Quotidiano indipendente di economia e politica dei trasporti
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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXVII - Numero 9/2009 - SETTEMBRE 2009
Trasporto intermodale
La FESCO profeta in patria
La FESCO (Far Eastern Shipping Company) resta un buon esempio di
come alcune imprese russe abbiano scelto di espandersi a partire
dalla liberalizzazione del paese nel 1991.
Piuttosto che competere nell'arena internazionale, la società
ha preferito trarre vantaggio dal fatto di giocare in casa, laddove
la pendenza del campo di gioco ed il pubblico sono ancora molto a
suo favore, ed è probabile che tali restino fino a quando la
Russia si unirà ad organizzazioni come il WTO e l'OECD.
Essa non trova difficoltà ad effettuare i propri servizi
ferroviari nell'ambito di un'associazione temporanea d'impresa con
la società ferroviaria statale RZD denominata la Russian
Troika, anche se la RZD, ad esempio, è l'azionista di
maggioranza della sua arcirivale TransContainer.
La diversificazione della FESCO rispetto al trasporto marittimo
a lungo raggio di contenitori nel 2006 è stata un'iniziativa
ispirata che è risultata generosamente pagante.
Dal momento che la maggior parte dei vettori marittimi a lungo
raggio adesso sta lottando per sopravvivere nelle peggiori
condizioni di mercato sperimentate dalla II Guerra Mondiale, il
gruppo lo scorso anno è rimasto assai prosperoso, di modo che
lo si può perdonare se si sente compiaciuto.
Invece di sforzarsi di restare nel settore del trasporto
marittimo containerizzato a lungo raggio mediante l'acquisizione di
migliori economie di scala - che comporta per lo più
l'acquisizione di navi più grandi e migliori - la società
ha deciso che sarebbe stato meglio reinventarsi quale specialista
multimodale nel proprio mercato nazionale.
Da allora, essa ha integrato i propri programmi di navigazione a
corto raggio nel Pacifico da e per Vladivostok e Vostochniy
espandendosi nell'attività di terminal contenitori, nonché
sviluppando servizi ferroviari e stradali propri.
In effetti, la società si è trasformata in uno
specialista locale multimodale.
Oltre ai suoi interessi nelle rinfuse, nel ro-ro e nei carri
ferroviari convenzionali, la FESCO ora possiede il 50% della NCC
(National Container Company), che effettua operazioni dal First
Container Terminal di San Pietroburgo e dall'infrastruttura della
NUTEP a Novorossiysk, ed il 100% del Vladivostok Container Terminal.
Sul fronte terrestre, essa detiene il 50% della Russian Troika,
il secondo fornitore russo di servizi di treni-blocco in ordine di
grandezza, nonché del fornitore di servizi logistici da porta
a porta TIS (Transsiberian Intermodal Services).
Le attività di quest'ultima sono state combinate lo
scorso anno con la divisione di cabotaggio marittimo a corto raggio
della FESCO Lines in una nuova unità denominata FIT (FESCO
Integrated Transport).
La società ha sviluppato i propri servizi di short-sea
fra l'Europa occidentale ed il Baltico, principalmente mediante
l'acquisizione del 70% della ESF-Euroservices alla metà del
2007.
La FESCO ESF adesso effettua due servizi settimanali fissi
dall'Europa occidentale a San Pietroburgo in collaborazione con la
CMA CGM.
Sebbene lo scorso anno fosse stato ipotizzato l'avvio di un
servizio nel Mar Nero, esso poi non è mai stato concretamente
avviato a causa della recessione del mercato.
Ma chi ha ideato tutti questi cambiamenti e che cos'altro
accadrà?
Stanislav Vartanyan, direttore del dipartimento comunicazioni
societarie della FESCO, risponde: "Noi siamo fortunati ad avere
un presidente molto pragmatico.
Sergei Generalov mette un appassionato interesse in qualsiasi
cosa faccia ed è molto bravo ad adeguare le nostre attività
nel più ampio contesto di ciò che accade altrove in
Russia".
Generalov, uno dei più ricchi oligarchi del paese, è
anche il maggior azionista della società attraverso la
propria quota di controllo nel gruppo Industrial Investors, impresa
indipendente che gestisce beni azionari privati, di modo che se ne
potrebbe trarre l'illazione che la dirigenza societaria non ha
ancora avuto la possibilità di fare ciò che una
dirigenza societaria matura sembra fare meglio nel mondo
occidentale: precisamente, la paralisi dell'analisi.
Generalov deve avere buoni amici nei posti che contano, essendo
stata in precedenza ministro del carburante e dell'energia.
La FESCO è stata quotata in borsa dal governo russo nel
2002 con un capitale sottoscritto di 1.643.593.000 azioni del valore
di un rublo ciascuna.
Dal momento che tale capitale si è ingrandito dell'80%
attraverso quattro distinti aumenti di capitale, che hanno
comportato un incremento della sua capitalizzazione di mercato da
circa 42 milioni di dollari USA a 2 miliardi di dollari USA nel
2007.
Nel 2008, la FESCO ha fatto registrare un incremento del 40%
delle entrate sino a 1,246 miliardi di dollari USA, da cui è
stato ricavato un profitto operativo (utile prima degli interessi
passivi, imposte e ammortamenti su beni materiali e immateriali) di
356 milioni di dollari USA (32% in più), il che comporta un
salutare ritorno sulle vendite del 28,6%.
Tuttavia, l'introito netto è ancora diminuito dell'80%
sino a 20 milioni di dollari USA, in parte a causa di una perdita
del tasso di cambio di 67 milioni di dollari USA e ad una
conseguente riduzione di 36 milioni di dollari USA.
La tabella riportata in basso fornisce un'interessante
prospettiva della capacità di profitto di ciascun segmento di
attività.
RISULTATI FINANZIARI DELLA FESCO NEL 2008 (IN DOLLARI USA)
Settore di attività
Entrate
Risultato del segmento *
Ritorno sulle vendite
Spedizioni marittime
309.113.000
133.517
43,2%
Linea e logistica
629.853.000
66.009
10,5%
Servizi ferroviari
309.466.000
145.695
47,1%
Porti
93.881.000
86.154
91,8%
Note: * = profitti operativi prima
delle spese di amministrazione
Fonte: FESCO
Secondo i dati contenuti nel Liner Intelligence di
Containerisation International, la FESCO attualmente effettua
operazioni con una flotta di 24 portacontainer da 588 TEU in media,
noleggia altre quattro navi con una media di 840 TEU e ne ha altre
quattro sotto ordinazione con una media di 2.750 TEU; tutto ciò
la rende il 64° vettore marittimo del mondo.
Ad aprile, la FESCO ha ricevuto in consegna la propria nave più
grande, la FESCO Diomid (nell'immagine riportata sopra) da 3.091
TEU, che è stata immediatamente noleggiata alla MSC a causa,
forse, della mancanza di prospettive nella regione del Mar Nero.
Alla domanda inerente a se ci fosse qualche probabilità
che la FESCO potesse rientrare nel mercato del marittimo a lungo
raggio, Vartanyan ha risposto: "Non si dovrebbe mai dire mai,
ma al momento attuale noi ci vediamo solo a continuare quali
operatori marginali.
Laddove avessimo bisogno di una presenza nel lungo raggio,
continueremmo a noleggiare slot". (da: Containerisation
International, 02.09.2009)
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