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CENTRO ITALIANO STUDI CONTAINERS | ANNO XVI - Numero 9/98 - SETTEMBRE 1998 |
Porti
La ripresa dei porti cinesi
Per molti anni, i porti containerizzati cinesi sono rimasti indietro
rispetto a quelli dei Paesi vicini. Le infrastrutture destinate
alla movimentazione dei contenitori erano alquanto rozze, la produttività
era bassa ed i volumi di traffico containerizzato erano modesti
in relazione alle dimensioni del Paese.
Gli anni '90, tuttavia, hanno fatto registrare un clamoroso cambiamento.
Il traffico containerizzato è aumentato e presso diversi
porti cinesi si è vista una delle crescite più rapide
del mondo degli ultimi tempi. Sono state spese grosse somme di
denaro, per lo più da parte di organismi cinesi locali
e regionali in partecipazioni ad investimenti privati esteri,
al fine di rammodernare le attrezzature per la movimentazione
ed espanderne la relativa capacità.
Il ritmo dello sviluppo è così rapido, e centrato
su così tanti porti diversi, che vi sono timori che il
pendolo possa indirizzarsi verso la direzione opposta. In questo
momento ci si domanda se adesso la capacità di movimentazione
dei carichi non ecceda la domanda di un margine troppo ampio.
Huang Zhendong, ministro delle comunicazioni cinese, recentemente
ha suggerito che la costruzione dei terminals contenitori in alcune
zone del Paese sta procedendo in modo tale da poter comportare
un eccesso di offerta. Secondo quanto riporta la stampa cinese,
il ministro ha dichiarato che la gran mole delle costruzioni in
atto lungo la costa ed i principali corsi d'acqua cinesi sta dissipando
le risorse. Egli ha affermato che si stanno verificando frequentemente
dei doppioni di infrastrutture, il che comporta una concorrenza
selvaggia ed il pericolo di sotto-utilizzazione. Città
e province lungo il fiume Yangtse si sono ritrovate in situazioni
particolarmente critiche, le cui condizioni sono state descritte
come "caotiche".
Si dice che Huang abbia fatto notare come lungo lo Yangtse, da
Nanjing a Wusongkou, vi siano ora 106 ormeggi per navi di più
di 10.000 tonnellate di stazza lorda. Anche i porti della Regione
Autonoma di Guangxi Zhuang e della Provincia di Guangdong sono
stati biasimati. Il ministro ha dichiarato che entrambe le regioni
hanno notevoli problemi causati dal troppo denaro speso dalle
autorità locali in programmi di espansione eccessivamente
ambiziosi.
Vi sono porti, peraltro, in cui gli investimenti necessitano
di un incremento. A Shanghai, ad esempio, i risultati attesi dei
contenitori supereranno i tre milioni di TEU nel 2000. Nel 1997,
il porto ha movimentato 2,52 milioni di TEU. Per questa ragione,
sono in corso di sviluppo altre infrastrutture nelle immediate
prossimità di Shanghai allo scopo di servire la domanda
futura.
Nell'ambito del porto, la SCTL (Shanghai Container Terminals
Limited) ha lavorato 1,76 milioni di TEU, con un aumento del 22,2%
rispetto agli 1,44 milioni di TEU movimentati nel 1996.
La SCTL, che è un'associazione commerciale tra la Shanghai
Port Container Comprehensive Development Co e la HPH (Hutchison
Port Holdings), continua ad ampliare la propria capacità
al fine di far fronte al sostenuto incremento delle attività
containerizzate. Due nuove gru da banchina bordo-costa verranno
consegnate quest'anno, unitamente a 15 trattori da terminal.
Altrove, la WPA (Wai Gaoqiao Port Area), che gestita dall'Ufficio
Portuale di Shanghai, è in fase di espansione mediante
l'aggiunta di tre nuovi ormeggi, per complessivi 900 metri di
lunghezza. La loro ultimazione è prevista per il settembre
1999 e comporterà un impulso della capacità fino
a circa 600.000 TEU all'anno. Un ulteriore programma di espansione
aggiungerà un altro molo da 300 metri per il 2000/2001.
I terminals della zona di Shanghai trarranno anche beneficio
dal programma di dragaggio da 350 milioni di dollari ora in corso
alla bocca dello Yangtze. Questi lavori aumenteranno la profondità
del canale che conduce al porto di Shanghai da 7 ad 8,5 metri.
Per il 2010, si spera che il canale possa essere stato dragato
sino alla profondità navigabile di 12,5 metri.
Ningbo serve un hinterland simile a quello di Shanghai, ma nel
1997 ha movimentato solo circa 250.000 TEU. La ragione principale
è stata la carenza di infrastrutture interne, sebbene i
collegamenti autostradali recentemente completati abbiano notevolmente
migliorato la sua situazione. Il porto sta altresì espandendo
le proprie infrastrutture presso il complesso Beilun Container
Terminal.
I porti della regione di Shenzen, nella Cina meridionale, hanno
movimentato approssimativamente 1,1 milioni di TEU nel 1997, con
un aumento del 95% rispetto ai risultati del 1996.
