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CENTRO ITALIANO STUDI CONTAINERS | ANNO XVI - Numero 10/98 - OTTOBRE 1998 |
Progresso e tecnologia
L'informatica nel brokeraggio marittimo
"Telefono, telefono ed ancora telefono": questa è
stata la reazione di Nick Hubbard, direttore della società
londinese di brokeraggio marittimo HR (Howe Robinson), alla richiesta
di fornire a suo giudizio una classificazione - in ordine di priorità
- delle forme più efficaci di comunicazione offerte oggi
al broker marittimo.
Aggiunge Hubbard: "Il brokeraggio marittimo è un'attività
che si svolge con la gente ed il contatto personale è molto
importante. Inoltre, il telefono rappresenta un mezzo di comunicazione
molto più rapido rispetto ad altri, come ad esempio Internet".
In effetti, la posta elettronica, il fax ed il telex vengono utilizzati
fondamentalmente solo quali strumenti di registrazione e di conferma.
Ciò è vero in particolare a proposito del telex,
che è il mezzo ancora maggiormente utilizzato data la sua
caratteristica di consentire facilmente una risposta che lo rende
un documento legale con possibilità di comprovare la ricezione.
La HR è una ditta indipendente di brokeraggio marittimo,
costituita a Londra sin dal 1883. Oggi rappresenta una delle principali
società di brokeraggio marittimo a livello mondiale ed
impiega 45 brokers sparsi nei propri uffici di Londra, Hong Kong
e Tokyo. Nel solo ufficio di Londra, la HR espleta circa 1.200
pratiche all'anno, il 25% delle quali sono relative al settore
containerizzato.
Una volta affermata la necessità del telefono, anche l'uso
della tecnologia informatica è assai importante per la
HR nella gestione della propria attività. Come sottolinea
Hubbard, "noi eravamo piuttosto avanzati nella computerizzazione
già 15 anni fa. L'uso della tecnologia mette in grado i
nostri brokers di realizzare più affari facendo un uso
maggiormente efficace delle risorse". Esempi di ciò
sono rappresentati dai due programmi recentemente sviluppati e
specificamente dedicati al brokeraggio marittimo, il Processore
Elenchi Tonnellaggio e l'Editore Gruppi Noleggio.
Il primo legge automaticamente gli elenchi di tonnellaggio in
entrata (particolari sulle navi messe a disposizione da altri
brokers) che arrivano sotto forma di telex, fax o circolari. Esso
poi traduce gli elenchi in formati di testo allo scopo di spedirli
ai destinatari in modo standardizzato. Il secondo consente ad
un Gruppo di Noleggio di essere riprodotto su un PC utilizzando
un modello standard che può essere rappresentato sullo
schermo. Entrambi questi prodotti sono stati sviluppati dalla
Strategic, una ditta di programmi informatici che lavora con la
HR da quindici anni. Tutti e due sono disponibili ad un prezzo
di base di circa 1.000 sterline ciascuno.
David Marais, direttore esecutivo di gruppo alla Strategic, ravvisa
sviluppi interessanti e significativi relativamente a breve termine.
Spiega infatti: "Il futuro della formulazione del Gruppo
Noleggi è via Internet. Ritengo che grosso modo entro un
anno i brokers saranno in grado di mettersi ad entrambi i capi
del collegamento e di apportare modifiche alla schermata in tempo
reale".
Oltre ad incrementare l'efficienza delle proprie risorse, la
HR ha inoltre scoperto che l'investimento in tecnologia può
comportare risparmi sui costi. Peter Bulloch, consulente della
HR, spiega: "Le comunicazioni costituiscono il secondo maggior
costo per una società di brokeraggio dopo gli stipendi
del personale. Noi abbiamo realizzato notevoli risparmi quanto
ai nostri costi relativi alle comunicazioni mediante la continua
revisione ed il continuo cambiamento dei sistemi telefonici. Quando
siamo passati dal sistema Sprint a quello Worldcom, abbiamo risparmiato
qualcosa come il 23%. Poi, quando siamo passati al sistema Colt,
che era promosso dal Baltic Exchange, abbiamo risparmiato qualcosa
come il 32%. Ora rivediamo i nostri sistemi di comunicazione annualmente".
La tecnologia viene considerata dalla HR come un importante fattore
per la sopravvivenza del broker marittimo. In un momento in cui
gli armatori guardano sempre più alla vitalità dei
brokers aziendali, la società è del parere che il
futuro del broker risieda nell'abilità di fornire servizi
a valore aggiunto mediante l'uso della tecnologia.
E' ancora Hubbard a parlare: "L'utilizzazione della tecnologia
informatica rappresenta un fattore importante per riuscire a procurare
valore aggiunto ai nostri datori di lavoro. Impieghiamo un quantitativo
sempre maggiore di tempo in ricerche ed analisi e troviamo che
la gestione dei dati sia decisiva per la nostra attività.
La tecnologia informatica permette inoltre al broker marittimo
di ricevere informazioni, di formularle e di presentarle al suo
datore di lavoro in un formato adatto all'utente. Ciò non
significa fare soltanto la casella postale". Paul Dowell,
ricercatore presso la HR, aggiunge: "E' importante per noi
poter disporre di un database integrato che possa gestire le navi,
le società ed i messaggi laddove dipartimenti diversi sono
in grado di accedere a differenti aspetti di quel database. E'
essenziale un meccanismo di interrogazione multi-parametro flessibile".
A giudizio di Hubbard, i progressi in corso nella tecnologia
informatica comporteranno un futuro limitato per il piccolo broker.
