronunciamento, che rappresentava l'ultimo passo procedurale per
l'attuazione del progetto, il dicastero ha espresso «giudizio
positivo sulla compatibilità ambientale del progetto»
nonché al piano preliminare di gestione delle terre e rocce
da scavo, autorizzando «l'immersione in mare del materiale
derivante dalle attività di escavo».
Il progetto, incluso tra quelli connessi alle celebrazioni del
Giubileo per il 2025, è avversato da comitati di cittadini e
da associazioni ambientaliste ma anche dal Comune di Civitavecchia
che ha espresso «stupore e profonda preoccupazione» per
il via libera definitivo alla proposta progettuale del Ministero
dell'Ambiente e, ricordando le «criticità ambientali
pesantissime, tutt'altro che marginali» evidenziate da
comitati, associazioni e cittadini, ha sottolineato in una nota che
«le segnalazioni provenienti dai comitati parlano chiaro:
l'opera insiste su un tratto di costa estremamente fragile, con
effetti potenzialmente dirompenti sugli equilibri della foce del
Tevere, sulle correnti, sull'erosione costiera e sulla tenuta
complessiva dell'ecosistema. Preoccupazioni documentate e puntuali,
che avrebbero richiesto un supplemento di cautela, non
un'accelerazione procedurale».
Secondo l'amministrazione comunale di Civitavecchia, inoltre,
«l'autorizzazione di un grande porto privato costituisce un
precedente istituzionale gravissimo: significa legittimare un
modello in cui soggetti privati possono progettare infrastrutture di
rilevanza nazionale in concorrenza diretta con quelle pubbliche,
alterando gli equilibri che la legge e la pianificazione hanno
costruito in decenni. Significa ammettere che logiche speculative
possano prevalere sulle strategie di sviluppo coordinate del sistema
portuale italiano. Significa, in sostanza, aprire la strada a una
frammentazione che mette a rischio l'interesse generale e il ruolo
delle Autorità di Sistema Portuale, cardine del modello
pubblico definito dalla legge 84/94».
«Non si tratta - prosegue la nota del Comune - di un
normale confronto competitivo tra territori. Si tratta della scelta
deliberata di creare una struttura privata a pochi chilometri dal
principale scalo crocieristico pubblico del Paese, compromettendo
investimenti, programmazione e prospettive di sviluppo portuale che
da sempre rappresentano una risorsa strategica per Civitavecchia e
per il Lazio. Un danno che non colpisce solo l'economia locale, ma
la funzione stessa del porto pubblico come infrastruttura al
servizio dell'interesse nazionale».
Ribadendo la propria totale contrarietà al progetto, il
Comune ha annunciato «ogni iniziativa istituzionale, politica
e giuridica necessaria a tutelare il porto pubblico, il territorio e
il principio fondamentale secondo cui le infrastrutture strategiche
devono rimanere in mano pubblica e orientate al bene comune».
Grande soddisfazione per l'adozione del decreto di Valutazione
di Impatto Ambientale da parte del Ministero dell'Ambiente è
stata espressa invece da Cruise Terminals International che ha
evidenziato come ciò confermi la compatibilità
ambientale, paesaggistica e culturale del progetto del nuovo porto
turistico e crocieristico di Fiumicino che - ha specificato
l'azienda - «sarà un pilastro dello sviluppo
sostenibile di Fiumicino, un catalizzatore sociale ed economico che
diventerà una destinazione attrattiva per diportisti, turisti
e residenti. Inoltre, l'uso attento delle risorse e l'adesione ai
principi dell'economia circolare - ha rilevato la società -
genereranno elementi utili e necessari per contrastare i fenomeni di
erosione costiera lungo il litorale laziale, in particolare a
Fregene e Macchiagrande. Ciò non solo favorirà la
valorizzazione turistica delle aree circostanti, ma proteggerà
attivamente anche le riserve naturali limitrofe, ricostruendo gli
habitat dunali originali, hotspot di biodiversità di
riconosciuta importanza conservazionistica a livello europeo».
«Con un investimento complessivo di circa 600 milioni di
euro - ha affermato l'amministratore delegato di Fiumicino
Waterfront, Galliano Di Marco - il progetto è destinato a
diventare una delle infrastrutture turistiche più innovative
e sostenibili del Mediterraneo, e la prova tangibile che sviluppo
infrastrutturale e rigenerazione urbana possono procedere di pari
passo con successo, favorendo la crescita economica e sociale della
comunità».
Cruise Terminals International ha ricordato che uno studio
commissionato dall'azienda a una primaria società di
consulenza internazionale spiega che il contributo del progetto al
Pil è stimato in oltre 500 milioni di euro durante la fase di
costruzione e circa 400 milioni di euro all'anno durante la fase di
esercizio. Inoltre, si prevede che il progetto porterà alla
creazione di circa 2.000 posti di lavoro all'anno nei quattro anni
di costruzione e di oltre 5.000 posti di lavoro a tempo
indeterminato durante la fase di esercizio.
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