Nella regione occidentale del Delta del Fiume delle Perle, Shekou
ha movimentato 290.000 TEU, con un aumento del 111% e Chiwan 210.000
TEU (+115%). Yantian, che è situato ad est di Hong Kong,
ha movimentato 638.000 TEU, con un balzo del 95%.
Lo SCT (Shekou Container Terminals) ha realizzato uno dei migliori
risultati della regione, avendo movimentato 210.000 TEU, con un
incremento del 133% rispetto alle cifre del 1996 (91.000 TEU).
La dirigenza è estremamente ottimista per il 1998 e prevede
una ulteriore notevole crescita fino a 400.000 TEU.
Nel 1997 ed all'inizio di quest'anno, lo SCT ha investito in
nuove attrezzature e sistemi per la movimentazione per un totale
di 14 milioni di dollari. Questo programma comprende nuovo hardware
e il software Navis per la gestione del terminal, la pianificazione
delle navi e le funzioni correlate. Sono state inoltre acquistate
altre RTG dalla capacità di 42 tonnellate, unitamente a
combinazioni di macchinario costituito da elevatori a forca e
trattori.
Prima della fine del 1998, lo SCT prenderà in consegna
altre due gru da banchina post-Panamax, portando a sei il numero
delle gru a cavalletto bordo-costa presso il terminal. Verranno
altresì acquistate altre due RTG ed altri sei trattori.
Ancor più significativo sarà il collegamento EDI
tra lo SCT e le Dogane di Guangdong, che presto dovrebbe entrare
in funzione.
Lo YICT (Yantian International Container Terminals) - che fa
parte della HPH - ha, come lo SCT, conseguito una notevole crescita
negli ultimi due anni. Nel 1997, il risultato è stato di
638.000 TEU, con un aumento dell'80,5% rispetto ai 353.509 TEU
movimentati nel 1996, e (cifra impressionante) del 600% rispetto
al 1995. Nel 1997, lo YICT ha movimentato approssimativamente
il 56% della produzione containeristica complessiva di Shenzen.
Sono state ordinate sette gru da banchina bordo-costa - due alla
MES (Mitsui Engineering and Shipbuilding) in Giappone, due alla
Hyundai Heavy Industries in Sud Corea e tre alla Zhenhua Engineering
in Cina. Inoltre, la MES dovrebbe consegnare nell'immediato futuro
12 RTG, mentre la Zhenhua dovrebbe fare lo stesso con due RTG.
E' in corso la Fase II del programma di sviluppo dello YICT.
Esso riguarda la costruzione di tre ormeggi per contenitori in
grado di movimentare navi fino a 80.000 tonnellate di stazza lorda
nonché la conversione di un ormeggio multipurpose ad operazioni
completamente containerizzate. Il primo ormeggio di quest'area
dovrebbe essere completato entro il mese di settembre, mentre
l'intero progetto sarà portato a termine entro l'agosto
1999.
Una volta ultimata la Fase Due, lo YICT disporrà di sei
ormeggi containerizzati e di una capacità produttiva annua
pari a più di due milioni di TEU.
Lo YICT si è costruito una impressionante base clientelare
ed è attrezzato per conservare un elevato ritmo di crescita
nei prossimi anni. La Grand Alliance, la New World Alliance e
la Maersk/Sea-Land hanno complessivamente 11 servizi di linea
settimanali che fanno scalo a Yantian nell'ambito delle proprie
operazioni Asia/Europa ed Asia/Nord America.
Il KFT (Shenzen Kaifeng Terminal Co), che include un'altra società
costituita da un'associazione commerciale sino-straniera, sostenuta
dalla Chiwan Wharf Holdings Limited, dalla Top Glory Holdings
(HK) Limited e dalla Kerry Holdings (HK), è situato all'estremità
della penisola Nantou, in prossimità di Shekou.
Anche questa infrastruttura si è giovata di un rapido
incremento dei volumi di traffico containerizzato, dal momento
che i suoi risultati del 1997, pari a 150.212 TEU, rappresentano
un aumento del 203% rispetto ai livelli del 1996.
Attualmente, il KFT include due ormeggi per una lunghezza totale
di 650 metri, ma un altro molo (il n. 11) è in costruzione.
Inoltre, è stato stipulato un contratto per l'acquisto
di due gru a cavalletto da banchina e di tre RTG. Secondo il KFT,
il nuovo equipaggiamento sarà consegnato nel corso dei
mesi di settembre/ottobre.
A più lungo termine, i piani di sviluppo del porto prevedono
la costruzione di altri due ormeggi containerizzati (12 e 13),
anche se la costruzione di questi ultimi potrà essere affidata
solamente allorquando il livello dei traffici lo richiederà.
Tra i principali clienti del KFT vi sono la CMA, la Norasia Line/Mediterranean
Shipping Co e diversi operatori di navi di raccordo.