Spiega infatti: "I brokers più grossi hanno più
accesso alle informazioni e perciò maggiore flessibilità
nei settori dell'attività di cui ci si deve occupare. Di
conseguenza, essi si svilupperanno mentre il broker più
piccolo dovrà limitarsi ad un settore minore. Ciò
potrebbe significare un aumento di rilevamenti di piccole imprese
da parte di quelle più grandi".
In termini di sviluppo della tecnologia informatica nell'ambito
del settore, il Regno Unito è a buon punto. Fa notare Marais:
"Il Regno Unito è stato e resta un Paese dove progrediscono
le materie tecniche relative al settore marittimo. Esso rimane
tra i Paesi-guida per quanto riguarda l'innovazione".
I sentimenti espressi da Hubbard circa i canali di comunicazione
vengono condivisi anche da Dieter Ahrens, direttore esecutivo
della MD (Mentz Decker) di Amburgo. Commenta infatti: "Il
telefono rappresenta sempre la prima linea di comunicazione quando
si tratta di quotare nuovi ordini al mercato. Una volta realizzate
le trattative, si fa uso della posta elettronica, del fax e del
telex. Le offerte vengono normalmente scambiate per telex in ragione
della sua affidabilità e del fatto che la risposta conferma
le ricezione all'altro capo. La posta elettronica ed il fax vengono
più usate per le registrazioni a posteriori e per le questioni
operative".
Ahrens ritiene che il sito Internet costituisca un buon mezzo
di cui il broker marittimo può servirsi a scopo pubblicitario
e conferma che la MD ha in programma di realizzare un sito in
rete in futuro. Tuttavia, egli pensa che sia molto improbabile
che Internet diventi un canale di mediazione sfruttabile e, perciò,
una minaccia per l'armatore marittimo.
Alla domanda relativa a quale valore aggiunto il broker apporti
al settore, Ahrens è stato molto chiaro circa la sua opinione
su quali siano i punti di forza. Dichiara infatti: "Oggi
vi è una tendenza verso un sistema in cui gli armatori
si servono di risorse aziendali interne nella conduzione dei propri
affari. Tuttavia, il broker offre sia cognizioni che esperienza
e ritengo che gli armatori si manterranno fedeli al fornitore
di un buon servizio. In termini di valore aggiunto, il broker
dovrebbe offrire (e gli armatori si aspettano di ricevere) informazioni
costanti e complete in termini di tariffe di trasporto merci pagate
ed offerte nonché di linee di tendenza generali nel mercato".
Al contrario, una società che fa affidamento solo su Internet
per la conduzione della propria attività è la IS
(Internet Shipbrokers, www.netshipbrokers.com) del Pireo in Grecia,
la cui denominazione parla da sé. La IS afferma di gestire
il più grande database in linea di carichi e di navi disponibili
a livello mondiale. Le informazioni, che sono suddivise in categorie
di facile ricerca, vengono raccolte in due modi. Secondo il primo,
la IS scorre la rete mondiale alla ricerca di informazioni che
appaiono nelle pagine a disposizione del pubblico in vari siti
di tutto il mondo. Questa informazione viene quindi riprodotta
(previo permesso dell'armatore) sul sito della IS. Altrimenti,
le informazioni vengono inviate alla IS ai fini dell'inserimento
nel database direttamente dagli armatori, dai noleggiatori e dai
brokers. L'accesso alle informazioni contenute nel sito è
libero, mentre viene fatto pagare un prezzo per la fornitura da
parte della IS di particolari sull'armatore o sul proprietario
del carico al fine di poterli contattare. Il sito in rete contiene
informazioni sia sui carichi secchi che sui containers.
La IS è stata costituita recentemente (novembre 1997),
ma in questo breve lasso di tempo ha accumulato un numero di utenti
pari a circa 1.000 società con sede in 85 Paesi. Il suo
personale, costituito da cinque persone, proviene sia dal settore
marittimo che da quello informatico. Attualmente, il sito in rete
della IS contiene circa 1.200 navi e carichi disponibili e tutti
quanti vengono aggiornati, in media, ogni due o tre giorni. Il
sito riceve circa 12.000 contatti giornalieri e, sebbene sia difficile
quantificare, la IS ritiene che il proprio servizio possa raggiungere
quasi 1.000 mediazioni su base annua.
Il dott. Panagiotis Nomikos, direttore esecutivo della IS, spiega
le basi logiche che stanno dietro al servizio fornito dalla propria
società: "Noi non siamo un ufficio di mediazioni marittime,
bensì di servizi in linea. Non ci impegniamo nelle procedure
di mediazione, perché lo fanno i nostri clienti. Il nostro
scopo è quello di fornire una piattaforma ai nostri clienti,
rendendo le informazioni il più possibile disponibili".
Alla domanda circa l'eventualità che questo tipo di servizio
possa mai rimpiazzare il broker marittimo, Nomikos ha risposto
in modo alquanto deciso: "No, assolutamente no. Le nostre
strutture sono progettate per aiutare i nostri clienti a fare
meglio il proprio lavoro, non per sostituirsi a loro. Gli esseri
umani non possono essere rimpiazzati dai computers".
Al momento attuale, è chiaro che Internet viene considerato
più come una fonte di informazioni che come un veicolo
atto a fissare navi e carichi, lasciando la notte i broker marittimi
a dormire tranquillamente nei propri letti. Questa situazione
sembra destinata a continuare, almeno fino a quando la gente si
stancherà di parlarsi.
(da: Containerisation International, settembre 1998)
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