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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXIII - Numero 30 APRILE 2015
LEGISLAZIONE
I LEGISLATORI TROVANO UN ACCORDO PER LIMITARE I BIOCARBURANTI
DERIVATI DA PRODOTTI ALIMENTARI
I parlamentari europei hanno approvato un compromesso il 14
aprile scorso in ordine alla normativa finalizzata a limitare l'uso
di biocarburanti nocivi, dopo lunghe trattative con il Consiglio dei
Ministri.
La nuova legislazione porrà un tetto al quantitativo di
biocarburanti derivati da colture agricole utilizzati per conseguire
gli obiettivi di trasporto dell'Unione Europea consistenti nel 10%
di energia rinnovabile entro il 2020.
“Si tratta di una questione davvero difficile e noi non
abbiamo conseguito tutto ciò che volevamo ottenere.
Esistono capacità ed approcci assai diversi fra gli stati
membri riguardo ai biocarburanti avanzati: alcuni desiderano andare
avanti più di altri, così come c'è un
disaccordo molto profondo rispetto ai fattori ILUC (i cambiamenti
indiretti di destinazione del suolo)” afferma il parlamentare
europeo Nils Torvalds dell'Alleanza dei Democratici e dei Liberali
per l'Europa.
L'uso illimitato dei biocarburanti nel corso degli anni ha
indotto un incremento dei prezzi dei prodotti alimentari e la
deforestazione, dal momento che i biocarburanti e le colture
agricole competono per i medesimi terreni agricoli.
Il Parlamento ed il Consiglio hanno concordato di adottare una
nuova normativa allo scopo di far diminuire i pericolosi effetti per
l'ambiente derivanti da questi biocarburanti e dai cambiamenti
indiretti di destinazione del suolo.
Questi ultimi sono la involontaria conseguenza del rilascio di
maggiori emissioni di carbonio in seguito alla trasformazione delle
foreste in terreni agricoli per far fronte all'aumento della domanda
mondiale di biocarburanti.
“Si tratta di una importante riforma che supporterà
lo sviluppo di nuovi avanzati biocarburanti in Europa senza
ostacolare l'uso dell'etanolo e del biodiesel che sono efficaci
senza ledere l'ambiente” dichiara il parlamentare europeo
Christofer Fjellner del Partito Popolare Europeo, che è il
responsabile delle trattative relative alla normativa sui
biocarburanti.
I gruppi ambientalisti hanno cautamente accolto con favore
l'accordo, affermando che esso non è abbastanza ambizioso.
“Dopo anni di lobbying da parte dell'industria e degli
stati membri, questo accordo è di gran lunga più
debole rispetto alla proposta originale della Commissione.
Ciononostante, esso manda un chiaro segnale del fatto che i
biocarburanti basati sul territorio non hanno un ruolo futuro da
svolgere in Europa” afferma Pietro Caloprisco, responsabile
delle politiche alla Transport & Environment.
Accordo finale
Dopo lunghi negoziati, i parlamentari europei hanno ceduto alla
richiesta del Consiglio dei Ministri di porre un tetto del 7%
all'uso di biocarburanti nocivi.
Il Parlamento Europeo aveva chiesto un tetto del 6%, ma è
stato raggiunto un compromesso al fine di consentire agli stati
membri di disporre diversamente nel caso lo volessero.
Marc-Oliver Herman, esperto di carburanti nell'Unione Europea
della Oxfam, ha detto che l'obiettivo del 7% dovrebbe essere visto
come il primo passo verso la limitazione dei biocarburanti basati su
colture agricole.
“L'Europa dovrebbe bandire del tutto questi carburanti in
modo che essi non possano più mettere a repentaglio la
sicurezza alimentare e contribuire ai cambiamenti climatici”
afferma Herman.
I legislatori hanno anche concordato di acquisire dai fornitori
di carburante e dalla Commissione Europea un rapporto sulle
emissioni derivanti dai cambiamenti indiretti di destinazione del
suolo.
Essi peraltro non sono riusciti a far includere tali emissioni
nella contabilità del carbonio, un metodo che calcola le
emissioni di gas serra al fine di identificare la maggior parte dei
biocarburanti inquinanti.
Questo significa che i biocarburanti più dannosi saranno
ancora permessi per poter essere considerati in vista del
raggiungimento degli obiettivi sulle energie rinnovabili.
Ciò inoltre rallenterà le iniziative a favore dei
biocarburanti avanzati derivanti da biomasse diverse da quelle
relative a colture agricole.
I legislatori hanno preso una posizione meno ambiziosa sui
biocarburanti avanzati nel testo definitivo.
I parlamentari europei hanno accettato la proposta del Consiglio
di istituire un obiettivo opzionale dello 0,5% per i biocarburanti
avanzati, invece di prevedere un obiettivo obbligatorio, come
domandato in precedenza dal Parlamento.
Non abbastanza ambizioso
Malgrado le approfondite trattative in incontri trilaterali, il
risultato è stato criticato dai Verdi nel Parlamento Europeo,
che hanno votato contro l'adozione della legge.
Il parlamentare Bas Eickhout (Verdi) ha dichiarato che l'accordo
“è ben lungi da ciò che sarebbe richiesto per
affrontare la miriade di problemi attinenti la politica dell'Unione
Europea sui biocarburanti”.
“Si supponeva che questa normativa dovesse far sì
che l'Unione Europea non continuasse a promuovere biocarburanti che
accentuano i cambiamenti climatici e prevedono un impatto sociale
negativo ma ciò che è stato concordato e votato oggi
non lo farà.
Si tratta di un'importante opportunità mancata”
afferma Eickhout.
Nemmeno i Socialdemocratici sono del tutto contenti del
risultato.
“Ci sarebbe piaciuto andare oltre, ma data la mancanza di
collaborazione nell'ambito del Consiglio, abbiamo ritenuto che
questo al momento fosse il migliore accordo possibile.
Era ovvio visto l'esordio che il Consiglio avesse deciso di dare
poco spazio a questo pacchetto, piegandosi invece alla volontà
di una forte azione di lobbying industriale, al punto che i
negoziati a tre sono diventati quasi una farsa” dichiara Seb
Dance, il portavoce per l'ambiente dei Socialdemocratici.
“Sono particolarmente amareggiato per aver visto i Verdi
votare contro questa proposta, proclamando che non è
abbastanza buona, pur sapendo fin troppo bene che avere ottenuto
questo è sempre meglio di niente” conclude Dance.
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