La crescita di questi porti della Cina meridionale potrebbe alla
fine costituite una minaccia al dominio di Hong Kong ed il riconoscimento
di questo fatto potrebbe stare dietro alla decisione della MTL
(Modern Terminals Limited), con sede a Hong Kong, di impegnarsi
nella gestione dello SCT.
La gestione congiunta di Shekou da parte della MTL e della P&O
Ports è stata annunciata di recente ed è in atto
dal 1° giugno scorso; nella regione in questione, sono in
fase di trattativa altri accordi del genere. La MTL vorrebbe mettere
in atto delle sinergie tra le proprie operazioni a Hong Kong e
Shekou. La società ritiene altresì che vi sia un'esigenza
di consolidamento, di modo che un singolo operatore colleghi tutti
i porti occidentali di Shenzen. Qui il fattore comune è
rappresentato dalla China Merchants, che possiede quote azionarie
dello SCT, del KFT e della MTL tramite varie società. Potenzialmente,
questi vari organismi potrebbero essere ristrutturati, per poi
fare capo ad una società operativa terminalistica specializzata.
Alla MTL piacerebbe tanto essere quella società.
Già ben affermata nell'area del Delta del Fiume delle
Perle, con una fila di porti sotto la sua gestione, è la
Hutchison Delta Ports. La società che costituisce una unità
operativa della HPH, fa parte di un'associazione commerciale presso
tre porti fluviali, Nanhai, Jiuzhou e Jiangmen, nonché
tre infrastrutture costiere, Gaolan, Shantou e, fuori dall'area
del Delta, Xiamen.
Nel 1997, Xiamen e Shantou sono diventate operative, mentre è
stato commissionato il secondo stadio della fase uno del progetto
portuale di Nanhai.
La Xiamen International Container Terminals rappresenta l'unico
porto di una certa profondità di pescaggio della Zona Economica
Speciale di Xiamen ed è in grado di movimentare navi post-Panamax.
Al momento, sono in servizio 500 metri di ormeggio equipaggiato
con quattro gru bordo-costa e cinque RTG.
Lo Shantou International Container Terminal è la prima
infrastruttura dedicata ai containers del porto ed è attualmente
attrezzata con tre gru a cavalletto bordo-costa e sei RTG.
Un altro operatore che si sta assicurando un sentiero d'accesso
alla rete portuale containerizzata cinese è la PSA Corp,
che partecipa ad iniziative commerciali presso i porti di Dalian,
Nantong, Taicang e Fuzhou.
Quest'ultimo progetto ha dato il via alle operazioni a maggio
di quest'anno e comporta la gestione degli attuali terminal containers
di Qingzhou e Taijiang. La PSA ed i suoi soci, inoltre, dispongono
del diritto di sviluppare e far funzionare un nuovo terminal da
costruire appena fuori dal Fiume Min.
Fuzhou, che unitamente a Xiamen è uno dei due porti che
hanno ottenuto dal governo centrale cinese l'autorizzazione ad
effettuare servizi di attraversamento dello stretto da e per Taiwan,
ha conseguito una robusta crescita dei risultati relativi ai containers
da quando è stata avviata le riforma e le liberalizzazione
dell'economia cinese. La produzione containerizzata del 1997 è
cresciuta del 27% rispetto al 1996 sino a raggiungere 224.780
TEU mentre si prevede che nel 2000 verranno movimentati 500.000
TEU.
Il progetto Dalian della PSA riguarda la gestione di quattro
ormeggi, mentre un quinto dovrebbe essere commissionato per la
fine del 1999. Quattro nuove gru bordo-costa per contenitori sono
state recentemente consegnate al DCT (Dalian Container Terminal),
che nel 1997 ha movimentato circa 450.000 TEU.
La Maersk ha una piccola quota azionaria nel DCT, come anche
la locale autorità portuale ed altri operatori di Singapore.
Altrove nella Cina settentrionale, si possono citare i porti
di Tianjin e Qingdao, che nel 1997 hanno movimentato entrambi
circa un milione di TEU.
Qingdao ha fatto registrare negli ultimi anni prestazioni alquanto
impressionanti, essendo il suo traffico containerizzato aumentato
di più del 30% in ognuno degli ultimi due anni. Al fine
di far fronte alla crescita futura, è in corso di realizzazione
un terminal containers a tre ormeggi.
Nel frattempo a Tianjin la Sea-Land è impegnata in un'iniziativa
associativa commerciale con la New World Development finalizzata
alla comproprietà ed alla gestione di un'infrastruttura
a tre ormeggi per la movimentazione di contenitori in costruzione
presso quel porto. Annunciato in origine all'inizio del 1997,
l'accordo della Sea-Land sembra essere stato intrappolato nella
battaglia diplomatica tra Stati Uniti e Cina in relazione al tentativo
del Congresso statunitense di bloccare un progetto terminalistico
della Cosco a Long Beach.
Pertanto, con tutti questi progetti in atto e molti altri programmi
verosimilmente in vista, la spinta dei porti cinesi sembra destinata
a continuare.
(da: Containerisation International, luglio 1998)
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