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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXIII - Numero 15 DECEMBRE 2015
TRASPORTI ED AMBIENTE
IL TRASPORTO MARITTIMO ESCLUSO DALL'ULTIMA BOZZA DELLA COP21
L'ultima bozza del testo relativo alle discussioni sul clima
della COP21, pubblicata il 9 dicembre scorso, ha mancato di
menzionare il settore del trasporto marittimo, suscitando le
critiche da parte di enti ambientalisti e governativi.
La precedente versione del testo comprendeva questo estratto:
"Le parti [dovranno] [dovrebbero] [altro] perseguire la
limitazione o la riduzione delle emissioni di gas serra derivanti
dai carburanti dell'aviazione internazionale e del bunker marittimo,
lavorando rispettivamente per il tramite della International Civil
Aviation Organisation e della International Maritime Organisation
(IMO), in vista di concertare concrete misure per affrontare queste
emissioni, fra cui lo sviluppo di procedure finalizzare ad integrare
le emissioni derivanti dai carburanti dell'aviazione internazionale
e dal bunker marittimo nelle strategie di sviluppo di basse
emissioni".
Olaf Merk, amministratore per i porti ed il trasporto marittimo
presso l'International Transport Forum dell'OCSE, ha dichiarato a
Container Management: "Si tratta di una questione
controversa, specialmente fra gli stati isolani del Pacifico e
l'Unione Europea da un lato e i paesi del G77 (un'ampia coalizione
di nazioni in via di sviluppo sparse in America Latina, Africa ed
Asia) dall'altro".
"Il trasporto marittimo è stato inserito ed
eliminato dalla bozza di testo diverse volte nel corso degli ultimi
mesi" ha aggiunto.
"Considerando la mancanza di un accordo sulla questione, è
già stato detto che la vicenda sarebbe stata utilizzata come
moneta di scambio".
Attualmente, lo shipping rappresenta una quota del 2,2% delle
emissioni complessive mondiali di CO2.
Le sue emissioni sono raddoppiate dal 1990 ma sono diminuite del
10% dal 2007 al 2012.
John Kornerup Bang, responsabile per i cambiamenti climatici e
la sostenibilità del gruppo alla Maersk, ha dichiarato che la
compagnia di navigazione danese è rimasta delusa nel vedere
l'omissione del trasporto marittimo nel testo, sottolineando come
essa avesse fatto pressioni sui negoziatori affinché ve lo
includessero.
Riguardo alle conseguenze per il settore, ha dichiarato: "La
nostra preoccupazione è più relativa al lungo termine
quando il trasporto marittimo potrebbe non ottenere la corretta
regolamentazione per essere aiutata in un futuro di carbonio molto
inferiore.
Le altre modalità stanno cambiando, persino a favore del
gas o dell'elettricità".
Secondo Bang, la reputazione dello shipping subirà un
duro colpo a causa della potenzialmente lenta transizione verso il
risparmio del carbonio, lasciandolo esposto a lungo andare nei
confronti di settori maggiormente proattivi.
Aggiunge poi: "Un sacco di nostri grossi clienti sono
preoccupati in ordine alle loro filiere distributive.
Anche se lo shipping è di gran lunga la modalità
di trasporto più efficiente quanto alla CO2, a lungo andare
questa situazione potrebbe cambiare se si dovesse osservare molta
più elettricità nel trasporto terrestre".
Tuttavia, passando a considerare il breve termine, sostiene:
"Finora non ha avuto nessun impatto immediato negativo per noi.
La Maersk sta riducendo le emissioni (per container movimentato)
del 60% entro il 2020 (rispetto al livello del 2007) ed inoltre noi
disponiamo di una rete flessibile ed abbiamo risparmiato un mucchio
di costi inerenti al carburante bunker.
Questo lavoro continuerà".
Alludendo al vasto obiettivo della COP21 - la riduzione del
riscaldamento globale ad un aumento della temperatura di 2°C -
il parlamentare europeo Matthias Groote, vice presidente della
delegazione del Parlamento Europeo, ha dichiarato: "Non
raggiungeremo mai l'obiettivo dei 2°C senza inserire nei nostri
sforzi i maggiori emettitori".
Uno studio scientifico, pubblicato a novembre 2015 dal
Parlamento Europeo, ha trovato che il trasporto marittimo potrebbe
rappresentare il 17% delle emissioni globali di CO2 entro il 2050 se
venisse lasciato senza regole.
Prima dell'ultima pubblicazione della bozza della COP21, Groote
aveva detto: "Un'altra priorità per noi qui è
quella di far sì che il trasporto aereo e quello marittimo
non siano lasciati fuori.
Nell'Unione Europea ci siamo dati obiettivi molto ambiziosi.
Ma quando si viene a parlare del trasporto aereo e marittimo
internazionali, non si ravvisano provvedimenti.
Occorre che Parigi appronti un mandato chiaro, in modo che non
ci si trovi in una situazione in cui alcuni settori sono oppressi ed
altri semplicemente non fanno nessuno sforzo".
L'8 dicembre, il gruppo Maersk ha raccomandato di affidare le
relative deleghe all'IMO in quanto "nella migliore posizione"
per regolamentare l'impatto ambientale del trasporto marittimo.
Tuttavia, l'associazione ambientalista non governativa T&E
(Transport & Environment) ha dichiarato che l'IMO non è
riuscita per 18 anni a regolamentare il proprio settore.
Andrew Murphy, responsabile per le politiche della T&E,
afferma: "L'eliminazione delle emissioni derivanti dal
trasporto aereo e marittimo internazionale dalla bozza dell'accordo
di Parigi sul clima rende impossibile mantenere l'incremento della
temperatura al di sotto dei 2°C.
Quelle parti che sono alla ricerca di un accordo ambizioso
devono insistere sul reinserimento nel testo del trasporto
internazionale".
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