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CENTRO ITALIANO STUDI CONTAINERS | ANNO XVII - Numero 1/99 - GENNAIO 1999 |
Trasporto marittimo
I campioni della Evergreen
Nel 1998, la rivista Containerisation International ha
designato la Evergreen quale "compagnia di navigazione dell'anno".
Si tratta del riconoscimento di una vicenda contrassegnata da
un incredibile successo che ha visto la compagnia taiwanese crescere
da operatore di una sola nave al rango di seconda compagnia di
servizi containerizzati del mondo.
Lo scorso anno si è assistito alla continuazione del programma
di espansione della Evergreen, che aveva avuto inizio sin dalla
costituzione della società nel 1968.
Tra gli avvenimenti significativi degli scorsi anni si possono
citare:
- l'avvio di un nuovo servizio dal Sud-Est asiatico all'Australasia.
Esso ha avuto inizio a gennaio del 1997 ed include un accordo
relativo all'acquisizione di spazi-containers con la LT (Lloyd
Triestino) e la Hanjin Shipping. A maggio dello scorso anno, la
Evergreen ha immesso in servizio tonnellaggio proprio e la frequenza
è stata raddoppiata sino a due partenze settimanali
- il lancio di una navetta dedicata dai porti della Costa Orientale
degli Stati Uniti (New York/New Jersey, Baltimora, Savannah, Miami)
alla ECSA (Rio de Janeiro, Santos, Rio Grande, São Francisco
do Sul, Buenos Aires) via Colon e Puerto Cabello. Il servizio
è cominciato a maggio del 1998
- il rilevamento della LT, che ha fornito alla Evergreen una
presenza diretta nei traffici che collegano il Mediterraneo all'Africa
Orientale, Occidentale e Meridionale, nonché all'Australasia.
L'acquisizione in discorso ha inoltre puntellato la posizione
della Evergreen nei traffici nel Medio Oriente e del Sub-Continente
indiano
- l'apertura di un terminal dedicato a Colon (Panama)
- il rinnovamento dell'affitto relativo al proprio terminal
di Los Angeles per altri 32 anni
- l'accordo con l'Autorità Portuale di Taranto al fine
di costituire un nodo di raccordo nel Sud dell'Italia.
E Chang Yung-fa, che aveva costituito la Evergreen Marine Corp
cominciando le operazioni con una sola nave a doppio ponte di
seconda mano, la Central Trust, è ancora al timone.
Nel giro di un anno dalla costituzione della società, Chang
aveva inaugurato un servizio regolare di linea dall'Asia al Medio
Oriente e nel 1975 la compagnia di navigazione aveva dato inizio
al proprio assalto ai traffici di linea a lungo raggio con un
servizio che collegava l'Asia alla costa atlantica nel Nordamerica.
Nel 1979 venne istituito un collegamento Nord Europa/Asia, mentre
l'ultimo traffico - quello nel Nord Atlantico, venne lanciato
nel 1984.
Nello stesso anno (ad agosto), la Evergreen e diversi investitori
costituirono la Uniglory, principalmente allo scopo di crearsi
in casa una propria compagnia di navigazione dedita ai traffici
di raccordo in Asia. Anche la Uniglory, cui la Evergreen partecipa
con una quota azionaria del 44,93%, ha fatto registrare una rapida
crescita. Inoltre, il vettore ha ampliato la propria base clientelare,
dal momento che adesso la maggior parte dei carichi consiste di
consegne locali di importazione/esportazione per conto di caricatori
terzi. Attualmente, il traffico feeder della Evergreen rappresenta
meno del 15% delle movimentazioni annue della Uniglory.
Oggi, il gruppo Evergreen con sede a Taipei effettua operazioni
con 128 portacontainers per complessivi oltre 280.000 TEU, è
presente nella maggior parte delle rotte di linea mondiali e dispone
di accordi di agenzia esclusiva ovvero di uffici in più
di 70 Paesi. Il gruppo inoltre effettua cospicui investimenti
in associazioni imprenditoriali attive nei settori dell'ingegneria
marittima, della cantieristica navale e della produzione di contenitori,
oltre a gestire una propria linea aerea, la EVA Air. Per di più,
la Evergreen gestisce diversi depositi, terminals marittimi e
dispone di una branca sempre più importante nel settore
alberghiero e del tempo libero.
