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CENTRO ITALIANO STUDI CONTAINERS | ANNO XVII - Numero 2/99 - FEBBRAIO 1999 |
Trasporto fluviale
Il crescente ruolo delle idrovie europee nell'ambito del trasporto
intermodale
I principali centri economici europei sono situati sul corso
di idrovie navigabili; peraltro, l'estesa rete europea di canali
interni è relativamente sottoutilizzata per il trasporto
di merci, in confronto al trasporto ferro-stradale. Ciononostante,
le cose stanno cambiando in questo settore. Klaus Van Lith, vice
presidente della Federazione dei Porti Interni, sottolinea la
crescente importanza dei porti interni quali centri di trasbordo
ben attrezzati: requisito fondamentale, quest'ultimo, nel contesto
dei traffici intermodali europei.
"Negli ultimi anni, è stata registrata una
crescita sostenuta nei traffici di trasporto fluviale. La crescente
consapevolezza del potenziale esistente sembra confermare questa
tendenza. I vantaggi-chiave sono rappresentati dai prezzi bassi,
dal buon livello di sicurezza delle merci e dai benefici ambientali.
Stanno avendo successo, in particolare, i traffici containerizzati.
Attualmente, qualcosa come 1,5 milioni di TEU vengono trasbordati
attraverso i porti interni europei. Tale settore dei trasporti
incrementerà ulteriormente la quota della navigazione interna
nell'ambito della ripartizione delle modalità, così
come è negli auspici dalla Commissione Europea. E' vero
che il trasporto fluviale richiede tempi notevolmente più
lunghi, ma il trasporto idroviario interno è meno caro
dal punto di vista dei costi ed è del tutto concorrenziale
rispetto alle altre modalità qualora siano disponibili
abbastanza carichi containerizzati.
Gli operatori offrono servizi regolari che rispettano rigorosi
orari di partenza nonché i principi del just-in-time. Per
di più, essi spesso organizzano trasporti integrati da
porta a porta al fine di rendere i servizi più allettanti
nei confronti degli utenti. I moderni operatori di trasporto merci
sono pienamente consapevoli del fatto che il trasporto idroviario
può svilupparsi con successo solo unitamente ad altre modalità.
Il boom dei terminal contenitori
Questa nuova tendenza ha condotto ad una proliferazione dei terminal
contenitori interni lungo le idrovie. I primi terminal containers
completamente attrezzati sono emersi tra i porti fluviali del
bacino del Reno verso al fine degli anni '70 ed all'inizio degli
anni '80. Ne sono seguiti altri sul Neckar, sul Meno, sul canale
Meno-Danubio e sul Danubio verso il Mar Nero. In direzione ovest,
sono comparsi terminali sulla Schelda, la Mosa, la Senna, il Rodano
e verso il sud lungo il Po in Italia. Spesso ci si dimentica dei
terminali in Scandinavia sui laghi svedesi e sul lago Saimaa in
Finlandia.
Tra i mercati serviti dai porti marittimo/fluviali si possono
annoverare Duisburg, Bruxelles, Liegi e Parigi. I porti svedesi
e finlandesi provvedono al Mar Baltico, al Mare del Nord,
alle coste dell'Atlantico, al Mediterraneo ed al Mar Nero. La
combinazione di trasporto marittimo-fluviale mostra un potenziale
reale e sempre più va ad integrare le attuali offerte del
trasporto sia stradale che ferroviario.
I porti interni svolgono un ruolo importante in questa evoluzione
quali interfaccia dinamici di trasporto merci. Offrendo una possibile
combinazione tra modalità diverse, i porti interni schiudono
il bacino delle idrovie ed aumentano l'attrazione esercitata da
una modalità che fa risparmiare energia e contribuisce
alla mobilità sostenibile a lungo termine.
Questi porti non sono più solamente dei centri di trasbordo
tradizionali e dei luoghi di deposito dei carichi alla rinfusa
e liquidi. Oggigiorno, essi offrono servizi di trasporto completi
così come un'ampia gamma di attività logistiche
a valore aggiunto. Gli operatori di trasporto merci spesso dispongono
di terminals propri ovvero detengono partecipazioni nei porti
interni.
Il collegamento delle economie europee
Al fine di sviluppare ulteriormente la rete transeuropea di trasporto,
i porti interni europei hanno adottato un Piano Tipo per i centri
di trasporto merci multimodali. Essi richiamano l'attenzione sul
fatto che i porti fluviali collegano le zone economiche centrali
dell'Unione Europea con estese parti dell'Europa centro-orientale
nell'ambito di un solo sistema di trasporto completo.
Attualmente, i porti interni reclamano il diritto di prendere
parte alla pianificazione ed allo sviluppo dei centri di trasbordo
multimodali. Impegnati nel rafforzamento della competitività
e della crescita sostenibile dell'economia, i porti interni vogliono
evitare lo spreco di risorse di valore.
Trasporto integrato
La Commissione Europea ha incluso questo Piano Tipo nelle proprie
nuove proposte di linee-guida per lo sviluppo della rete transeuropea
poiché l'integrazione delle diverse modalità potrebbe
comportare un incremento generalizzato dell'efficienza. I porti
interni sono considerati quali presupposti per il funzionamento
del trasporto intermodale nell'ambito di una struttura multimodale.
Oltre alla combinazione fra trasporto marittimo e fluviale per
i contenitori, alcuni importanti porti interni sono altresì
direttamente accessibili da parte del naviglio marittimo nonché
attrezzati con speciali infrastrutture di trasbordo.
I servizi mare-fiume accrescono il potenziale dei traffici a
corto raggio lungo le coste europee mediante fiumi e canali navigabili.
Tale trasporto marittimo "ininterrotto" facilita le
spedizioni dirette più giù nell'hinterland, in prossimità
del mittente e del destinatario. La maggiore sicurezza del trasporto
rappresenta un ulteriore vantaggio del trasporto marittimo-fluviale,
mediante la riduzione delle movimentazioni nel corso del viaggio,
così come l'elevata capacità ed affidabilità
dei carichi trasportabili".
(da: International Container Review, autunno/inverno 1998)
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