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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXV - Numero 15 MARZO 2017
TRASPORTO STRADALE
SI RIACCENDONO LE TENSIONI FRA EST ED OVEST POICHÉ LA
POLONIA SI BATTE CONTRO LE REGOLE SUL LAVORO DEI CAMIONISTI
La Polonia sta opponendo resistenza ad una imminente proposta
dell'Unione Europea che riguarderà le condizioni di lavoro
degli autisti di camion che viaggiano fra paesi con diverse
normative sulla previdenza sociale e sui salari minimi.
Funzionari di primo piano del ministero delle infrastrutture
polacco si sono recati il 1° marzo a Bruxelles per promuovere il
blocco della normativa in programma prima che Violeta Bulc,
responsabile dei trasporti dell'Unione Europea, annunci i
cambiamenti a maggio.
"Dovremmo pensare a migliorare le condizioni di lavoro
nell'ambito degli strumenti normativi che già esistono"
ha dichiarato Justyna Skrzydlo, vice ministra polacca delle
infrastrutture, in occasione di una conferenza organizzata dalla
rappresentanza permanente polacca a Bruxelles.
Ai sensi delle attuali regole sul cabotaggio dell'Unione
Europea, gli autisti possono trascorrere fino a sette giorni in un
altro stato membro continuando ad essere soggetti alla normativa
nazionale del loro paese di provenienza.
Ma un gruppo di paesi occidentali dell'Unione Europea ha
sostenuto che questo ha comportato difficili condizioni di lavoro ed
ingiusti salari per i camionisti così come una distorsione
della concorrenza da parte di imprese di trasporto a bassa
retribuzione con sede negli stati membri della zona orientale
dell'Unione Europea.
Secondo i dati del 2014, i camionisti polacchi consegnano più
merce trasportata negli altri paesi dell'Unione Europea di quanto
non facciano gli autisti di qualsiasi altro stato membro.
La maggior parte dei camionisti polacchi all'estero lavorano in
Germania, in Francia e nel Regno Unito.
La Polonia e gli altri paesi dell'Europa Orientale non vogliono
nessun'altra nuova limitazione che potrebbe rendere più
difficile ai lavoratori passare del tempo in un altro paese
dell'Unione Europea.
Essi devono confrontarsi con un fronte unito.
Un mese fa, otto paesi dell'Europa Occidentale - Francia,
Germania, Italia, Danimarca, Austria, Lussemburgo, Belgio e Svezia -
hanno sottoscritto un patto in occasione di una riunione finalizzata
alla promozione dell'adozione da parte dell'Unione Europea di regole
contro il lavoro sottopagato dei camionisti.
Anche il ministro dei trasporti della Norvegia ha sottoscritto
la dichiarazione.
La Skrzydlo non ha voluto dire se la Polonia avrebbe predisposto
una dichiarazione simile a quella del patto di Parigi con altri
paesi che si oppongono a regole più rigorose sulle condizioni
di lavoro dei camionisti quando viaggiano all'estero.
"Noi non concepiamo le nostre azioni come una specie di
risposta all'iniziativa francese" ha dichiarato.
Gli stati membri occidentali chiedono un'iniziativa in ordine
ai camionisti a basso costo
Nove paesi dell'Europa Occidentale hanno richiesto
l'introduzione di regole socialmente più corrette per la
gestione del trasporto stradale prima che il settore venga aperto ad
una maggiore liberalizzazione.
Ciò è stato inteso come un avvertimento a
Bruxelles, che, come riporta EURACTIV France, sta preparando
una nuova serie di regole per maggio.
La proposta per cambiare le modalità di lavoro dei
camionisti all'estero è resa problematica da una divisione
fra est ed ovest simile a quella che ha praticamente affondato la
direttiva sul distacco dei lavoratori la primavera scorsa.
Undici paesi hanno utilizzato i "cartellini gialli",
cioè il diniego da parte dei propri parlamenti nazionali, per
cercare di porre il veto alla legge che regola i lavoratori che
vengono temporaneamente inviati da uno stato membro all'altro.
Ma i paesi che hanno segnalato la propria disapprovazione -
Danimarca, Bulgaria, Ungheria, Croazia, Repubblica Ceca, Polonia,
Estonia, Romania, Lituania, Lettonia e Slovacchia - non sono che una
parte della maggioranza che si oppone alla proposta della
Commissione.
I negoziati relativi al disegno di legge da allora sono stati
incerti e lenti.
Linee di demarcazione simili sono state tracciate prima della
proposta della Bulc in ordine alle condizioni di lavoro a tempo
determinato all'estero per i camionisti.
I ministeri si stanno già scannando.
La Skrzydlo ha detto ai giornalisti che le richieste capeggiate
dalla Germania e dalla Francia per dare un giro di vite sui
lavoratori a basso costo provenienti dagli stati membri orientali
dell'Unione Europea sono un sistema per accaparrarsi voti in vista
delle elezioni nei due paesi.
"In realtà possiamo notare l'accelerazione di alcune
azioni intraprese da alcuni stati membri ed è ovvio che non
si può davvero occuparsene senza tener conto del calendario
politico collegato alle elezioni in tali stati" ha affermato.
Le elezioni presidenziali francesi si terranno nei prossimi mesi
di aprile e maggio.
Le elezioni del Bundestag tedesco sono in programma per
settembre.
La Commissione Europea ha avviato un procedimento nei confronti
della Francia e della Germania la scorsa estate dopo che tali paesi
avevano costretto le imprese di trasporto straniere a pagare ai
camionisti il salario minimo locale quando guidano provvisoriamente
attraverso i loro paesi.
La Francia ha introdotto un nuovo salario minimo di 9,76 euro
all'ora che è entrato in vigore lo scorso luglio.
La Germania ha introdotto un salario minimo di 8,50 euro nel
2015.
I ministri dei trasporti francese e tedesco il mese scorso hanno
ribadito che essi avrebbero difeso la propria posizione avverso la
Commissione Europea.
Il salario minimo mensile della Polonia è stato elevato a
gennaio a 2.000 zloty, circa 467 euro.
Il salario minimo per i lavoratori autonomi è di 12 zloty
all'ora, ovvero 2,80 euro.
La proposta della Bulc renderebbe più difficile per tutti
i paesi l'uso della propria normativa sul salario minimo come una
barriera per tenere lontani i camionisti dei paesi in cui i salari
sono bassi, afferma Jan Nemec della International Road Transport
Union.
"La Commissione è la sola forza che si frappone tra
tale situazione ed il tenere assieme il mercato unico" ha
detto.
La Polonia e gli altri paesi che si sono opposti alla normativa
sul distacco dei lavoratori sostengono che le condizioni per i
camionisti non dovrebbero essere regolate dal disegno di legge.
La Francia vorrebbe che i camionisti fossero inseriti della
regolamentazione del distacco dei lavoratori.
La Commissione è d'accordo.
L'esecutivo ritiene che il disegno di legge sul distacco dei
lavoratori "si applica all'autotrasporto" ha dichiarato il
1° marzo Matthew Baldwin, vice responsabile della direzione DG
Move sulla politica dei trasporti della Commissione.
"Noi non pensiamo che ciò sia in qualche modo
escluso dall'applicazione della direttiva sul distacco dei
lavoratori" ha affermato.
La Bulc ha dichiarato in occasione di un'udienza presso il
Parlamento Europeo il mese scorso che lei e la commissaria europea
per l'occupazione Marianne Thyssen chiariranno a maggio come la
normativa sul distacco dei lavoratori verrà specificamente
applicata ai camionisti.
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