Nel 1997, il vettore ha movimentato poco più di due milioni
di TEU, ma se venissero presi in considerazione i volumi della
Uniglory, i carichi trasportati aumenterebbero a più di
tre milioni di TEU. Nel 1998, Chang prevede un incremento di più
del 12% sino ad approssimativamente 3,5 milioni di TEU. Infatti,
la strategia della Evergreen è quella di trasportare più
carichi nel tentativo di ridurre i costi unitari.
Ai volumi verrà dato impulso nel 1999 dalla sua capacità
di fare scalo diretto nei porti cinesi nell'ambito di alcuni dei
propri servizi di linea primaria. Yantian, ad esempio, è
stato incluso quale porto di scalo diretto nel contesto del collegamento
Taiwan Hong Kong Express del vettore da ottobre del 1998. Nel
frattempo, la Evergreen è in attesa di ricevere l'approvazione
da parte delle autorità cinesi in ordine all'inclusione
di scali a Shanghai e Tianjin nell'ambito del proprio collegamento
settimanale Asia/Mediterraneo/Europa.
In termini di carichi di contenitori, la Evergreen rappresenta
probabilmente il secondo o terzo operatore a livello mondiale.
Ciò rispecchia la sua seconda posizione in base agli spazi-containers
di bordo impiegati.
Il vettore, inoltre, ha il più grande registro di ordinazioni
del mondo per quanto attiene le compagnie di navigazione di linea,
avendo in previsione la consegna di 26 navi per un totale di 89.404
TEU nei prossimi due anni. Ulteriori ordinazioni sono imminenti.
La Evergreen ha bisogno di una serie di navi da 2.500/3.000 TEU
per i propri servizi Asia/Africa Meridionale/Costa Orientale del
Sudamerica. In futuro, in un momento non ancora specificato, questo
collegamento assorbirà il servizio navetta dedicato Costa
Orientale U.S.A./ECSA della compagnia di navigazione in una operazione
ampliata del tipo pendolare.
Sebbene le operazioni pendolari siano in aumento, la Evergreen
- che era stata un pioniere delle operazioni giramondo nel 1984
- è intenzionata ad insistere con questa modalità,
quanto meno per il momento. In effetti, sotto molti aspetti il
servizio giramondo settimanale in direzione est ed in direzione
ovest della compagnia di navigazione resta la spina dorsale della
sua rete di servizi di linea e - secondo Chang - offre ancora
alla Evergreen una notevolissima flessibilità operativa.
La Evergreen, peraltro, non ha ignorato l'incremento delle dimensioni
delle navi e le potenzialmente potenti economie di scala conseguibili
mediante l'impiego di tonnellaggio post-Panamax più grande.
Attualmente, il vettore utilizza 5 navi post-Panamax da 5.346
TEU in un servizio dedicato Asia/Costa Occidentale U.S.A. e ha
13 navi-gemelle sotto ordinazione per una nuova operazione pendolare
che collegherà la Costa Occidentale U.S.A., l'Asia ed l'Europa
settentrionale. Questo nuovo allacciamento inizierà nel
corso del 1999.
Quanto al futuro, la Evergreen ha in programma l'espansione della
propria rete di servizi di linea. Essenzialmente, ciò comporterà
servizi diretti alla volta dei porti regionali minori, una più
elevata frequenza delle partenze sui corridoi-chiave da porto
a porto ed una più estesa copertura dei traffici nord/sud.
L'ultimo programma accennato è già pienamente in
atto. All'inizio del 1997, la Evergreen aveva fatto il proprio
ingresso nei traffici dell'Africa meridionale e sudamericani rilevando
il controllo manageriale del servizio Asia/Africa Meridionale/ECSA
della Uniglory.
Attualmente, sono in fase di studio nuovi collegamenti tra il
Nord Europa ed il Sudamerica - piccoli volumi vengono già
movimentati nel contesto dei servizi giramondo della Evergreen
e trasbordati nel terminal di proprietà della compagnia
di navigazione a Colon (Panama) - e tra l'Europa e l'Africa meridionale.
La Evergreen sta inoltre pensando ad un livello maggiore di integrazione
verticale ed alla fornitura di più servizi a maggiore valore
aggiunto. Sebbene l'attività da porto a porto sia destinata
a restare il nocciolo dell'attività del vettore, è
probabile che il futuro sia contrassegnato dalla fornitura di
soluzioni di trasporto maggiormente integrate e senza soluzioni
di continuità. Non vi è dubbio che il mercato di
linea si stia spostando in questa direzione e che i mutamenti
in programma agli scenari normativi sia negli U.S.A. che in Europa
spingeranno ulteriormente avanti questa concezione.
