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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXV - Numero 15 FEBBRAIO 2017
TRASPORTI ED AMBIENTE
L'ETI ACCONSENTE A FINANZIARE LO SVILUPPO DI SISTEMI AD
ENERGIA EOLICA AL FINE DI RIDURRE LE EMISSIONI DELLE NAVI MERCANTILI
L'ETI (Energy Technologies Institute) finanzierà lo
sviluppo di sistemi a rotore flettner per le navi mercantili,
sostenendo che l'energia eolica rappresenta il solo modo credibile
per ridurre le emissioni di CO2 del trasporto marittimo.
Un sistema a rotore flettner utilizza un cilindro rotante per
convertire la forza del vento in una spinta che contribuisca a far
muovere la nave.
L'ETI è un partenariato pubblico-privato fra imprese
specialiste in energia ed ingegneria globale ed il governo del Regno
Unito e funge da collegamento fra ambiente accademico, industria e
Whitehall per accelerare lo sviluppo di tecnologie a basso contenuto
di carbonio.
Nel proprio rapporto "HDV Marine Insights",
l'ETI afferma che i carburanti non fossili, fra cui il nucleare, non
rappresentano una fonte energetica credibile nel medio-lungo termine
ai fini della riduzione delle emissioni del settore, che secondo le
previsioni dell'IMO (International Maritime Organisation) potrebbero
incrementarsi del 250% rispetto al livello del 2011 da qui al 2050.
L'IMO ha dichiarato che la riduzione del consumo di carburante,
piuttosto che cercare di eliminare del tutto i carburanti fossili, è
un modo più plausibile al fine di ridurre le emissioni
proprie dello shipping.
Stuart Bradley, direttore strategie dell'ETI ed autore del
rapporto, ha dichiarato a The Loadstar che una combinazione
di sistemi di rotori flettner, recupero del calore residuo e
propulsione ad alta efficienza potrebbe comportare un risparmio di
carburante del 30%, al quale i rotori flettner contribuirebbero per
il 17%.
"Il trasporto marittimo emette quantitativi notevoli di CO2
che, senza un intervento, aumenteranno nella proporzione delle
nostre emissioni nazionali man mano che gli altri settori diventano
meno dipendenti dal carbonio" afferma Bradley.
"A differenza dei settori dell'energia e del calore e di
altre modalità di trasporto, in questo settore non sembra
esserci un'alternativa credibile ai carburanti fossili per
alimentare le navi.
Così nel medio-lungo termine, il potenziale migliore allo
scopo di conseguire reali riduzioni di CO2 è quello di
ridurre il consumo di carburante".
Anche l'Università di Delft nei Paesi Bassi ha pubblicato
un rapporto, su incarico della Commissione Europea, sui sistemi ad
energia eolica che suggerisce come i rotori flettner potrebbero far
risparmiare qualcosa come il 23% a seconda della velocità.
Il suo rapporto, "Analysis of Market Potentials and
Market Barriers for Wind Propulsion Technology" afferma che
ogni sistema per avere successo dovrebbe superare quattro barriere:
i vettori devono essere in grado di dotare le navi di tale
tecnologia; il sistema deve offrire efficienze in termini di costi;
l'armatore deve poter essere sicuro di queste efficienza; infine,
gli armatori devono essere in grado di finanziare l'acquisizione e
l'installazione di ogni sistema.
Bradley è d'accordo, affermando che la tecnologia
dev'essere dimostrabile affinché il settore possa avere la
fiducia necessaria ad effettuare gli investimenti richiesti.
Gavin Allwright, segretario generale della IWSA (International
Windship Association) ha dichiarato a The Loadstar che la
decisione dell'operatore finlandese Viking Line di installare due
vele a rotore Norsepower - un aggiornamento del rotore flettner - su
una delle sue navi di linea indica che il settore sta venendo a
patti con i sistemi ad energia eolica.
L'accordo è stato annunciato recentemente nel corso del
mese e Ulf Hagström, vice presidente anziano delle operazioni e
nuove costruzioni marittime della Viking Line sostiene: "La
nostra nave da crociera è la prima ad utilizzare una
combinazione di carburanti puliti alternativi, moderne vele a
rotore, propulsione elettrica ed uno scafo ottimizzato dal punto di
vista idrodinamico.
Noi crediamo nella capacità della tecnologia di
potenziare le prestazioni della nostra nave consentendo
significative riduzioni del consumo di carburante e dei costi, così
come delle emissioni di carbonio".
Aggiunge Allwright: "Sembra che il mercato abbia già
deciso che c'è posto per i rotori flettner e questa è
la conseguenza dell'aumento di fattibilità per questa
tecnologia negli ultimi anni con navi operative ed aspettative di
ulteriori affidamenti ed ordinazioni nel corso del 2017" ha
detto.
"La E-Ship 1 della Enercon è in mare da sette anni;
questa nave non è stata dotata in seguito ma costruita da
zero con quattro rotori flettner e sebbene la ditta ne abbia sospeso
l'ulteriore sviluppo - essendosi ammalato il responsabile - essa ha
dichiarato un risparmio di carburante del 15%".
L'anno scorso, l'ETI ha chiesto alle imprese di effettuare
proposte per lo sviluppo di un sistema di rotore flettner che possa
conseguire un risparmio di carburante di almeno il 10%".
Prossimamente, l'ETI cercherà di definire i costi
comportati dallo sviluppo ed andrà avanti con ditte
selezionate allo scopo di consegnare una dimostrazione in scala
reale su una grande nave attiva nei traffici internazionali nei
prossimi tre anni.
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