Allo scopo di conseguire ciò, i vettori avranno bisogno
di controllare con maggiore attenzione ogni connessione della
catena trasportistica. Certamente, la Evergreen ha incrementato
i propri investimenti in nuove infrastrutture portuali ed in imprese
di trasporto interno e/o distribuzione. Più di recente,
il gruppo ha negoziato un noleggio operativo di 60 anni con l'Autorità
Portuale di Taranto, nell'Italia meridionale. L'accordo consente
alla Evergreen di sviluppare e poi gestire presso quel porto un
centro di trasbordo dalla capacità di due milioni di TEU.
Altrove, la Evergreen è impegnata in un nuovo progetto
di sviluppo portuale a Vung Tau, nel Vietnam meridionale, e ha
concordato con il Kaohsiung Harbor Bureau i dettagli relativi
al noleggio a lungo termine di due ormeggi presso il nuovo complesso
Terminal 5 del porto. Nel 1997, la Evergreen ha aperto il suo
centro di collegamento America/Caraibi di Colon, a Panama.
E si tratta di un programma destinato ad aumentare. Infatti, Chang
ha recentemente alluso agli investimenti da parte del gruppo in
"progetti relativi a terminal containers e trasporto di semirimorchi
in mercati potenziali quali la Cina ed il Sud-Est asiatico".
Il gruppo già deteneva significative partecipazioni in
queste regioni, con quote in depositi contenitori a Shanghai e
Qingdao.
Chang, peraltro, non è in grado di fornire dettagli circa
i programmi del gruppo in relazione alla filosofia operativa del
"far da sé". Il dirigente ha frequentemente sottolineato
le virtù di questo approccio che consente alla sua compagnia
di essere pienamente responsabile del proprio destino e di essere
maggiormente flessibile e tempestiva nel far fronte alle esigenze
dei propri clienti.
In occasione dell'incontro globale tra i dirigenti delle agenzie
della compagnia, svoltosi a Taipei nello scorso mese di ottobre,
Chang ha dichiarato: "Con la nostra flessibilità nel
prendere le decisioni, la nostra strategia operativa indipendente
e la ben nota qualità del servizio, confidiamo che la Evergreen
possa essere più che in grado di competere con le alleanze".
Egli, peraltro, ha lanciato un avvertimento circa il futuro delle
alleanze. "Data tutta questa riorganizzazione in corso, ci
vorrà un bello sforzo per conservare una tranquilla cooperazione
tra i vari membri".
La compagnia ritiene che lo stesso valga per il sistema delle
conferenze di trasporto merci; di qui, la sua decisione di operare
come indipendente nella maggior parte delle proprie direttrici
di traffico. Tuttavia, essa fa parte dei principali consessi impegnati
in trattative, tra cui i due accordi di stabilizzazione riguardanti
le rotte transpacifiche in direzione est ed in direzione ovest
nonché l'Accordo Trattative Inter Asiatiche.
I risultati della Evergreen nel corso degli ultimi 30 anni sono
certamente stati impressionanti. Essa, inoltre, ha riscosso notevoli
profitti. Il fatturato dell'organismo quotato in borsa ha raggiunto
gli 1,3 miliardi di dollari USA nel 1997. E sebbene la crisi valutaria
asiatica abbia tagliato i profitti, la EMC è riuscita a
restare in nero, con ricavi netti pari a 32 milioni di dollari
USA.
Malgrado il ritiro dagli affari di tutti i giorni e nonostante
abbia lasciato le attività manageriali ai propri direttori
esecutivi di divisione, Chang è impegnato come sempre.
Egli ha concluso la propria relazione in occasione del recente
incontro degli agenti con le parole: "Il nostro scopo è
quello di mantenere la Evergreen davanti ai propri concorrenti".
Sulla base dei trascorsi risultati della Evergreen e della sua
precisa strategia, nonché dei suoi investimenti programmati,
il gruppo taiwanese sembra pronto per un brillante futuro. Sulle
orme del porto di Kobe, della Contship Italia (Medcenter Container
Terminal) e della CP Ships, la Evergreen costituisce un degno
vincitore del titolo di "impresa dell'anno" assegnatole
per il 1998 da Containerisation International.
(da: Containerisation International, dicembre 1998)
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